"55^ Riunione scientifica annuale della Società Italiana degli Economisti", foto archivio Università di Trento

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IL PUNTO SUL DIBATTITO ECONOMICO NAZIONALE E INTERNAZIONALE

Il Dipartimento di Economia e Management dell’Ateneo ospita la 55^ Riunione scientifica annuale della Società Italiana degli Economisti

12 novembre 2014
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Maria Luigia Segnana
di Maria Luigia Segnana
Professore ordinario presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento.

Crescita economica ed innovazione, disoccupazione e deflazione, concorrenza tra modelli economici, distribuzione del reddito, povertà e disuguaglianze, responsabilità e innovazione sociale, regolamentazione e biodiversità di banche etiche e cooperative e bioeconomia. Sono stati questi alcuni dei temi al centro della riunione annuale della Società Italiana degli Economisti (SIE), che si è tenuta tra il 23 e il 25 ottobre scorsi presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento. Un appuntamento importante per fare il punto sul dibattito economico nazionale e internazionale, a cui hanno partecipato i soci SIE, docenti e ricercatori attivi nei diversi campi delle scienze economiche, e hanno contribuito sia gli studiosi del Dipartimento, sia gli studenti dei dottorati di area economica.

La riunione scientifica è stata articolata in sessioni plenarie e parallele e ha visto il coinvolgimento di istituti di ricerca nazionali e locali e altre associazioni di economisti che, insieme alla SIE, hanno promosso sessioni tematiche. 
Le tre sessioni iniziali sono state dedicate a temi di rilievo trasversale: la comparazione dei percorsi di crescita di Unione Europea, Stati Uniti e Paesi emergenti, i temi della finanza comportamentale e sperimentale (in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler), così come la discussione del contributo di Maffeo Pantaleoni allo sviluppo delle scienze economiche all'inizio del Ventesimo secolo. Le sessioni plenarie si sono occupate di disoccupazione e deflazione in Europa, con l'intervento di Tito Boeri e Marcello Messori, e delle prospettive del modello di crescita cinese, con una relazione di Fabrizio Zilibotti. 

Ampio spazio è stato dedicato alla presentazione e discussione dei lavori scientifici selezionati su temi come la cooperazione e il conflitto nelle politiche economiche europee, i problemi di crescita, produttività e innovazione del sistema Italia, le prospettive dei mercati del lavoro, l’analisi di genere, le nuove disuguaglianze e le nuove povertà. 

Alcune sessioni speciali e tavole rotonde sono state organizzate con il contributo di istituzioni interessate al dibattito scientifico su specifici temi: tra queste, EURICSE su responsabilità e innovazione sociale e Cooperazione trentina, su biodiversità e regolamentazione delle banche etiche e cooperative.

Non è mancato il contributo delle diverse associazioni che coprono i differenti ambiti della scienza economica, con alcune sessioni su temi come il mercato del lavoro in una prospettiva comparata, il capitale sociale, la bioeconomia, l’economia verde e le fonti energetiche rinnovabili. 

I risultati dell’intenso dibattito hanno sicuramente segnalato il rinnovamento in corso sul piano del metodo e della interdisciplinarità: lo hanno mostrato in particolare l’interesse intorno alle analisi sperimentali, alle connessioni tra psicologia cognitiva e finanza, alla responsabilità sociale d’impresa e alle catene del valore nelle dinamiche internazionali. Ma hanno anche fatto il punto sull'Europa, dove diagnosi e terapie sulla (mancata) crescita sono alla ricerca di un pensiero economico all'altezza della sfida. Una sfida in cui si sommano fattori comuni e specifici ai diversi Paesi, come gli effetti della grande recessione del 2008-2009, ma anche il netto peggioramento delle disuguaglianze economiche e sociali, così come l’estensione di politiche di austerità pro-cicliche. Anche la Riunione da noi ospitata è stata un passo in avanti per provare a vincerla, questa sfida.