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ESPANSIONE DELL'ISTRUZIONE E DISUGUAGLIANZE SOCIALI

Maggiori risorse socio-economiche garantiscono ancora oggi maggiori opportunità educative?

5 ottobre 2016
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di Moris Triventi
Ricercatore presso l'European University Institute, Department of Political and Social Sciences.

L’istruzione è una risorsa chiave nelle società contemporanee basate su un’economia di mercato. Innumerevoli studi hanno dimostrato che “studiare paga”: gli individui che hanno frequentato i livelli educativi più alti hanno migliori chance di trovare una occupazione ben remunerata e prestigiosa, mentre corrono meno rischi di rimanere disoccupati. L’istruzione, inoltre, è una risorsa per la società nel suo complesso: le nazioni con una popolazione più istruita e con meno disparità educative hanno livelli di sviluppo socio-economico maggiori.

Visto il ruolo chiave svolto dalla scuola, dagli anni ’50 del secolo scorso si è andata diffondendo l’idea che le opportunità di istruzione dovessero dipendere esclusivamente dai meriti personali, in particolare dalle motivazioni e capacità degli studenti, non dal loro retroterra sociale.

I sistemi scolastici di tutti i paesi ad economia sviluppata hanno visto espandere esponenzialmente la partecipazione ai vari gradi di istruzione, seppure con differenze notevoli ai livelli superiori. I dati della European Social Survey dimostrano come la relazione tra origine sociale (occupazione e istruzione della madre e del padre) e conseguimento dei titoli di studio si sia ridotta nel tempo, pur rimanendo evidente nelle generazioni recenti. Tale riduzione ha riguardato la maggior parte dei paesi europei ed è iniziata tra le coorti dei nati negli anni ‘20. Il miglioramento generalizzato nelle condizioni di vita, lo sviluppo di sistemi di welfare, unitamente alla modernizzazione socio-culturale e alle riforme scolastiche, hanno ricoperto un ruolo importante per la riduzione delle disuguaglianze. Tuttavia, questo risultato desiderabile è ampiamente controbilanciato da una serie di altre tendenze.

Innanzitutto, la contrazione del peso delle appartenenze sociali sui destini educativi è rallentata marcatamente dai nati all’inizio degli anni ‘60. Inoltre, istruzione e occupazione dei genitori continuano ad esercitare un condizionamento importante per l’accesso all’università e il conseguimento della laurea, con mutamenti nel tempo esigui nel nostro paese. Anche nelle coorti recenti, diplomatesi dopo la riforma degli ordinamenti universitari, la distanza tra studenti con diverso retroterra sociale nelle probabilità di iscriversi ad un corso universitario rimane molto elevata (circa 40 punti percentuali). Ciò suggerisce che la contrazione delle disuguaglianze sociali non si sia verificata in maniera apprezzabile proprio al livello di istruzione che garantisce migliori esiti occupazionali.

Inoltre, il background sociale non influenza esclusivamente il livello ma anche il tipo di istruzione. I dati dell’Indagine Longitudinale delle Famiglie Italiane indicano che, a livello di scuola secondaria superiore, chi proviene da famiglie con maggiori risorse socio-economiche ha sempre avuto maggiori chance di frequentare il liceo, ma il loro vantaggio è cresciuto a dismisura nella seconda metà del secolo scorso. Al contrario, l’iscrizione alle scuole professionali è avvenuto in maniera preponderante tra gli studenti provenienti dalla classe operaia. 

Infine, analisi condotte su varie edizioni dell’Indagine sui laureati dell’Istat indicano che l’istruzione dei genitori condiziona in una certa misura anche la disciplina di studio all’università: non solo gli studenti con entrambi i genitori laureati tendono a frequentare quelle discipline che garantiscono maggiori chance di accesso alle classi sociali alte, ma il loro vantaggio sugli studenti con genitori poco istruiti è anche cresciuto nell’ultimo decennio. 
Questo insieme di risultati, quindi, suggerisce come l’equità delle opportunità educative sulla base del background famigliare sia ancora un obiettivo lontano dall’essere pienamente raggiunto.

Il 27 settembre 2016 si è svolto presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento l’incontro Tutti a scuola. Espansione dell’istruzione e disuguaglianze sociali tenuto dal dottor Moris Triventi e coordinato dal professor Mario Diani.

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