Un fotogramma del cortometraggio "Schianti"

Vita universitaria

Le cicatrici del bosco lasciate da Vaia

Il premio Studenti del Trento Film Festival assegnato al cortometraggio "Schianti"

31 maggio 2021
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Nicolò Di Luzio
Francesca Dal Santo
di Nicolò Di Luzio e Francesca Dal Santo
Studenti dell’Università di Trento e componenti della Giuria studentesca del Trento Film Festival.

È “Schianti” il cortometraggio vincitore del premio della Giuria studentesca nella 69° edizione del Trento Film Festival . Un'edizione differente, quella di quest'anno, che ha visto la giuria, composta da nove studenti e studentesse delle Università di Trento, Bolzano e Innsbruck, decretare il vincitore dopo aver visionato i film in concorso in modalità telematica, seguendo le misure per il contenimento della diffusione di Covid-19.

Del giovane regista Tobia Passigato, il cortometraggio “Schianti” tratta il tema della tempesta Vaia, che colpì le regioni del Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia nell'ottobre del 2018, lasciando un solco indelebile sia nell'ambiente, sia nei ricordi di chi ha vissuto questa catastrofe in prima persona.

Cortometraggio selezionato nella categoria Orizzonti vicini, “Schianti” ha come protagonista assoluto il bosco, raccontato da chi lo ha amato e lo ama tuttora, bosco che rappresenta un amico, una casa, una famiglia e quasi un’abitudine in cui le vite di queste persone sono totalmente immerse. È proprio grazie alle parole dei testimoni che possiamo farci trasportare in questo ambiente, capire l'importanza dell'ecosistema bosco (sia per ragioni sociali, sia per ragioni economiche) e immedesimarci in esso, anche quando questo mondo ci può apparire lontano ed effimero.

Il regista, attraverso i molteplici racconti delle persone che abitano il bosco, ci invita a prendercene cura per mezzo di quelle conoscenze che, di generazione in generazione, vengono trasmesse e allo stesso tempo integrate da nuovi saperi. Storie d’infanzia e storie di famiglia costituiscono il vero filo rosso del filmato, da cui traspare che il bosco potrà regalare emozioni ed esperienze indimenticabili a coloro che lo apprezzeranno realmente. La pellicola vuole inoltre sottolineare la piccolezza dell’essere umano che, di fronte alla potenza della natura, non può che rimanere inerme e aspettare che i suoi impeti si plachino.

La coraggiosa scelta artistica di realizzare una pellicola in bianco e nero, che apparentemente sembra soffocare la magia della natura, si rivela in realtà un punto di forza. L’assenza di colori fa sì che il tempo e lo spazio si blocchino intorno ai protagonisti di questa storia, che in un’atmosfera desolante trovano nel ricordo e nella speranza il solo strumento attraverso il quale poter tornare ad essere nuovamente linfa vitale per il bosco.

Sarà solo il finale a rivelare il significato del titolo: è “schianti” il termine con cui vengono chiamati gli alberi caduti a terra a causa della forza del vento. Molti di questi tronchi, per ragioni economiche, non potranno nemmeno essere immessi nel mercato e costituiranno quella cicatrice che il bosco porterà con sé fino alla sua rinascita.

Anche quest'anno, in occasione della 69^ edizione del Trento Film Festival Montagne e culture, che si è tenuto dal 30 aprile al 9 maggio, l'Università di Trento, l'Università di Innsbruck e la Libera Università di Bolzano hanno promosso un premio speciale congiunto assegnato da una giuria studentesca all’opera di un/una giovane regista. La Giuria composta da Francesca Dal Santo, Nicolò Diluzio, Michele Facchin (Università di Trento); Fabian Mosele, Isabella Panigada Isabella, Sofia Zorzi (Università di Bolzano); Chiaramaria Bortolamedi, Michael Leitner, Arianna Patton (Università di Innsbruck) ha assegnato il premio al cortometraggio “Schianti” di Tobia Passigato.
Le iniziative del Trento Film Festival continuano anche nel mese di giugno con MontagnaLibri, in piazza Duomo a Trento, e altri eventi e proiezioni in diversi luoghi della città.