La redazione di UNITN nel 2004 @Foto Paolo Chistè. Archivio UniTrento

Storie

L’archivio personale di Rutigliano, come un caffè sospeso

Un’occasione unica per gustare l’aroma della sua testimonianza

30 marzo 2022
Versione stampabile
di Elisabetta Brunelli
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne dell'Università di Trento

Come un caffè sospeso, da assaporare con gratitudine. Così è per l’archivio personale di Enzo Rutigliano. Sprigiona l’aroma che contraddistingue le cose più preziose, quelle donate con il cuore.

Nel rispetto delle disposizioni testamentarie del professore, la famiglia ha donato il fondo all’Ateneo perché lo custodisca, lo valorizzi, lo metta a disposizione di studiosi e di studiose. Di chi ha conosciuto direttamente Rutigliano perché lo possa ritrovare e di chi non lo ha mai incontrato perché lo possa scoprire. La donazione vuole tenere viva «l’anima di Enzino», come è stato detto con voce struggente durante la cerimonia della firma dalla moglie Maria Pia.

E, in effetti, nel fondo c’è proprio l’anima di Rutigliano, studente delle origini e professore delle diverse stagioni dell’Ateneo, degli anni effervescenti dello stato nascente e di quelli dell’istituzionalizzazione. Intellettuale e studioso, trentino di adozione che si è immerso in modo profondo nella realtà locale senza mai perdere di vista il contesto sociale più ampio, persona capace di intessere un’ampia rete di rapporti internazionali e di avere cura costante delle amicizie più intime.

L’acquisizione del fondo è di particolare rilevanza per l’Università di Trento perché le permette di arricchirsi del punto di vista di una persona che è stata testimone delle vicende dell’Ateneo in qualità sia di studente sia di docente. Ed è la prima volta che accade.

Nato a Milano il 4 marzo del 1944, di origini pugliesi, cosmopolita, Rutigliano arriva a Trento poco più che ventenne nel 1968 per studiare Sociologia e all’Ateneo di Trento dedica il resto della sua vita. Una lunga carriera accademica (ha insegnato dal 1976 al 2017) con un interesse per lo studio che prosegue fino alla sua morte, il 28 giugno 2018. Dalla corrispondenza, dalla documentazione e dalle pubblicazioni contenute nel fondo archivistico emerge quale ruolo abbia avuto nel movimento studentesco della fine degli anni Sessanta, quale contributo abbia dato alla storia dell’Università di Trento, come sia stato protagonista della comunità scientifica internazionale. A questo proposito, ad esempio, c’è una teca riservata alla corrispondenza con Elias Canetti: Rutigliano fu uno tra i primi studiosi in Italia ad approfondire la rilevanza sociologica dell’opera del premio Nobel per la letteratura nel 1981.

Era in contatto con personaggi di rilievo, Rutigliano, ma il primo posto lo riservava agli studenti e alle studentesse. Una vera dedizione. Voleva il meglio per loro. Nel corso di Storia del pensiero sociologico, uno degli insegnamenti fondamentali dell’allora facoltà, oggi dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, alle matricole trasmetteva la passione per lo studio. Non gli sembrava sufficiente il manuale. Condivideva con loro i suoi approfondimenti, lavori preparatori a libri che sarebbero usciti solo negli anni successivi. Le invitava a leggere direttamente gli autori.

Dall’archivio emerge poi l’attenzione che aveva per il giornalismo. Per il periodico di Ateneo “UniTn”, di cui fu uno dei fondatori e poi direttore appassionato, sempre capace di stimolare la redazione con la sua curiosità intellettuale e il suo spirito critico. Come per la stampa locale e nazionale, di cui conservava inoltre con cura recensioni e interviste. Per lui non c’era soluzione di continuità tra storie personali e fenomeni globali. Lo dimostrava la domenica mattina, in piazza Duomo, quando leggeva la società attraverso gli articoli di giornale, le discussioni davanti a un caffè, la vita che gli scorreva accanto. Scrutava le dinamiche mondiali, ma dimostrava di essere interessato anche a quelle cittadine e provinciali. Che, come spesso accade alle persone non native, sapeva cogliere con sguardo disincantato.

Per una descrizione del materiale contenuto nel fondo e per informazioni relative alla firma della convenzione tra l’erede e l’Università di Trento si può fare riferimento al comunicato stampa diramato lo scorso 24 marzo. Per ricordare Enzo Rutigliano riproponiamo due suoi articoli apparsi su “UniTn”, dedicati a Friedrich Nietzsche e Sigmund Freud (pdf), e un'intervista di Marinella Daidone su Canetti sociologo e l'Università di Trento (pdf, p. 3), che sono contenuti anche nel fondo donato all'Ateneo.