"Pensa trasversale", edizione 2016 (foto archivio UniTrento).

Orientamento

PENSA TRASVERSALE 2016

Due giornate di orientamento per 70 studenti e studentesse che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori

19 dicembre 2016
Versione stampabile
PENSA TRASVERSALE
di Jenny Scheiding Stefana
Studentessa universitaria e volontaria del servizio civile presso il Servizio Orienta.

"Pensa trasversale": un solo tema, tredici modi diversi per raccontarlo. Si tratta di un’iniziativa di orientamento, ideata dall'Università di Trento, che permette esplorare in modo multidisciplinare e trasversale un aspetto della realtà. Due giornate di orientamento alla scelta universitaria rivolte a 70 studenti e studentesse, della provincia di Trento e non, che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori.

Giunta alla sesta edizione, quest’anno è stato proposto il tema “Il processo” con 12 lezioni frontali e una lezione-simulazione. Le lezioni sono state tenute da docenti, ognuno appartenente a una diversa struttura didattica dell’Ateneo, ciascuno con diversa sensibilità e prospettiva derivanti dalla propria attività di ricerca, i quali hanno proposto il “loro” approccio a questo argomento. Chi tra i partecipanti pensava che il processo fosse solo quello civile o penale ha dovuto ricredersi: c’è infatti di “processo produttivo delle imprese”, “il processo di lettura nel cervello”, “il processo di integrazione europea”, ci sono “i processi di evoluzione” ma anche “i processi reversibili in biologia”, per fare solo alcuni esempi delle lezioni tenute. Oltre alle lezioni frontali, è stata proposta anche la simulazione, presso il Tribunale di Trento, di un processo per direttissima con il giudice, il pubblico ministero e l’avvocato della difesa e con il coinvolgimento diretto di alcuni studenti, che hanno interpretato il ruolo di imputato e testimoni. L’intento di tale iniziativa è stato quello di mostrare come la complessità del processo giuridico si manifesta in concreto e quali siano le figure chiave che intervengono, dal giudice agli operatori del diritto, dalle forze dell’ordine ai tecnici di laboratorio. L’iniziativa è stata accolta in modo positivo dai partecipanti che si sono mostrati attenti, ricettivi e attivi nel porre domande e che hanno definito quest’esperienza “coinvolgente e interessante”.

La prima giornata si è conclusa con la presentazione dell’offerta formativa dell’Università di Trento e con una cena informale dei partecipanti insieme agli studenti universitari orientatori.
Veronica, orientatrice per i Dipartimenti di Biotecnologie, Matematica e Fisica, racconta: “Durante la cena abbiamo potuto confrontarci con le ragazze e i ragazzi in una forma diversa dal solito, discutendo anche di argomenti che di solito si ha più remore a toccare, come, per esempio, la paura che il corso di laurea scelto sia troppo complesso per le proprie capacità o per la preparazione acquisita. La presenza di molte persone con interessi e curiosità diverse ci ha permesso di affrontare discussioni varie e stimolanti, anche se l’interesse dei ragazzi e ragazze era rivolto soprattutto verso gli sbocchi occupazionali, almeno per i tre corsi di laurea che rappresentavo”. 

Anche per Federica, orientatrice per il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione, è stata una bella esperienza: “Mi sono divertita a chiacchierare con ragazzi e ragazze, abbiamo parlato molto e di tutto. Le domande che mi hanno fatto riguardavano prevalentemente che cosa vuol dire essere un universitario fuorisede, come si trova un posto dove stare, cosa si fa nel tempo libero, oppure domande su quanto si studia e simili. Inoltre mi hanno fatto domande anche sulla mia esperienza personale: per esempio come mi trovo, cosa mi piace, perché ho scelto UniTrento. Ho risposto che per trovare un alloggio ci sono gli alloggi universitari, oppure si guardano gli avvisi nelle bacheche dell’università o si cerca su internet. Ho raccontato la mia esperienza anche perché li vedevo divertiti e interessati e anch’io mi sono divertita un sacco: erano molto simpatici!”.

La seconda giornata si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione. Uno dei partecipanti, Michele di Verona, ci racconta “A Trento non ci ero mai stato. È una città carina e le strutture universitarie sono veramente belle. È la prima volta che ho la possibilità di frequentare lezioni universitarie: sembra bello, anche se bisogna imparare a mantenere il ritmo”. Tra i partecipanti che invece risiedono nella provincia trentina è emersa la consapevolezza che “Trento è una città tranquilla, dove si studia bene. Per quanto riguarda l’offerta formativa, c’è quasi tutto. E ci sono anche molte possibilità per studiare all’estero”. L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai partecipanti che si sono mostrati soddisfatti e contenti di aver avuto questa opportunità.