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Orientamento

TUTTI AL LAVORO PER LA NUOVA BIBLIOTECA

La collaborazione di due studenti del Liceo Martini di Mezzolombardo con il programma alternanza scuola-lavoro per il trasloco della Biblioteca Centrale di Ateneo

23 luglio 2016
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Maria Barbone
di Maria Barbone
Responsabile della Biblioteca Centrale dell'Università di Trento.

Il prossimo autunno la Biblioteca Centrale dell’Ateneo si trasferisce con la Biblioteca di Lettere nel nuovo edificio progettato da Renzo Piano a Le Albere. Al progetto di dislocazione dei servizi si sta lavorando ormai da tempo e da diversi mesi sono state avviate tutte le operazioni necessarie a ricollocare nella nuova sede il patrimonio librario che sarà finalmente disponibile in gran parte a scaffale aperto – 240.000 volumi, a cui si aggiungono 100.000 a magazzino e le ultime annate dei periodici correnti. L’occasione sta dando a numerosi studenti e studentesse dell’Ateneo la possibilità di collaborare con il personale di biblioteca alle diverse fasi del progetto, dalla rietichettatura dei volumi alle operazioni necessarie all’auto-prestito dei libri previsto nella nuova biblioteca, fino alla dislocazione fisica dei volumi nella futura sede.

Come responsabile della Biblioteca Centrale ho pensato che questa potesse essere l’occasione per mostrare anche a dei giovanissimi come si prepara un evento così importante: ho quindi scelto di fare da tutor ad alcuni dei numerosi studenti delle scuole secondarie di II grado che sono stati accolti in Ateneo grazie al programma sperimentale avviato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) per lo svolgimento di formazione in azienda ai sensi della legge 128/2013.

Fra i primi ad arrivare, Giordano Webber e Filippo Feller, studenti al terzo anno di Liceo Scientifico Opzione Scienze Applicate del Liceo Martino Martini di Mezzolombardo, che hanno chiesto espressamente di poter lavorare nella Biblioteca Centrale per conoscere da vicino una grande biblioteca accademica. “Vogliamo andare entrambi all’Università e studiare fisica o biologia o medicina - chissà”, dice Filippo, “e ci piaceva che il primo approccio a questa esperienza di formazione-lavoro avvenisse in un ambiente che conosciamo, per sentirci a nostro agio. Abbiamo pensato alla biblioteca anche per capire come viene utilizzata nel mondo della didattica e della ricerca - se c’è differenza rispetto alle biblioteche che frequentiamo come lettori”. “Il prossimo anno”, continua Giordano, “ saremo comunque messi in contatto con realtà più vicine alla nostra formazione, nel senso che ci auguriamo di fare esperienza in laboratori scientifici o in enti che si occupano di tecnologie applicate, magari proprio all’Università di Trento”. 

I ragazzi hanno collaborato attivamente per 150 ore complessive a tutte le operazioni previste dal progetto di dislocazione del materiale, sempre ricevendo informazioni sullo scopo di quanto era chiesto loro di fare. È stato gratificante e utile avere in biblioteca due giovani volenterosi, responsabili, rispettosi del lavoro degli uffici. “È stata un’esperienza molto positiva, che avremmo volentieri prolungato”, hanno concluso i ragazzi.