La squadra UniTrento per IGEM 2015 (archivio: CIBIO, Università di Trento)

Vita universitaria

IMPARARE AD ESSERE CREATIVI E A LAVORARE IN TEAM

Batteri al servizio del risparmio energetico: l’idea della squadra di studenti UniTrento ottiene l’oro nella competizione iGEM promossa dal MIT di Boston

20 novembre 2015
Versione stampabile
Cristina Del Bianco
di Cristina Del Bianco
È assegnista di ricerca presso il Centro di Biologia Integrata (CIBIO) e titolare del corso di Biologia Sintetica, Università di Trento.

L’undicesima edizione della competizione di Biologia sintetica iGEM (International Genetically Engineered Machine), promossa dal Massachussettes Institute of Technology (MIT) di Boston, che vede protagonisti studenti universitari di tutto il mondo ha premiato l’idea dei nostri ragazzi.

Il Centro di Biologia Integrata (CIBIO) ha partecipato con una squadra composta da 7 studenti e guidata da 4 docenti, si tratta dell’unico team italiano tra 259 squadre partecipanti. I protagonisti sono stati Riccardo Corbellari, Silvia Galvan, Elisa Godino, Claudio Oss Pegorar, Veronica Pinamonti, Alessandro Turcato e Moreno Zolfo, del corso di laurea in Scienze e tecnologie biomolecolari e del corso di laurea magistrale in Scienze e biotecnologie cellulari e molecolari. I ragazzi con la loro creatività, le risorse e le competenze messe a disposizione dal CIBIO e dall’Ateneo hanno sviluppato un sistema biologico che sfrutta la luce solare per produrre energia elettrica, un prototipo di pannello biofotovoltaico che utilizza dei batteri ingegnerizzati. Insieme a me li hanno seguiti nel loro lavoro Sheref Mansy, Olivier Jousson e Martin Hanczyc, tutti docenti del CIBIO esperti in biologia sintetica e microbiologia.
Il lavoro è iniziato nella primavera 2015 quando il team ha affrontato la sua attività di brainstorming, per poi sviluppare in laboratorio l’idea uscita vincente nella fase precedente a partire dai primi di giugno fino a metà settembre. Tre mesi intensi di duro lavoro e sacrificio hanno dato i loro risultati: il team di UniTrento si è guadagnato una medaglia d’oro e due nomination nelle categorie Best Energy nella categoria combinata undergraduate e overgraduate e Best Innovation in Measurements nella categoria undergraduate.

Il CIBIO ha già partecipato a questa iniziativa nel 2012 e nel 2013, riportando anche in quelle occasioni eccellenti risultati. Ogni anno un’avventura con una squadra diversa composta da giovani ragazzi entusiasti e ambiziosi con nuove idee e competenze, con i loro pregi e difetti, ma soprattutto con tanta voglia di mettersi in gioco… e di fare ancora meglio della squadra dell’anno precedente. Ricchi anche delle esperienze passate dei loro compagni, i ragazzi del team di quest’anno hanno ingegnerizzato un batterio non patogeno con piccoli mattoncini di DNA, i famosi biobrick. I mattoncini sono stati distribuiti dall’iGEM Headquarter a tutti i partecipanti, insieme ad altri nuovi biobrick assemblati dal team stesso, per costruire un sistema capace di vivere in assenza di ossigeno all’interno di una Microbial Fuel Cell e che grazie alla luce solare può produrre e accumulare energia. La loro biobatteria solare è riuscita ad accendere un timer di laboratorio e una luce LED blu. Si tratta di piccoli risultati, che dobbiamo ricordare sono stati ottenuti in poco tempo da ragazzi non ancora laureati, ma che aprono la strada a sviluppi futuri importanti nel campo della biologia sintetica e dell’energia alternativa.

Come ogni anno il lavoro si è svolto anche fuori dal laboratorio: i ragazzi, infatti, hanno costruito un prototipo di pannello solare per ospitare il loro batterio, hanno curato una pagina wiki per documentare i momenti di quest’avventura, intervistato esperti ingegneri energetici e svolto un lavoro di sensibilizzazione sul risparmio energetico. Si tratta di un lavoro a 360°, in perfetto stile iGEM. L’obiettivo della competizione, infatti, è proprio quello di dare spazio ai giovani e alla loro creatività, fornendo loro la possibilità di aumentare le proprie competenze tecniche, imparare a lavorare in squadra, ma anche confrontarsi tra loro e con altri su temi importanti come l’etica, la divulgazione scientifica, la sicurezza e l’impatto del loro lavoro.

Come nasce un idea vincente? È il frutto di una lunga discussione aperta tra i ragazzi, dell’analisi di vecchi progetti iGEM e della letteratura scientifica. Si parte dalle idee più bizzarre, si considerano i problemi locali o della nostra vita quotidiana, per cercare un ambito dove si possa portare un miglioramento attraverso l’uso di piccoli organismi geneticamente modificati. È sempre molto emozionante quando il team inizia ad incontrarsi, imparare a conoscerli, scoprire le loro predisposizioni, veder nascere lo spirito di squadra. Il lavoro è duro, non manca la fatica, qualche incomprensione, ma vede anche tante soddisfazioni e il nascere di forti amicizie.

iGEM è uno strumento formativo e didattico in cui il CIBIO crede e per cui ha investito in questi anni, che ha dato buoni risultati e ha contribuito a promuovere il nome del CIBIO e dell’Università di Trento nel campo della biologia sintetica. Speriamo di partecipare a edizioni future con altri ragazzi e nuove idee vincenti. Nel frattempo non possiamo che dire “Bravi!” ai ragazzi del team 2015 e augurare buona fortuna per il loro percorso: la strada è ancora lunga.

iGEM: international Genetically Engineered Machine
Edizione 2015: undicesima
Cos’è? Una competizione di Biologia sintetica per studenti non laureati
Dove e quando si è svolta: Boston dal 23 al 28 Settembre 2015
Squadre partecipanti: 259, di cui 69 europee
Vincitori del Giant Jamboree 2015: Tu Delft, Olanda (overgraduate), William and Mary (undergraduate), TAS Taipei (highschool)
Successi riportati da UniTrento: medaglia d’oro, nomination nel Best Energy track e nel Best innovation in measurement
Altre partecipazioni di UniTrento a precedenti edizioni: 2012 con Crustway classificato nono in Europa e tra le migliori 16 alla finale di Boston. 2013 con B. fruity vincitore di Best Poster al Jamboree mondiale