Jacques-Louis David, Morte di Socrate (foto: Adobe Stock)

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Fare filosofia oggi, fra meraviglia e interrogativi

Alla vigilia della Giornata della Filosofia, una riflessione sulle prospettive di questa disciplina

15 novembre 2022
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di Daniele Santuliana
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Giovedì 17 novembre ricorre la Giornata mondiale della Filosofia, istituita vent’anni fa dall’Unesco per celebrare questa millenaria disciplina. Ma quale valore hanno gli studi filosofici oggi? Che senso ha intraprendere un percorso universitario di questo tipo? UniTrentoMag ne parla con Irene Zavattero, docente di Storia della Filosofia Medievale al Dipartimento di Lettere e Filosofia.

Lo scorso settembre, nell’ambito del "Summer Camp UniTrento", lei e la professoressa Manuela Valle avete organizzato un’iniziativa dedicata a bambini e bambine, “Philosophy for Children”. Si può davvero “giocare con la filosofia”?

«Con la filosofia non solo si può giocare, ma ci si può anche divertire. Naturalmente, è necessario che chi conduce il laboratorio di filosofia sappia scegliere stimoli (testi, immagini, video) opportuni all’età e sappia accompagnare la discussione senza cedere alla tentazione di "fare lezione". I bambini e le bambine che abbiamo coinvolto al Summer Camp hanno risposto molto bene e questo dimostra che ciascuno di noi ha dentro di sé la capacità di ragionare e porre problemi, quindi di fare filosofia. La Philosophy for Children aiuta a riflettere, ad argomentare, a porsi delle domande e ad ascoltare gli altri. Tutto questo serve per stimolare, insieme al pensiero cognitivo, le competenze relazionali, la fantasia e la creatività nei bambini».

Quali sono le potenzialità educative e formative della filosofia nella pratica scolastica e in altri luoghi di apprendimento?

«Le potenzialità formative della filosofia sono enormi. Prima di tutto, la filosofia favorisce la capacità di argomentazione e di ascolto. Viviamo in una società spesso basata sulla prevaricazione, dove vince chi urla più forte. La filosofia favorisce il dialogo costruttivo, il confronto positivo che permette di limare le proprie convinzioni per maturarne di nuove e inaspettate. Ci aiuta anche a sviluppare senso critico rispetto alle notizie – spesso false – da cui siamo continuamente sollecitati.

Circa i luoghi di apprendimento extra scolastici, mi piace ricordare che ai corsi in Filosofia di UniTrento sono iscritte due persone detenute. Questo mi fa pensare al valore riabilitativo della filosofia, ma anche al ruolo civile e politico dell’università, nel pieno rispetto del dettato costituzionale, che vorrebbe il carcere come luogo di rieducazione».

Da chi è organizzato e con quale obiettivo nasce il "Circolo dei lettori"?

«Il Circolo è organizzato dal corso di laurea in Filosofia con l’obiettivo di creare un collegamento più stretto tra università e scuola secondaria di secondo grado. Chi insegna nelle scuole superiori forma i futuri iscritti ai nostri corsi di laurea. Nelle aule scolastiche, inoltre, fanno pratica come tirocinanti i nostri studenti e le nostre studentesse. Spesso, però, c’è distanza fra scuola e università. L’obiettivo del Circolo, che si tiene con cadenza mensile, è quello di creare rete facendo filosofia insieme, rileggendo i grandi classici del pensiero, ma anche discutendo testi inerenti a tematiche più attuali, come le neuroscienze o le questioni etiche».

Il prossimo 17 novembre ricorre la Giornata della Filosofia: c’è davvero bisogno di celebrare questa disciplina? Quale utilità, quale valore ha la filosofia per la donna e l’uomo del XXI secolo?

«Più che celebrarla, noi speriamo che la si possa ancora "praticare". Questa giornata serve per ricordare che ciascuno di noi può fare filosofia, che ognuno può acquisire gli strumenti necessari per riflettere in modo autonomo e operare scelte consapevoli. La bellezza e la grandezza della filosofia rimangono invariate per le donne e per gli uomini di tutte le epoche. A essere cambiati sono i contesti storici e culturali, ma gli interrogativi sono sempre gli stessi: il senso dell’esistere, qual è l’origine di tutte le cose, il perché del male, dove risiede la felicità, se esiste un dio».

Cosa cerca un ragazzo o una ragazza che oggi decide di studiare Filosofia all’università? E cosa può trovare?

«Chi si iscrive a un corso di laurea in Filosofia spesso cerca delle risposte. Al termine del suo percorso di studi non ne troverà, però, una soltanto, bensì tante quanti sono gli autori e i testi con cui si sarà confrontato. Avrà, soprattutto, appreso un metodo, oltre a contenuti legati agli autori e ai testi, coi quali affinerà il proprio senso critico e imparerà a sviluppare autonomia di pensiero».

In sintesi, a cosa serve la filosofia oggi?

«La filosofia è nata dal senso di meraviglia. Da questo deriva il desiderio di scoprire di più sul mondo. È quello che la filosofia fa ancora, insegnare a meravigliarsi, a lasciarsi sorprendere dalla complessità che ci circonda. Il che vuol dire sottoporre a scrutinio critico ogni credenza, liberandosi dall’ovvio e immaginando nuovi scenari possibili. La filosofia, come dimostra Platone nella Repubblica, immagina mondi migliori e cerca di contribuire a realizzarli».