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Storie

FARE RICERCA SUI MATERIALI NANO-COMPOSITI

Andrea Dorigato del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Ateneo vince il premio 2014 della European Society for Composite Materials

29 luglio 2014
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Cristiano Zanetti
di Cristiano Zanetti
Lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

Chiamo Andrea a casa a Borgo Valsugana. Risponde quasi subito e accetta l’intervista. Ha la voce sicura di chi ha trovato la sua strada nel mondo, di chi ha scoperto che esiste un modo concreto per agire positivamente per gli altri e per se stessi e che quel modo si chiama ricerca applicata. Come dargli torto? Andrea Dorigato ha ricevuto da pochi giorni il premio “European Society for Composite Materials Award 2014” come miglior giovane ricercatore europeo attivo nella ricerca sui materiali compositi. Il premio gli è stato consegnato durante il convegno biennale della società. Non è nuovo a imprese del genere: cinque anni fa ha ottenuto il riconoscimento assegnato ai migliori dottori di ricerca dell’Università di Trento. L’anno successivo ha ricevuto al convegno AIMAT (Associazione Italiana Ingegneria dei Materiali) il premio nazionale per la migliore tesi di dottorato nel campo dell’ingegneria dei materiali. Attualmente lavora come assegnista di ricerca nel gruppo coordinato dal professor Alessandro Pegoretti, ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali, presso il Dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università di Trento.

Andrea, i tuoi interessi riguardano soprattutto i materiali nano-compositi, puoi spiegare in breve perché hai scelto questo settore di ricerca e come è avvenuta l’assegnazione del premio?

La mia attività sperimentale nel campo delle materie plastiche e dei materiali compositi è iniziata a Trento dieci anni fa durante la tesi di laurea. Sono sempre stato interessato allo sviluppo di nuovi materiali plastici e all’applicazione delle nano-tecnologie nell’industria. Aggiungendo materiali nano-strutturati (cioè con dimensioni inferiori al milionesimo di millimetro) a plastiche e composti si hanno nuovi prodotti con proprietà migliori o con comportamenti peculiari e “intelligenti”. Ho incentrato la ricerca sullo sviluppo di materiali biodegradabili, ad elevata resistenza termo-meccanica, materiali a memoria di forma (cioè che recuperano la forma originale tramite l’applicazione di uno stimolo esterno) e materiali elettro-attivi. Una commissione internazionale di esperti nel settore ha giudicato i risultati della mia ricerca meritevoli del premio europeo ESCM. Ho così avuto occasione di presentare la mia ricerca a Siviglia in occasione della conferenza plenaria sui materiali compositi.

Visto il tuo ciclo di studi fino ad oggi credo si possa dire che sei un “prodotto D.O.C.” dell’ateneo trentino. Quali occasioni in più ti ha dato rispetto ad altre università?

Tutto il mio percorso formativo e professionale si è sviluppato qui. L’Università di Trento è un ambiente ideale per uno studente desideroso di costruire un percorso di studi all’interno di strutture organizzate ed efficienti. L’accesso alle strutture di ricerca è stato semplice ed immediato, nei laboratori sono disponibili attrezzature che consentono di lavorare in modo produttivo. Tutte queste caratteristiche contraddistinguono in senso positivo il nostro ateneo all’interno del panorama nazionale.

Quali sono le caratteristiche che servono per avere successo nella ricerca applicata? Quanto secondo te è importante collaborare in team?

Le caratteristiche personali per emergere in questo campo sono le stesse necessarie per emergere in tutti i settori dell’attività umana: impegno, costanza, determinazione, serietà e programmazione. È inoltre fondamentale il lavoro di gruppo. Non si può fare tutto da soli, bisogna coordinare un gruppo di ricerca per coinvolgere tutti in un progetto comune stimolandoli nell’attività. Colgo quindi l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alle mie ricerche in questi dieci anni di lavoro.

A chi dedichi questo premio?

Alla mia famiglia. Può sembrare banale e un po’ scontato, ma sono le persone che più mi hanno sostenuto nel mio percorso, cercando in tutti i modi possibili di aiutarmi a superare le difficoltà che inevitabilmente si sono presentate. 

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

La programmazione è fondamentale per raggiungere qualsiasi obiettivo ma, vista la situazione attuale, è impossibile ed inutile fare programmi a lungo termine. Penso solamente ad impegnarmi e fare il meglio possibile giorno dopo giorno, cercando di cogliere le occasioni che mi si presentano. Come del resto ho sempre fatto.