Andrea Pannacciulli

Storie

ANDREA: LA MIA ESPERIENZA DI TUTOR

Svolgo attività di tutorato per il Servizio Inclusione a supporto di studenti con disabilità del nostro ateneo

31 gennaio 2018
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di Andrea Pannacciulli
Studente della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.

Arrivato al quarto anno di Giurisprudenza, avevo acquisito una buona conoscenza delle dinamiche e dei meccanismi della mia facoltà. Spesso mi venivano chieste informazioni sui programmi offerti dall’università per studiare all’estero, sulla compilazione del piano di studi, o semplicemente dei consigli sugli esami. Lo facevo volentieri, cercavo di chiarire ogni dubbio e questo mi è valso il soprannome di infopoint, gentilmente affibbiatomi dai miei amici. A questo punto mi sono domandato “Perché non mettere questo servizio a disposizione di tutti gli studenti e non solo degli amici più stretti?”. Così grazie al Bando di attività di tutorato, sono diventato un tutor generale e sono stato contattato dal Servizio Inclusione. Questo servizio, forse poco conosciuto, è indispensabile e prezioso per tutti gli studenti disabili della nostra università. Ho accettato l’incarico e in questo modo ha avuto inizio la mia esperienza da tutor. 

Inizialmente, mi è stato affidato un ragazzo del primo anno; non conosceva la città, il suo dipartimento, né come funzionava questo mondo del tutto nuovo per lui. Insieme abbiamo fatto l’abbonamento OpenMove per il trasporto pubblico, individuato gli autobus che collegano lo studentato San Bartolameo dove alloggia, compilato il piano di studi, cercato i libri di testo presso la BUC (Biblioteca Universitaria Centrale), raccolto appunti e materiale dai compagni di corso. In questo percorso non sono mai stato da solo, anzi ho potuto contare sul sostegno dei tutor del Dipartimento di Lettere e Filosofia al quale è iscritto il ragazzo, che si sono resi immediatamente disponibili a collaborare. È proprio questa la caratteristica che contraddistingue un tutor: la voglia di aiutarsi a vicenda e di aiutare gli altri. 

Successivamente, ho assistito uno studente che stava concludendo il suo percorso universitario e stava scrivendo la tesi. È stata un’esperienza molto diversa rispetto a quella precedente, perché si trattava di dare un supporto per il lavoro di revisione e correzione del suo elaborato. Abbiamo mantenuto i contatti con il professore relatore, compilato la modulistica, rispettato tutte le tempistiche e ci siamo informati circa la possibilità di svolgere un master all’estero. Il ragazzo ha discusso la sua tesi di laurea nella sessione di dicembre e a gennaio inizierà un master in Belgio. 

Infine, ho avuto il piacere di collaborare con una ragazza ipovedente della mia facoltà. In un primo momento, abbiamo analizzato e imparato a utilizzare le banche dati, indispensabili per noi giuristi. In seguito, dopo aver scoperto di seguire alcuni corsi assieme, la nostra collaborazione è proseguita: reperimento del materiale, utilizzo del pc e accompagnamento. Si è creata una vera e propria amicizia dalla quale sono nate alcune proposte per potenziare l’Ateneo, soprattutto nei confronti degli studenti ipovedenti o non vedenti. 

Tutti gli studenti che abbiano una disabilità, di qualsiasi tipo, possono richiedere un tutor. Uno studente che, come loro, conosce le difficoltà che si possono incontrare nel percorso universitario. Un amico che sa cosa significa avere bisogno di una spalla su cui appoggiarsi, di tanto in tanto. Una persona che, in poche parole, può renderti meno complicata la vita.