Webinar "Il giudice della protezione internazionale e il sapere antropologico: prove di un approccio interculturale nel giudizio?"

Ciclo di dialoghi interdisciplinari sull’interculturalità
27 febbraio 2021
27 febbraio 2021
Contatti: 

Ore: 9:30-12:00, Piattaforma Zoom

Presentazione

Ogni professione ha i propri strumenti di lavoro: per il giurista, i principali sono le definizioni, le classificazioni ed i principi la cui individuazione critica scelta, interpretazione ed applicazione in un contesto contenzioso hanno conseguenze importanti in termini di garanzia effettiva dei diritti. Le complessità della società contemporanea, però, hanno condotto chi si occupa di diritto ad avvicinarsi ai confini con altri saperi: la medicina, la scienza, la sociologia, l’antropologia. In queste intercapedini, ci si trova spesso a confronto con parole identiche, che possono assumere significato diverso quando rispondano alle regole della semantica condivise e note a chi si sia formato in un determinato ambito disciplinare, ma non immediatamente comprensibili a chi non ne abbia competenza.
Il termine interculturalismo, ad esempio, è penetrato nell’ambito giuridico, essendo menzionato talvolta in leggi, sentenze e più spesso in documenti internazionali e di dottrina. Ne è derivata un’ampia letteratura di approfondimento di questo concetto e della sua portata anche giuridica.
Il riconoscimento della natura interdisciplinare di questa definizione, tuttavia, porta ad interrogarsi sul suo significato negli ambiti di discipline contigue, ma diverse rispetto al diritto e sulla possibilità di individuare terreni lessicali comuni. Questa serie di incontri pone in dialogo giuristi/e con esperti/e di altre discipline, ponendo a tutti/e una stessa domanda iniziale: che cos’è interculturalismo? In che cosa esso differisce dal multiculturalismo? L’interculturalismo ammette o esclude rapporti di preminenza di una cultura su altre? In particolare, la cultura ospitante può esigere l’accettazione di una serie di valori/interessi/criteri di condotta da qualificare come comuni? L’interculturalismo esclude l’assimilazione culturale? L’interculturalismo favorisce l’integrazione? L’interculturalismo è un metodo di lavoro? In questo caso, di quali strumenti si avvale? Vi è il rischio di un uso “fai da te” che rischia di generare o rafforzare stereotipi culturali? Vi è il rischio di sovrapporre una dinamica di gruppo alla dimensione della tutela dell’individuo? Al fine di tentare di dare qualche risposta necessariamente interlocutoria a questi quesiti, il ciclo di incontri che qui si presenta è finalizzato ad esplorare la definizione di interculturalismo nell’ambito della medicina, del servizio sociale, della protezione internazionale, dell’istruzione, del diritto di famiglia. Il confronto tra competenze diverse sarà volto all’individuazione degli elementi che accomunano e di quelli che divergono all’interno dei diversi settori e ambiti disciplinari, nella ricerca della possibilità di individuare percorsi di interculturalismo in cui modalità ed obiettivi possano convergere.

Secondo incontro:

L’incremento dei flussi migratori ha comportato, tra le altre cose, la crescente necessità per i giudici di interrogarsi relativamente al se e in che modo l’applicazione e interpretazione delle norme giuridiche debbano tenere in considerazione il bagaglio culturale delle persone immigrate. 
La protezione internazionale rappresenta certamente uno degli ambiti in cui tale fenomeno è maggiormente evidente: l’utilizzo stesso di talune categorie specifiche del diritto della protezione internazionale (la nozione di “appartenenza a un determinato gruppo sociale” o di “religione” ai fini del riconoscimento dello status di rifugiato, ad esempio) e la circostanza che l’oggetto del giudizio sia prevalentemente costituito dal “vissuto” della persona implicano per i giudici della protezione internazionale la necessità, al fine di garantire l’effettività del rimedio giudiziale, di guardare alla realtà processuale con occhi culturalmente consapevoli e ragionevolmente attenti alla diversità. In questo contesto, l’interprete può essere indotto a cercare da sé, magari attraverso fonti internazionali di informazione, indicazioni relative alle realtà sociali dei Paesi di provenienza dei/delle richiedenti asilo oppure può integrare il suo sapere attraverso l’apporto di periti esperti in discipline diverse da quelle giuridiche, quali, in primo luogo, l’antropologia. 
In questo secondo incontro per il ciclo dei dialoghi interdisciplinari sull’interculturalità, giudici della protezione internazionale e antropologhe affronteranno il tema in oggetto, evidenziando le opportunità, ma anche le sfide di un dialogo autenticamente interdisciplinare, oltre che interculturale.

Programma:

Presiede:

  • Prof. Davide Strazzari, Università di Trento

Intervengono:

  • Prof.ssa Barbara Sorgoni: L’antropologia “in” giudizio o “a” giudizio?, Professoressa di Antropologia delle migrazioni, Università di Torino

  • Dott.ssa Maria Cristina Contini: Il mondo in un fascicolo: il giudice della protezione internazionale di fronte allo straniero, Magistrato addetto all’ufficio legislativo preso il Ministero della giustizia, già giudice della sezione specializzata in materia di immigrazione, Tribunale di Milano

  • Dott. Luca Minniti: Il giudice e la comprensione di quel che accade altrove tra approcci scettici o, al contrario, “fideistici”, Giudice della sezione specializzata in materia di immigrazione, Tribunale di Firenze

  • Prof.ssa Livia Holden: La “cultural expertise” in Europa: a cosa serve?, Professoressa ordinaria di Antropologia, Università di Padova, Directrice de Recherche Paris Nanterre, Principal Investigator of EURO-EXPERT and CULTEXP (European Research Council)

Comitato scientifico: Cinzia Piciocchi, Davide Strazzari, Roberto Toniatti, Carla Maria Reale (Università di Trento)

Il Seminario si svolge nell’ambito del progetto PRIN (2017) - "Dal pluralismo giuridico allo Stato interculturale. Statuti personali, deroghe al diritto comune e limiti inderogabili nello spazio giuridico europeo".

Informazioni e Registrazione:

L'incontro si svolgerà tramite la piattaforma Zoom. Per partecipare è necessaria l'iscrizione entro il giorno 25 febbraio 2021 ore 12:00 tramite il form di adesione on line. Lo stesso giorno verranno inviate via mail le credenziali Zoom per accedere e assistere all'incontro.