Mostra Letture dimenticate

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Letture dimenticate

Una mostra bibliografica dai fondi di alcune istituzioni religiose. A Rovereto fino al 29 ottobre

13 ottobre 2021
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di Lucia Rodler
Professoressa associata del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento.

Nel progetto Porte aperte alla lettura, ideato da Gianmario Baldi, ex direttore della Biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto, e svolto in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia e scienze cognitive dell’Università di Trento, abbiamo analizzato più di 10.000 volumi donati alla biblioteca, che ci hanno sorpreso per varietà e apertura.

Le collezioni appartengono alle biblioteche per ragazzi e ragazze di alcune importanti istituzioni religiose roveretane (Terzo Ordine Francescano di Rovereto, Arco e Cles e parrocchia di San Marco a Rovereto), attive soprattutto tra gli anni Venti e gli anni Settanta del Novecento, dal fascismo alla guerra, dal dopoguerra al boom economico, al Sessantotto. 

Che cosa propongono le biblioteche religiose del Trentino? Non catechismi o libri teologici, ma la letteratura che piaceva a ragazze e ragazzi di quei decenni. Segno appunto di apertura e vivacità. 

Due osservazioni generali spiegano anche il significato della mostra Letture dimenticate, allestita, a Palazzo Alberti Poja, in collaborazione con Nicoletta Silvestri, responsabile della Sezione ragazzi della Tartarotti. 

Entrare in una biblioteca aperta al pubblico (anche se oggi dimenticata, spostata altrove, chiusa dentro magazzini) significa riconoscerne la funzione sociale: la biblioteca fa circolare (attraverso i prestiti) la cultura condivisa, i valori, i comportamenti e anche i pregiudizi di un periodo. Ci sono libri davvero usurati, letti e riletti, che sono dunque entrati nell’immaginario collettivo. 

E sono quattro i generi letterari dominanti: il romanzo rosa, il romanzo d’avventura, il romanzo giallo e i manuali sul comportamento. È stata una sorpresa trovare una grande quantità di letteratura rosa in un contesto religioso. Anche, se – va detto – viene accompagnata da una buona dose di manuali sul comportamento femminile decisamente conservatori. Chissà, forse venivano prestati insieme: il sogno e il ritorno alla realtà. Non lo sappiamo.

Sappiamo però che, proprio a partire dagli anni Settanta, in Italia soprattutto grazie a Umberto Eco, la cosiddetta paraletteratura (che comprende il rosa, il giallo, il romanzo d’avventura, i fumetti, i fotoromanzi e tanto altro ancora) viene riconosciuta come parte importante del canone letterario. Fino ad allora una letteratura dimenticata dalla critica (altra ragione del titolo della mostra). 

C’è anche una data ufficiale, un convegno francese del 1967, al Centro internazionale di Cerisy-la-Salle, in Normandia. Qui i critici letterari europei riflettono su ciò che i lettori e le lettrici leggono davvero (e le collezioni trentine confermano questo dato) e su quali caratteristiche determinano il successo di un libro. Proprio quelle che abbiamo trovato nelle collezioni qui esposte: la ripetitività e la schematizzazione. 

Sempre le stesse trame, come hanno messo bene in evidenza nel lavoro di ricerca Giulia Cassandra e Lea Ciancitto, due giovani laureate UniTrento, una letterata e una psicologa, che hanno creato anche un sito ricco di informazioni su autori e opere. Sono storie  con avventure e lieto fine; e con personaggi ben distinti tra buoni, buonissimi, e cattivi, cattivissimi, con poche sfumature e nessuna complessità. Poiché la vita è complicata, la letteratura deve semplificare: ecco il segreto del successo di Carolina Invernizio, Liala, Barbara Cartland, Salgari, Scerbanenco e Wodehouse, solo per fare qualche nome noto.

Vale dunque la pena visitare la mostra (che prevede visite guidate per le scuole) per conoscere un campione dei successi di lettura tra ragazze e ragazzi del pieno Novecento in Trentino, grazie al prestito di alcune biblioteche religiose aperte e aggiornate. 

Una raccolta di sogni e insieme di storie di vita diverse dalla propria. Come sempre fa la letteratura: apre l’immaginario. Ecco anche la ragione del titolo del progetto: Porte aperte alla lettura. 

E alle visite, che speriamo numerose.  

Letture dimenticate, mostra bibliografica dai fondi del Terzo Ordine Francescano (TOF di Rovereto, Cles e Arco) e della parrocchia di San Marco di Rovereto. Fino al 29 ottobre 2021 a Palazzo Alberti-Poja (corso Bettini 41, Rovereto). Orario di apertura: da lunedì a venerdì ore 9-12/14-17.30. Visite guidate per le scuole, su prenotazione. Progetto a cura di Giulia Cassandra e Lea Ciancitto, promosso da Biblioteca civica G. Tartarotti Rovereto (referenti scientifici Gianmario Baldi e Nicoletta Silvestri) e Dipartimento di Psicologia e scienze cognitive dell’Università di Trento (referente scientifica Lucia Rodler).