La nuova aula intitolata al prof. Axel Leijonhufvud

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Economia rinnova i suoi spazi nel ricordo di Axel Leijonhufvud

Aule più accoglienti e tecnologiche e una sala studio tutta nuova dedicata all’economista scomparso a maggio

20 settembre 2022
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Alessandra Saletti
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Aria nuova al Dipartimento di Economia e management. L’anno accademico riparte con slancio nei locali di via Inama, messi a nuovo dopo un profondo restyling interno. E con qualche novità importante: una nuova sala studio intitolata alla memoria di Stig Axel Bengt Leijonhufvud, professore emerito dell’Università di Trento, fra le figure che più hanno contribuito a far crescere la reputazione di Economia di Trento nel mondo accademico e scientifico.

«La presenza di Axel Leijonhufvud a Trento ha dato impulso alla ricerca nel campo delle scienze economiche di frontiera e ha gettato le basi per uno sviluppo proficuo della conoscenza nell'ambito della Facoltà e del Dipartimento di Economia». Era il 22 settembre 2003 e con queste parole l'allora rettore Massimo Egidi apriva i lavori del convegno organizzato per i 70 anni dell’illustre economista svedese. Oggi, a qualche mese dalla scomparsa, il Dipartimento ricorda Axel Leijonhufvud con l’intitolazione di una nuova sala studio.

Axel Leijonhufvud (Stoccolma, 1933 – 5 maggio 2022) - ©UniTrentoUn omaggio speciale, perché quello fra l’Università di Trento e il professor Leijonhufvud è stato un rapporto profondo, costruito in oltre vent’anni di collaborazione. Una collaborazione scientifica e professionale che in molti casi è andata oltre e si è fatta amicizia personale. Alla cerimonia di intitolazione, che si è tenuta il 19 settembre alla presenza dei familiari e di tanti colleghi e amici, questo legame di affetto e vicinanza si sentiva. Lo racconta Enrico Zaninotto, professore del Dipartimento e preside della Facoltà negli anni in cui Leijonhufvud era più attivo a Trento. «È stato uno dei maggiori economisti del secolo scorso. Ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della teoria monetaria moderna ed è ricordato per aver contribuito allo sviluppo critico della macroeconomia nella seconda parte del ‘900. I suoi studi hanno permesso di anticipare le crisi sistemiche che hanno colpito l’economia globale».

Nato a Stoccolma il 6 settembre 1933 e laureato all'università di Lund nel 1960, la carriera di Leijonhufvud si è sviluppata prevalentemente negli Stati Uniti. Prima alla Northwestern University di Chicago, dove ha conseguito il Ph.d nel 1967, e poi all’Università della California a Los Angeles, dove nel 1971 è diventato full professor. Nel 1995, l’arrivo a Trento, in forza all’allora Facoltà di Economia, chiamato per chiara fama. Nel 2009, il conferimento del titolo di professore emerito.

«È stato decisamente la persona più importante che finora abbiamo avuto nel Dipartimento. Ha aperto Trento a un contesto internazionale di assoluta rilevanza – prosegue Zaninotto. L'iniziativa più importante è stata la Summer school, a lui intitolata, che ancora è attiva e ha permesso di far conoscere la nostra Facoltà di Economia all’estero. La sua presenza e le sue iniziative hanno attirato dottorandi, post doc, ricercatrici e ricercatori da tutto il mondo». Leijonhufvud ha ispirato generazioni di economisti, tra cui, nel nostro ateneo, il professor Roberto Tamborini, i quali hanno raccolto il testimone sui temi di cui si occupava: macro economia, politica economica, economia monetaria e equilibrio finanziario e coordinamento economico tra paesi». Oltre ai familiari, in tanti hanno voluto porgere un tributo alla sua significativa carriera accademica. Durante la cerimonia di intitolazione sono intervenuti anche la professoressa Elisabetta de Antoni e l’ex rettore Massimo Egidi, alla presenza di allievi di Leijonhufvud da tutto il mondo. A chiudere la cerimonia è stata la lectio magistralis di Daniel Heymann dal titolo “High Inflation Revisited”.

L’inaugurazione della sala studio Axel Leijonhufvud non è l’unica novità per Economia, che comincia l’anno accademico 2022/23 con un look tutto nuovo. «Le strutture del Dipartimento di Economia e Management erano obsolete rispetto alle attuali necessità della didattica che spinge verso un approccio innovativo, fatto di lavori di gruppo e sessioni laboratoriali. È un passaggio necessario: l’esperienza dimostra che i percorsi di studio con didattica innovativa hanno risultati di apprendimento migliori rispetto a quelli tradizionali. Ora i lavori di rinnovamento e adeguamento tecnologico, condotti con il supporto prezioso della Direzione patrimonio immobiliare, si sono finalmente conclusi su tutti i quattro piani e possiamo ripartire con slancio» commenta con soddisfazione il direttore del Dipartimento, Flavio Bazzana. «Il piano terra sarà dedicato a studentesse e studenti, con due aule computer, alcune aule per lavori di gruppo e due aule studio, una delle quali aperta fino a tardi. C’è invece ancora un po’ da aspettare per la segreteria studenti perché i lavori non si sono ancora conclusi».

Al piano terra il Dipartimento si apre con un atrio nuovo, sistemato e riorganizzato per accogliere le persone e favorire l’incontro e la socializzazione tra una lezione e l’altra. Ma le novità sono anche al primo, secondo e terzo piano che sono invece dedicati alla didattica. Tre aule, due da 50 posti e una da 100 posti ad anfiteatro, saranno riservate alla didattica innovativa. Tutte le aule avranno banchi mobili. Ci saranno poi due nuove aule attrezzate con monitor in grado di accogliere circa 200 persone ciascuna. Al terzo piano è stata invece ristrutturata l’aula informatica da 110 posti. «Questi interventi ci permettono innanzitutto di gestire in modo migliore il maggior numero di studenti e studentesse, conseguenza dell’aumento dei numeri programmati. Ma ci permettono anche di proseguire con l’attuazione del progetto strategico del dipartimento sulla didattica innovativa, per noi davvero un punto di forza su cui scommettere. Serve spazio infatti per organizzare e gestire al meglio le attività di laboratorio e quelle che implicano l’utilizzo dei dati (economico-finanziari per capire meglio la teoria), ma anche i lavori di gruppo. Spazi dove lavorare insieme, dove gli studenti spiegano agli altri studenti, dove svolgere lavori su singoli progetti. E il restyling dei locali si accompagna ad altre iniziative per promuovere un approccio nuovo alla didattica. Come il bando che abbiamo lanciato per individuare e formare studenti che supporteranno poi i docenti nell’uso della strumentazione necessaria alla didattica innovativa».

Al professor Axel Leijonhufvud, alla sua storia, alle sue ricerche e alle sue pubblicazioni, è dedicata una pagina del sito del Dipartimento di Economia e Management. Nella pagina trovano spazio i ricordi di Elisabetta De Antoni e Daniel Heymann, oltre alle interviste a Leijonhufvud di Giacomo Caterini e Brian Snowdon.