Ciclo
Memoria del teatro greco e tradizione dell’antico nella cultura contemporanea: riscritture, messinscene, archivi.
Il Laboratorio Dionysos-Archivio digitale del teatro antico (https://r.unitn.it/it/lett/dionysos) promuove per l’autunno 2021 una serie di incontri dedicati ad alcune forme della presenza del dramma greco e del mondo classico nella cultura contemporanea, nell’ambito di un progetto di ricerca sostenuto dall’Area di Studi letterari, filologici e linguistici del Dipartimento di Lettere e dall’Accademia Roveretana degli Agiati.
Il progetto, intitolato “Memoria del teatro greco e tradizione dell’antico nella cultura contemporanea: riscritture, messinscene, archivi”, affronta da diversi punti di vista il grande tema della permanenza del classico nella contemporaneità. Un tema a cui il Laboratorio Dionysos dedica da anni la sua attività di ricerca, organizzando seminari e convegni internazionali, e coinvolgendo grandi protagonisti della scena teatrale contemporanea (per una sintesi delle attività recenti del Laboratorio: https://r.unitn.it/it/lett/dionysos/seminari-e-conferenze).
Anche quest’anno verranno coinvolti alcuni partner storici delle attività del Laboratorio Dionysos che rappresentano eccellenze a livello mondiale nell’ambito della ricerca sulle messinscene del teatro antico: l’Archive of Performances of Greek and Roman Drama della University of Oxford, il Centro de Estudos Clássicos e Humanísticos dell’Università di Coimbra, l’Istituto nazionale del Dramma antico di Siracusa. Si avvierà, inoltre, un dialogo con un’altra istituzione di grandissimo prestigio e tradizione, il Piccolo Teatro di Milano.
Le iniziative culminano in un convegno internazionale ospitato dall’Accademia degli Agiati di Rovereto e dedicato a una grande figura di studioso, traduttore e regista del dramma antico: Ettore Romagnoli, di cui ricorrono nel 2021 i centocinquant’anni dalla nascita (nonché il centenario dalla storica rappresentazione delle Coefore di Eschilo che, nel 1921, rappresentò la ripresa delle attività del teatro greco di Siracusa dopo la pausa imposta dalla prima guerra mondiale e dall’epidemia di febbre spagnola).