Immagine tratta dalla locandina dell'evento.

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Alla ricerca di sé

Il prezioso aiuto del Servizio di Consulenza psicologica di Ateneo. Intervista a Carolina Coco

27 luglio 2021
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Donatello Baldo
di Donatello Baldo
Giornalista, collaboratore del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell'Università di Trento.

«Dalla sua attivazione, il Servizio di Consulenza psicologica rivolto agli studenti e alle studentesse dell’Ateneo ha visto un incremento costante di accessi. Nel 2020 sono stati oltre 200». Carolina Coco, collaboratrice di ricerca dello staff del Servizio di Consulenza, fa il punto della situazione, alla luce del convegno organizzato dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive che si è svolto nelle scorse settimane.

Alla ricerca di Sé. Dentro la rete: connessi, disconnessi, ritrovati, questo il titolo del convegno. Un confronto con realtà universitarie italiane ed estere impegnate nella promozione del benessere delle comunità studentesche. Cos’è emerso dal dibattito?Carolina Coco
La profonda esigenza di fermarsi a riflettere sui cambiamenti che la relazione online porta con sé, sui vissuti emotivi e sulle sfide che i giovani universitari di oggi si trovano ad affrontare quotidianamente. In particolare, in questo ultimo anno, si è evidenziata un’impennata della richiesta di aiuto dopo i mesi del lockdown e in generale le motivazioni che spingono a rivolgersi al servizio sono legate a disturbi d’ansia ma anche alle problematiche legate all’area del Sé. Nel 2020 c’è stato un forte aumento di richieste legate alla presenza di stati ansiosi e di disagio generale.

E in particolare, per quanto riguarda la popolazione universitaria trentina?
Anche qui, tra il 2019 e il 2020 abbiamo registrato un aumento degli accessi con richieste di aiuto per stati ansiosi. Ma dall’approfondimento svolto attraverso la somministrazione di questionari, le scale sintomatologiche non hanno mostrato scostamenti marcati. Se non sul profilo di quella che definiamo come “Sensibilità Interpersonale”.
 
Che è calata per effetto del lockdown?
Questo valore si riferisce al rapporto con gli altri, che è diminuito durante la pandemia. E così sono diminuiti il senso di inadeguatezza, la sensazione di sentirsi valutati o svalutati per l’aspetto fisico, o di percepire gli altri come ostili. Crediamo che la mancata esposizione al contatto con gli altri abbia influito su questo parametro, ma non significa che il disagio nel rapportarsi all’altro sia venuto meno. 

Anzi, forse l’impatto del ritorno alla vita di sempre porterà con sé un aumento del disagio anche su questo fronte?
Noi pensiamo di sì, con un aumento soprattutto sugli aspetti ansiosi e depressivi. L’effetto della pandemia sulla richiesta di aiuto sarà su quest’anno, e dai primi dati questa ipotesi sembra trovare conferma. Ma rimane un’ipotesi, che sarà approfondita con analisi più accurate a fine anno, quando i dati saranno completi.
 
All’interno dell’Università di Trento, il servizio è attivo dall’anno accademico 2003-2004. Un bilancio di questi anni?
Il Servizio di Consulenza psicologica è nato da un accordo tra Università e Opera universitaria, poi gestito e finanziato in autonomia dell’Ateneo. Un servizio gratuito, gestito dai professionisti di ODFLab, il laboratorio di Osservazione, Diagnosi e Formazione diretto dalla professoressa Paola Venuti e che afferisce al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive. Un bilancio di questi anni? Un dato: abbiamo iniziato con 42 richieste di intervento, nel 2020 sono state 214. 

Ieri, come oggi, i due pilastri dell’intervento sono il supporto psicologico ma anche la prevenzione. 
Il supporto è la risposta immediata a una manifestazione di disagio, che può essere legato al percorso accademico. E spesso l’accesso degli studenti al servizio è dovuto a una “crisi” nel percorso universitario, in vista di un esame, della laurea. Nell’ottica della prevenzione, il servizio di consulenza è in ogni caso un luogo dove poter parlare non solo di università, ma anche e soprattutto di sé stessi. Così, attraverso i colloqui, possiamo intercettare anche le situazioni più critiche, capendo se per affrontarle possa bastare un ciclo di colloqui con un professionista di ODFLab, o se sia meglio un percorso psicoterapeutico più strutturato, oppure un supporto farmacologico. E in questi ultimi due casi, il nostro ruolo è quello dell’orientamento e dell’accompagnamento verso servizi di soglia superiore.
 
Soprattutto, per quali problematiche studenti e studentesse si rivolgono al Servizio di Consulenza psicologica?
All’inizio gli studenti si rivolgevano a noi per problemi legati allo studio, e nel corso della consulenza emergevano problematiche più personali. Attualmente accedono direttamente per problematiche personali, come fossero più consapevoli di sé stessi.
 
“Problematiche personali” è un contenitore molto vasto. Nello specifico?
Rapporti con i genitori, relazione con il partner, separazioni, ma anche questioni che riguardano la propria identità, il rapporto con il Sé.
 
Da quali Dipartimenti è più alto l’accesso al servizio?
Inizialmente la maggiore richiesta proveniva da Scienze cognitive, poi da Ingegneria e Giurisprudenza, anche per una promozione puntuale svolta in questi ambiti. A Giurisprudenza prevale la sintomatologia ansiosa, mentre a Scienze cognitive le problematiche personali, forse perché il loro campo di studio li aiuta a definire meglio i motivi che generano la sintomatologia.
  
Qualunque sia il disagio psicologico, o la “crisi” che si attraversa, il Servizio di Consulenza psicologica è a disposizione.  
Noi ci siamo, pronti a raccogliere le richieste di studenti e studentesse. Spesso anche solo una chiacchierata con un professionista può tornare utile per chiarirsi o per intraprendere un percorso adeguato che permetta di aumentare il benessere psicologico. 

Il convegno “Alla ricerca di Sé. Dentro la rete: connessi, disconnessi, ritrovati” si è svolto il 2 luglio in modalità online, in collaborazione con ODFLab, piattaforma SOS-Digital e Servizio di Consulenza psicologica UniTrento. Organizzazione scientifica a cura di Paola Venuti, Carolina Coco e Angela Pasqualotto.
Il programma con le esperienze dei relatori e delle relatrici provenienti da atenei italiani e stranieri è consultabile alla pagina dell’evento.