Logo del progetto Conflict Managers of Tomorrow

In libreria

Le parti in mediazione: strumenti e tecniche. Dall’esperienza pratica alla costruzione di un metodo

a cura di Silvana Dalla Bontà

19 gennaio 2021
Versione stampabile

Il volume costituisce il frutto del Progetto “Conflict Managers of Tomorrow”, fondato e coordinato da Silvana Dalla Bontà presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, e sostenuto dal FormID – Centro di Competenza per la Formazione dei Docenti e Innovazione Didattica dell’Università di Trento. Il Progetto mira ad offrire un percorso formativo per Studenti che partecipino a Competizioni nazionali ed internazionali di mediazione volta alla conciliazione di controversie civili e commerciali. Competizioni in cui le squadre sono chiamate a sedere ad un tavolo di mediazione interpretando i ruoli di avvocato e parte nell’affrontare un caso controverso da risolversi con l’aiuto di un terzo neutrale – il mediatore – il cui compito è di riattivare la comunicazione tra le parti sì che esse giungano ad una soluzione condivisa.

La Collettanea restituisce, in maniera organica ma polifonica, l’esito dell’esperienza maturata educando ed allenando gli Studenti ad interpretare, nelle vesti di parte ed avvocato, i giochi di ruolo rappresentati dalla simulazione di tavoli di mediazione – simulazioni che a loro volta educano future parti ed avvocati alla mediazione vera. Essa raccoglie così i contributi dei protagonisti del Progetto – Rachele Beretta, Eva Campi, Luca De Rosa, Maurizio Di Rocco, Corrado Mora, Jacopo Mosca, Alessia Pelliccioni, Silvia Toniolo, Lorenzo Zoppellari – che grazie alle loro preziose competenze hanno saputo rendere il Progetto ciò che esso è diventato.

Silvana Dalla Bontà è professoressa associata presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento

Dall’introduzione (pagg. 3-10)

Come si struttura una mediazione (simulata, ma anche reale)? Come prepararsi a gestire un tavolo di mediazione, in qualità di parte o avvocato? Come leggere un caso che descrive un confitto? Come riportare nel tavolo di mediazione i fatti accaduti, le emozioni provate, le posizioni avanzate, gli interessi sottesi? Come condursi in un gioco di squadra tra parte ed avvocato per agevolare la buona riuscita della mediazione? Come comunicare efficacemente con l’altra parte e con il mediatore, magari nella sfida di un contesto cross-culturale? Come uscire tutti “vincitori” da un tavolo di mediazione grazie ad una soluzione condivisa del conflitto?

A queste e molte altre domande questa Collettanea intende offrire la risposta che l’esperienza guadagnata in un decennio ha portato a chi ne è stato “protagonista”. […]

I primi due contributi offrono, rispettivamente in lingua italiana ed inglese, un inquadramento generale dello strumento della mediazione, nelle forme della “mediazione integrativa orientata alla valorizzazione degli interessi delle parti” (principled mediation as an interest-based process), per muovere, forti di queste premesse teoriche, a delineare, in termini generali ed astratti, le fasi del procedimento di mediazione nonché i modi attraverso cui esaminare ad affrontare, nelle vesti di parte ed avvocato, un caso di conflitto da risolversi ad un tavolo di mediazione. […] I due contributi si muovono sul sottile crinale tra teoria e pratica, preparando così il terreno ai due successivi, anch’essi rispettivamente in lingua italiana ed inglese, dedicati allo specifico esame di un caso “concreto” di conflitto. […] Il lettore è in tal modo accompagnato, passo dopo passo, a “vivere” la preparazione di un tavolo di mediazione, tanto ove chiamato a rivestire il ruolo di parte quanto quello di avvocato. […]

