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A PROPOSITO DI EVOLUZIONE

La relazione tra la teoria di Darwin e le diverse discipline

13 giugno 2018
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Luca Liberatore
di Luca Liberatore
Divulgatore scientifico, autore dell'opera "Un ritorno inatteso. La sorprendente scienza della de-estinzione".

Di Evoluzionismo non si parla mai abbastanza. Non solo degli aspetti puramente biologici, ma anche delle influenze che la teoria di Darwin può avere per diversi campi del sapere. Un famoso biologo francese, Jacques Monod, una volta disse: “un aspetto curioso della teoria dell'evoluzione è che tutti pensano di capirla!”. Una visione limitata dell'Evoluzionismo non solo è fuorviante, ma ci impedisce anche di cogliere le relazioni che tale teoria può avere con materie diverse da quelle biologiche. A questo riguardo, l'incontro promosso dalla scuola di Dottorato “Culture d'Europa. Ambiente, spazi, storie, arti, idee”, svoltosi il 10 maggio presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, è stata un'occasione di dialogo interdisciplinare sul tema “A proposito di evoluzione”. 

Lo scopo era di fare emergere particolari aspetti legati all'Evoluzionismo, collegati alle diverse discipline dei quattro relatori partecipanti. Ad esempio, la cultura umana può essere interpretata in termini evolutivi, sia sincronici che diacronici, che dimostrano l'esistenza di una variabilità e di una molteplicità di caratteri che Stefano Grimaldi, docente di archeologia preistorica, ha usato per ricostruire i cambiamenti culturali nel corso della preistoria. Lo stesso Darwin coltivava la speranza di utilizzare l'Evoluzionismo per comprendere anche fenomeni non propriamente biologici, come la psiche umana. Discutendo l'opera di Darwin "L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali", Paola Giacomoni, docente di storia della filosofia, ha mostrato come questo non fosse un compito facile, cercando di dare risposte a domande quali: le espressioni sono universali o variano da cultura a cultura? Tali manifestazioni sono appannaggio degli esseri umani oppure sono condivise anche da altre specie? Come ha messo in luce il contributo di Carlo Brentari, studioso di antropologia filosofica, anche il rapporto degli intellettuali con la teoria evolutiva cambia nel tempo. Se oggi è generalmente accettata, tra Ottocento e Novecento filosofi come Nietzsche, Scheler e Uexküll esprimevano preoccupazione perché le idee di Darwin sembravano togliere autonomia al vivente. Eppure, scrive Darwin: “da un così semplice inizio infinite forme, bellissime e meravigliose, si sono evolute e continuano a evolversi”.

Nella parte conclusiva dell'incontro, il mio contributo in qualità di divulgatore scientifico ha introdotto un argomento controverso: la de-estinzione. Diversi scienziati affermano che è possibile riportare in vita alcune specie estinte, fra queste l'imponente mammut lanoso. Sono stati discussi alcuni metodi scientifici che possono essere utilizzati per realizzare una simile impresa e dei problemi etici che emergono a tale riguardo. In conclusione, l'incontro ha mostrato come l'eredità di Darwin sia un crocevia, una calamita che attira a sé diversi ambiti del sapere, un invito al dialogo interdisciplinare. Insomma, nonostante i diversi punti di vista trattati, di Evoluzionismo si continua a non parlare abbastanza.