Foto di gruppo. Foto archivio Università di Trento

Sport

IL BINOMIO SPORT-UNIVERSITÀ

I delegati degli Atenei italiani riuniti a Trento per discutere di sport, formazione e ricerca

18 aprile 2018
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Alessandro Bonazza
di Alessandro Bonazza
Collaboratore in Servizio Civile presso l'Ufficio Strategie Sportive - Progetto UniTrento Sport.
Giulio Cesare sosteneva che la differenza tra i pirati e l’esercito romano fosse la seguente: i primi erano soliti fare una somma degli interessi del singolo, mentre i secondi erano abili nel fare una sintesi degli interessi ed è questo il motivo per cui sono riusciti a conquistare il mondo!
 
Questa citazione, emersa durante il workshop "Il binomio sport-università tra Italia ed Europa", rispecchia quanto mai la realtà dei fatti: se lo sport vuole assumere una veste importante nel sistema universitario è necessaria una forte collaborazione e condivisione tra gli Atenei italiani. L'evento era finalizzato a valutare percorsi già intrapresi e nuove proposte, in modo da individuare una strategia comune che abbia come focus lo sport come strumento di sviluppo sociale ed economico del Paese.
 
"In Italia - sottolinea il professor Paolo Bouquet, delegato del rettore per lo Sviluppo Sportivo dell'Università di Trento - non è mai esistito un coordinamento tra gli Atenei sul tema sport, che quindi è stato delegato a enti esterni e spesso è stato visto solo come organizzazione di qualche attività sportiva per gli studenti o come partecipazione di pochi studenti ai Campionati Nazionali Universitari. Ma lo sport nel mondo universitario ha un potenziale molto maggiore e può diventare un potente strumento di innovazione, dalla formazione alla ricerca, arrivando alla cosiddetta terza missione. Per questo è importante che i delegati di ben 30 Università italiane abbiano accettato il nostro invito a partecipare a questo workshop, perché questo ci dà la forza e la legittimità per porre questo tema con i giusti interlocutori istituzionali (dal CONI al CUSI, dal Ministero dell'Università alla Presidenza del Consiglio) e continuare a lavorare per portare il movimento sportivo universitario in Italia al livello di quello di altri Paesi, in particolare del nord Europa e del nord America."
 
Nella sessione “Formazione” è emersa la necessità di costruire un modello unico nazionale (Dual Career), con l’obiettivo di supportare la carriera degli studenti atleti per evitare il precoce abbandono del percorso sportivo o di quello accademico. Inoltre è stata evidenziata la best practice di UniTrento: per l’occasione è stata premiata la rappresentanza che ha partecipato alle Olimpiadi invernali grazie al programma TOPSport. Nelle sessioni “Ricerca” e ”Innovazione” è stato posto l’accento sulla dimensione trasversale dello sport. La creazione di un network radicato tra gli atenei può essere il volano per una reale possibilità di risultare attraenti sia nei confronti di enti pubblici che di quelli privati. Per affrontare questi temi è intervenuto, da Israele, Amir Raveh, amministratore delegato di Hype Foundation, che ha sottolineato come le università possano assumere un ruolo fondamentale in questi campi. Gli atenei sono infatti fucine di grandi talenti grazie all’importante formazione impartita a ragazzi e ragazze. Per quanto riguarda la sessione della “Pratica sportiva” è stata portata alla luce la necessità di aumentare il senso di appartenenza nei confronti del proprio ateneo, con lo sport a fare da viatico. È stato proposto di organizzare un evento di tre giorni, a livello nazionale, all’insegna del divertimento attraverso attività ludico-sportive ed è stata rimarcata la necessità di migliorare la sinergia con i rispettivi Centri Universitari Sportivi (CUS). 
 
Le varie idee che sono state proposte si scontrano con la realtà dei fatti: le università necessitano l’appoggio di interlocutori forti e credibili, sia a livello interno che esterno. È risultata a tutti l’evidente necessità di sensibilizzare la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) riguardo le tematiche sportive, evidenziando come lo sport renda migliore il proprio corpo studentesco, ma sia il trait-d’union per un contatto con l’ambiente e per avvicinarsi a politiche di finanziamento.
 
Per quanto riguarda gli interlocutori esterni, l’Unione Europea ha inserito nel pool dei propri obiettivi il miglioramento dell’educazione tramite lo sport. Per questa ragione può risultare un ente strategico per un dialogo sulla ricerca e sulla possibilità di finanziamento di progetti Erasmus + collegati al mondo dello sport. Per questi temi, ma non solo, contributi rilevanti potrebbero arrivare da European Athlete as Student (EAS) e European Network of Academic Sport services (ENAS), che risulterebbero dei veri e propri connettori di buone pratiche e aggregatori di progetti. A livello italiano i partner strategici possono essere l’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio, per ottenere una codifica a livello universitario di un canale con il Governo italiano e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), quale catalizzatore di buone pratiche per la pianificazione di strategie sportive strutturate. 
 
In conclusione, tra uno sporty break e l’altro, ai quali ha partecipato anche il rettore Paolo Collini, il workshop è stato un’occasione per fare rete e, con gioco di squadra, per individuare i punti strategici sui quali lavorare.
 

Nelle giornate del 29 e 30 marzo 2018 si è tenuto presso l'Università di Trento un incontro tra i delegati per lo sport dei rettori degli Atenei italiani. All’incontro erano presenti inoltre Andrea Altmann, vicepresidente dell’European Network of Academic Sports Services (ENAS); Lorenzo Lentini, presidente del Centro Universitario Sportivo Italiano (CUSI); Laura Capranica, presidente dell’European Athlete as Student (EAS); Paolo Bertaccini, Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio (PCM); Marco Arpino e Daniela Drago del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). L’evento, organizzato da UniTrento Sport, è stato patrocinato da ENAS e CRUI.