Salta al contenuto principale
Logo UniTrento
MyUnitn
Cerca
 cerca nel Magazine
Logo Webmagazine10 Agosto 2022
RSS
  • Storie
  • Ricerca
  • Formazione
  • Internazionale
  • Vita universitaria
  • Eventi
  • Sport
  • Innovazione
  • Orientamento

Foto archivio Università di Trento

Eventi

SULLA PAZIENZA: "LA FELICITÀ SCIVOLA TRA LE DITA" DI ABLA FARHOUD

Il romanzo della scrittrice libanese tradotto in danza per un insolito connubio tra letteratura e linguaggio del corpo

31 marzo 2015
Facebook LinkedIn Twitter 
Versione stampabile
di Lisa Marchi e Rosa Tapia
Lisa Marchi, studiosa di letteratura della diaspora araba e di intercultura, è contrattista presso l'Università di Trento.Rosa Tapia, diplomata in danza presso il Conservatorio Nazionale “José María Rodríguez” di Cuenca in Ecuador, insegna danza creativa.

Il 16 marzo presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia si è tenuto l’incontro “Lettura e danza sulla pazienza: “La felicità scivola tra le dita” di Abla Farhoud”.

L’appuntamento, inserito nel ciclo di incontri organizzati dal gruppo di Trento della Società Italiana delle Letterate (SIL) e promossi dal Centro Studi Interdisciplinari di Genere del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento, è nato dal desiderio di avviare insieme a cittadinanza, istituzioni, realtà associative, docenti e studenti, una riflessione critica sulla pazienza. 

L’incontro si è aperto con la seguente domanda: ha ancora senso oggi parlare di pazienza o la pazienza è piuttosto un affetto antiquato, fuori moda, che dobbiamo necessariamente accantonare? Nel 2014, Luciana Regina e Gabriella Caramore hanno analizzato la pazienza dal punto di vista dei loro specifici campi d’interesse, vale a dire la pratica filosofica e le relazioni che intratteniamo con gli altri esseri e con le cose. Ne è emersa un’immagine complessa e multisfaccettata della pazienza, di cui le due studiose hanno sottolineato luci e ombre. A partire dalle loro riflessioni teoriche e attingendo degli spunti di lettura direttamente dal romanzo La felicità scivola tra le dita della scrittrice libanese residente in Québec Abla Farhoud, Marchi ha condotto il pubblico in un’affascinante esplorazione della pazienza a partire da quattro esperienze-limite: la vecchiaia, la migrazione, la malattia/il disagio mentale e la violenza, per approdare infine all’incanto dell’amore. 

Poco conosciuta in Italia, Farhoud è famosa in Canada, Francia e Libano soprattutto per le sue opere teatrali e ha il merito di essere stata tra le prime ad aver raccontato e messo in scena la migrazione, il trauma della guerra, il senso di straniamento dal punto di vista delle donne. La felicità scivola tra le dita è il suo primo romanzo con il quale ha ottenuto il Prix France-Québec 1999 e in Italia la Menzione Speciale al Premio Amelia Rosselli 2003. Si tratta di un testo ibrido, scritto in francese ma impregnato di una lingua ‘sotterranea’ - l’arabo - che di tanto in tanto riemerge in superficie sotto forma di proverbi, massime e brevi racconti popolari. In esso, Farhoud tratta temi universali, quali la vecchiaia, la malattia e la violenza, e ci presenta la pazienza non tanto come virtù, ma piuttosto come pratica, non come mera rassegnazione o sopportazione passiva, ma piuttosto come affetto dinamico di un soggetto che lavora - come afferma Caramore - “in vista di una maturazione delle cose” (116), un affetto dunque quasi politico che assume talvolta le sembianze di una vera e propria forma di resistenza. 

L’incontro si è concluso con la danza di Rosa Tapia preceduta da una breve ma puntuale spiegazione riguardo alle modalità con le quali la danzatrice ha “tradotto” il romanzo in danza. Come ha sottolineato Tapia, “con la traduzione, c’era il pericolo reale di perdere il contatto con Dounia, la protagonista indiscussa del romanzo, e di cadere nella soggettività personale o nella rappresentazione di un qualsiasi personaggio femminile.” Con maestria ed eleganza, Tapia ha saputo affrontare tale sfida ed ha cercato all’interno del codice danza (fatto di spazio, tempo, dinamiche, gesti, forme…) le equivalenze, le assonanze e i modi di dire, per poi intrecciarli insieme e tessere un testo in movimento. Un pubblico coinvolto ed emozionato ha avuto così modo di seguire passo dopo passo il lento e paziente lavoro dell'artista e sperimentare in prima persona la magia prodotta dall’insolito connubio della letteratura con la danza.

Link utili

Letteratura generi e affetti: per una cittadinanza condivisa

Photogallery

Foto archivio Università di Trento
Foto archivio Università di Trento
Foto archivio Università di Trento

Ultimo articolo

EventiComplessità. Dal vetro alla societàL'importanza degli equilibri multipli in una lezione del premio Nobel Giorgio Parisi
TUTTI GLI ARTICOLI

UNITRENTOMAG
Periodico online dell’Università di Trento
mag [at] unitn.it

Direttore: Claudio Giunta
Direttrice responsabile: Alessandra Saletti
Redazione: Monica Agostini, Paola Bonadiman, Elisabetta Brunelli, Paolo Fisichella, Johnny Gretter, Matteo Largaiolli, Daniele Santuliana
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne | Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne
via Calepina, 14 - I-38122 Trento
Iscrizione n. 1005 Registro Stampe Tribunale di Trento