Non vi è passaggio dei primi quattro contributi che non metta in evidenza, da angolature diverse ma complementari, quale fattore decisivo nella preparazione e gestione di un tavolo di mediazione rappresenti, per tutti soggetti che ad esso si siedono (parti, rispettivi avvocati, mediatore), la comunicazione. […] Per l’urgenza di capire a fondo cosa significhi comunicare ed ascoltare; quali fattori vengano in gioco quando si parla di comunicazione (verbale, paraverbale e non-verbale) e di ascolto (passivo, attivo ed empatico) e quali strumenti siano a disposizione di parti ed avvocati (e mediatore!) per agevolare la comunicazione – per tutto questo, nel quadro del Progetto come di questa Collettanea, si è inteso indagare più da vicino cosa voglia dire comunicazione efficace e perché questa porti con sé lo sviluppo di competenze trasversali. […] E se comunicazione efficace e possesso di competenze trasversali sono l’“olio” del motore “mediazione”, ancor più lo diventano ove il tavolo di mediazione da mono-culturale diventi pluri-culturale o cross-culturale. […]

Per come confezionati, i primi sei scritti rendono evidente quale sia il loro retroterra: una decennale esperienza di educazione, preparazione ed allenamento di squadre di studenti alla partecipazione a competizioni in tema di mediazione. Quel retroterra rende ragione delle modalità di insegnamento che in quel percorso esperienziale sono state adottate: tecniche didattiche affatto diverse dalle tradizionali lezioni universitarie frontali, che hanno rappresentato, proprio per questo, tanto per docenti, trainer e coach che per gli studenti un’avvincente sfida. Apprendimento per il tramite della realizzazione di un progetto (project management) e secondo la logica del fare sul campo (learning by doing), apprendimento tra pari (peer learning), gioco di squadra (team working) e giochi di ruolo (role play), promozione dell’apprendimento mediante la soluzione di problemi (problem solving), classi invertite (flip classroom) – tutte queste sono state le modalità di insegnamento/apprendimento impiegate, con il fine ultimo di educare e valorizzare, a fianco alle competenze tecniche (hard skills), quelle di vita e trasversali (life e soft skills), e tra tutte quelle comunicative anche cross-culturali. […]

Significative sono state le conseguenze sul modo di pensare degli Studenti ove incoraggiati ad immaginare una soluzione del conflitto attraverso una mediazione collaborativa tra parti (e rispettivi avvocati), gestita da un terzo neutrale, il mediatore: tanto più perché avvicinati a tale strumento grazie ad un insegnamento/apprendimento innovativo. […]

Lo dimostrano le testimonianze che corredano la Collettanea. […] In queste non manca peraltro l’“eredità” delle esperienze competitive vissute, eredità che si misura non solo in riferimento alla gestione (futura) di un tavolo di mediazione reale, ma anche nell’orizzonte più ampio delle numerose e variegate occasioni in cui la vita professionale e personale impone un atteggiamento mediativo, incline all’ascolto e alla soluzione dei problemi. Di queste competenze il professionista del futuro, che potremmo definire collaborativo, ha sempre maggiore necessità, onde consentire una definizione consapevole e duratura dei conflitti che costellano la vita quotidiana. […]

Un utile sussidio a questo percorso di meta-cognizione, che sempre dovrebbe seguire ad un’esperienza di tavolo di mediazione (ed invero a qualsiasi esperienza cognitiva), è rappresentato dalla testimonianza [di chi è stato] plurime volte valutatore e mediatore in Competizioni nazionali ed internazionali di mediazione. […] Il riscontro (feedback) trasmesso dal valutatore come dal mediatore del tavolo delle competizioni diventa, infatti, esso stesso momento formativo, non solo per il suo contenuto, precipuamente indirizzato a segnalare pro e contra della prestazione svolta, ma anche per la sua “struttura e forma”. In altri termini, per il modo in cui esso è confezionato: chiaro, conciso, puntuale, costruttivo.

Per tutte le ragioni […] la Collettanea ha la speranza di costituire […] un punto di partenza di un cammino che conduca chi leggerà queste pagine al tavolo di mediazione, lo inviti a sostare, osservandolo, presso quel tavolo, e gli permetta di lasciarlo con quel bagaglio di conoscenze, abilità e competenze che gli consentano, al presentarsi di un conflitto, di saperlo gestire in modo responsabile, consapevole e costruttivo.

Libro in Open Access scaricabile gratuitamente dall’archivio IRIS – Anagrafe della ricerca con licenza CC-BY-NC-ND 3.0