Il pubblico durante l'assemblea
Foto: Roberto Bernadinatti, archivio Università di Trento

Vita universitaria

L’UNIVERSITÀ INCONTRA IL TERRITORIO

Assemblea di ateneo 2014: la presentazione del Piano strategico e il dialogo con il mondo della scuola e del volontariato

25 giugno 2014
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Marinella Daidone
di Marinella Daidone
Lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

L’Assemblea di ateneo, inaugurata lo scorso anno e giunta alla seconda edizione, è uno dei momenti di incontro tra l’Università di Trento e il territorio. Fortemente voluta dal presidente Innocenzo Cipolletta e dalla rettrice Daria de Pretis, l’Assemblea è l’occasione per fare il punto della situazione, far vedere ciò che è stato realizzato e al tempo stesso rendere pubblici i progetti per il futuro sviluppo dell’ateneo. L’università si racconta, si apre alla città (o meglio alle città, Trento e Rovereto) e ascolta le istanze portate dai diversi attori della realtà locale e il punto di vista dei cittadini.

L’immagine che è emersa nell’incontro del 16 giugno è quella di un Ateneo in buona salute, aperto alla dimensione internazionale e con forti legami con le diverse realtà del territorio. 
Il sindaco di Trento Alessandro Andreatta ha sottolineato il rapporto di osmosi tra l’università e la città: “L’università ha rappresentato l’humus per molte iniziative, come il Festival dell’Economia, che hanno cambiato il volto della città.” E ha concluso dicendo che “Se cresce l’università cresciamo anche noi.” Anche il sindaco di Rovereto, Andrea Miorandi, si è soffermato sulle opportunità di crescita collettiva e di apertura internazionale dovute alla presenza nella città di Rovereto dell’area di Scienze cognitive. Ha parlato anche di nuove sfide e del progetto, ancora allo stato embrionale, che riguarda l’area di Meccatronica.
Sara Ferrari, assessora all’Università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità e cooperazione allo sviluppo della Provincia autonoma di Trento, ha parlato in modo concreto del rapporto privilegiato che esiste fra le due istituzioni, della loro reciproca autonomia e degli strumenti messi a punto per accordi che portano convenienza ad entrambe le parti. Ha inoltre riferito dei colloqui a livello ministeriale sul problema dell’esclusione dell’ateneo da classifiche nazionali e fondi premiali, conseguenza della delega statale alla Provincia in materia di università. L’assessora ha trovato sensibilità che dovrebbero portare a un esito positivo della vicenda. Il tema è stato ripreso dal presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, che ha sottolineato come non devono esserci alibi da parte del Ministero per minori trasferimenti di fondi statali, considerati anche gli ottimi risultati riconosciuti a livello internazionale raggiunti dall’ateneo.

L’università ha presentato se stessa attraverso molte voci. A fare gli onori di casa è stato il presidente Cipolletta, mentre l’intervento più strutturato è stato quello della rettrice de Pretis, che ha parlato del Piano strategico 2014-2016 appena varato.

Quella presentata dalla rettrice è un’università aperta al mondo, un’università radicata sul territorio, un’università di persone. Con 10 dipartimenti, 3 centri, 14 corsi di dottorato, 54 corsi di laurea (fra triennali, a ciclo unico e magistrali) e 16.000 studenti, Trento è un ateneo che ha raggiunto ottimi posizionamenti nei ranking nazionali e internazionali. Nell’indagine sulla qualità della ricerca (VQR ANVUR 2004-2010), Trento è al primo posto tra gli atenei di medie dimensioni, con il 72% dei prodotti di ricerca valutato “eccellente” o “buono”. Ottima anche la sua reputazione internazionale: risulta prima tra le università italiane presenti nella classifica mondiale curata da THE - Times Higher Education. Nel piano strategico vengono previsti strumenti e linee guida relativi alle tre missioni fondamentali dell’ateneo: ricerca, formazione, trasferimento di conoscenze. Per la ricerca si punta sui grandi progetti di ateneo dal carattere interdisciplinare e su una forte attenzione verso i giovani. Per la formazione si vogliono incentivare iniziative che posizionano l’ateneo come università che vuole avere un ambito di reclutamento di livello europeo (l’Europa come “mercato domestico”). Per il trasferimento di conoscenze si vuole rafforzare la cultura dell’innovazione, l’interazione con le imprese e l’apertura internazionale.

L’attività di ricerca è stata quest’anno presentata attraverso un video (realizzato da FilmWork in collaborazione con l’ateneo) che ha raccontato alcuni dei progetti ai quali si sta lavorando attraverso il racconto dei protagonisti e le immagini di dipartimenti e laboratori.

Numerosi gli esponenti dell’Ateneo che sono intervenuti; tra questi, i rappresentanti degli studenti Rocco di Filippo ed Elisa Montanari, il vicerettore Paolo Collini, alcuni delegati della rettrice, alcuni docenti. Accanto a questi interventi, molti sono stati anche gli interlocutori esterni, in particolare persone che fanno parte del mondo della scuola e di quello del volontariato sociale.

La novità di questa edizione è infatti l’individuazione di argomenti di approfondimento, che quest’anno sono stati “scuola” e “volontariato”, e l’apertura di un dialogo mirato per sviluppare capacità di ascolto, raccogliere idee e suggerimenti ed elaborare obiettivi condivisi sui quali lavorare.

Ha chiuso la serata la cerimonia di premiazione dei migliori laureati e migliori dottori di ricerca dell’anno accademico 2011-2012.