Le sorelle Laura e Chiara Rogora impegnate in parete durante un allenamento

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Campionesse nello sport e nello studio. Intervista a Laura e Chiara Rogora, studentesse UniTrento, appassionate di arrampicata

7 febbraio 2024
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Federico Fuiano
Ufficio Sport

Laura studia Matematica e fa parte del programma di doppia carriera TOPSport, che offre ad atlete e atleti un supporto concreto nel conciliare impegni sportivi e accademici. Dopo i Giochi olimpici di Tokio ora si sta preparando per quelli di Parigi. Chiara, sua sorella, è una dottoranda in fisica e ha alle spalle una brillante carriera sportiva a livello giovanile. In questa intervista raccontano la loro passione per lo sport e lo studio. 

Come nasce la vostra passione per l’arrampicata?

Laura: «Ho iniziato ad arrampicare grazie a nostro papà: è sempre stato appassionato di montagna, in particolare di arrampicata. All'età di 4 anni ha portato me e mia sorella in una falesia vicino casa. Mi sono innamorata subito di questo sport, che mi permetteva di esplorare il mondo in modo diverso, di sfidare me stessa e di divertirmi».
Chiara: «Anche per me è stato nostro padre ad avvicinarmi a questo sport. La prima volta che ho arrampicato è stato il giorno del mio ottavo compleanno. Questo sport mi è piaciuto sin da subito. Così ho smesso di praticare ginnastica artistica e ho iniziato con l'arrampicata».

Quali sensazioni vi fa vivere arrampicare? Cosa vi piace di questa disciplina?

Laura: «Arrampicare mi fa vivere sensazioni intense, di adrenalina, di gioia, di soddisfazione. Mi piacciono di questa disciplina la varietà, la creatività, la bellezza. Ogni via è diversa, ogni parete è un’opera d’arte, ogni movimento è un’espressione di me».
Chiara: «Fino ai 15 anni ho sempre scalato con l'unico obiettivo di allenarmi per le gare. Quando ho ripreso qualche anno fa, solo per divertirmi e non allenandomi a scopo agonistico, ho scoperto un nuovo lato di questo sport. Mi piace perché coinvolge abilità diverse e presenta sfide che permettono di imparare cose nuove. Ma allo stesso tempo consente di passare intere giornate all'aperto e in compagnia».  

Come è nato l’interesse per la vostra materia di studio?

Laura: «L’interesse per la matematica è nato probabilmente grazie ai miei genitori, entrambi professori di matematica. Fin da piccola ho scoperto che mi piaceva risolvere problemi, trovare soluzioni, applicare la logica. La matematica è una scienza che mi affascina, perché è rigorosa, elegante, universale».
Chiara: «La scelta di studiare fisica è stata abbastanza casuale. Sono sempre andata bene nelle materie scientifiche e ho scelto di iscrivermi a fisica solo per studiare qualcosa di diverso dal resto della mia famiglia in cui sono tutti matematici, non perché avessi una vera passione. L'interesse è nato dopo. In particolare grazie alla tesi per la quale ho lavorato nel laboratorio di atomi ultra freddi e ho deciso di continuare facendo il dottorato».

Laura, com’è conciliare impegni sportivi e accademici? Cosa ti ha spinto ad aderire al programma di doppia carriera TOPSport?

«Conciliare la vita da atleta professionista e da studentessa non è facile, richiede molto impegno, organizzazione, flessibilità. A volte devo fare dei sacrifici. Ma ne vale la pena. Perché mi piace fare entrambe le cose e non voglio rinunciare ai miei sogni. Ho aderito al programma di dual-career perché mi dà l’opportunità di poter studiare in una delle migliori università italiane e in una città che offre molte possibilità di arrampicata, e di poter contare su un sostegno e una comprensione da parte dell’Ateneo, che mi permette di spostare gli esami in base ai miei impegni sportivi».

Il fatto di praticare o aver praticato sport, vi ha aiutate sulla capacità di affrontare la carriera accademica? Ci sono dei punti in comune tra preparare una gara o un esame?

Laura: «Sì. Credo che lo sport mi abbia aiutata a sviluppare capacità utili anche nella carriera accademica, come la disciplina, la motivazione, la gestione dello stress, la resilienza. Ci sono dei punti di contatto tra la preparazione per una gara e per un esame, come la pianificazione, la concentrazione, la fiducia in sé stessi».
Chiara: «Probabilmente il fatto di aver praticato uno sport a livello agonistico mi ha aiutato a gestire l'ansia e a vivere gli esami in modo molto più rilassato. Credo anche che il gareggiare insegni a reagire alle sconfitte e a non abbattersi se un esame non va come ci si aspetta».

Quali sono i vostri prossimi obiettivi, dal punto di vista accademico, sportivo e professionale?

Laura: «Laurearmi in matematica, continuare a scalare al massimo livello e di partecipare alle prossime Olimpiadi».
Chiara: «Per ora il mio prossimo obiettivo in ambito accademico è dottorarmi. Per quanto riguarda l'ambito sportivo nei prossimi mesi vorrei andare a scalare a Margalef e a Kalimnos, dove non sono mai stata».

Le candidature per il programma TOPSport per l'a.a. 2024/2025 apriranno in primavera. Tutte le informazioni sono disponibili al sito dedicato