Locandina della mostra "Genoma Umano" ©Muse

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CIBIO E MUSE: UNA SINERGIA VINCENTE

La mostra sul Genoma umano e gli eventi collaterali

4 ottobre 2018
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Marta Biagioli
di Marta Biagioli e Caterina Nardella
M. Biagioli è Principal Investigator del NeuroEpigenetics Laboratory, C. Nardella è Program Manager dell’Iniziativa di Medicina di Precisione, Centro di Biologia Integrata (CIBIO), Università di Trento.

Non solo camici, provette e esperimenti in laboratorio, oggi per i ricercatori diventa sempre più importante dedicarsi alla comunicazione della scienza per costruire un legame di conoscenza e collaborazione proficua tra ricerca e territorio. Da queste premesse nasce il sodalizio tra il Centro di Biologia Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento e il Museo delle Scienze (MUSE) nella definizione delle tematiche della mostra "Genoma Umano. Quello che ci rende unici" che, dopo 7 mesi dall’apertura, sta riscuotendo un successo che va ben oltre le aspettative iniziali, tanto che si discute se prorogarne la durata oltre la data prevista del 6 gennaio 2019. 

Ma in che modo il CIBIO contribuisce all'ideazione della mostra? Il professor Enrico Domenici esperto di genetica e genomica delle malattie complesse, suggerisce di mettere in risalto come la combinazione di numerose varianti genetiche possa contribuire a renderci diversi non solo dal punto di vista antropometrico (o fisico), ma anche dal punto di vista dello sviluppo di tratti riguardanti la personalità o dei disturbi del comportamento. Su tematiche diverse, ma sempre fondamentali per il focus della mostra, si colloca l’apporto del professor Alberto Inga che contribuisce a creare un percorso di riflessione sulla genetica dei tumori per la sezione della mostra "Alla ricerca di una predisposizione - cancro …una sola parola per tante malattie”. Quanti e quali sono i geni del cancro? Cosa altera questi geni nel corso dello sviluppo della malattia? Qual è in generale il contributo dei geni nello sviluppo del cancro?

Il professor Luciano Conti mette a disposizione la sua esperienza nel campo della “riprogrammazione cellulare”, una nuova tecnologia che permette di convertire una cellula specializzata del corpo (quali le cellule del sangue o della pelle) in "cellule iPS - dalla pluripotenza indotta", non specializzate e altamente plastiche, in grado di produrre ogni tipo di cellula che compone il nostro organismo. E, insieme al MUSE, si arriva alla produzione di un interattivo sul tema della riprogrammazione cellulare dove tutti i passaggi del processo sono presentati ai visitatori in forma di “gioco interattivo”, mostrando come le cellule iPS possono oggi essere ottenute da qualsiasi individuo, sano o affetto da patologia genetica, fornendo così una fonte autologa di materiale cellulare utilizzabile per approcci terapeutici anche concependo la correzione dei geni malati mediante la tecnologia del CRISPR/Cas9.

Il CIBIO eccelle in questo e mette in campo la professoressa Anna Cereseto, che con uno studio rivoluzionario, pubblicato recentemente su una presitigiosa rivista scientifica, propone EvoCas9 come forbice molecolare più sicura e affidabile di qualunque altra finora descritta, in grado di tagliare il DNA soltanto nel punto voluto. Anna Cereseto è stata ospite della serata inaugurale della mostra e ha dato anche il via alle attività collaterali che con “Hello, CRISPR!” ha incluso un incontro-discussione con la giornalista scientifica Anna Meldolesi sui temi dell’editing genomico. 

Il CIBIO è coinvolto anche nella revisione del testo dei pannelli della mostra per assicurare un adeguato bilanciamento tra correttezza dell'informazione e il suo carattere divulgativo, nonché nella narrazione della tecnologia di sequenziamento del genoma che accoglie il visitatore all’ingresso della mostra. Qui i ricercatori delle piattaforme tecnologiche di sequenziamento NGS e di bioinformatica, insieme ai curatori della mostra, esplorano l'evoluzione di questa metodologia: si parte da quando le lastre autoradiografiche mostravano i primi frammenti di genoma, fino alle attuali piattaforme avanzate di Next Generation Sequencing che permettono oggi di usare la genomica nella diagnostica di routine. 

E ora uno sguardo alle attività collaterali alla mostra in programma per i mesi a venire, da ottobre 2018 a gennaio 2019. La sinergia vincente CIBIO-MUSE continua e propone due giornate dedicate alla medicina di precisione: giovedì 25 ottobre e giovedì 31 gennaio. 

La medicina di precisione rappresenta la nuova frontiera nella cura delle malattie grazie allo sviluppo di terapie sempre più personalizzate. L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto CLaSTer - Come lavora la scienza. Dialoghi tra università e territorio (Finanziamento bando STAR, Provincia autonoma di Trento). Il progetto, ideato dalla dottoressa Ilaria Ampollini del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Ateneo, si propone di favorire e creare occasioni di dialogo tra cittadini e mondo della ricerca. I due incontri vedranno coinvolti pazienti, ricercatori, medici e altri soggetti - giornalisti, stakeholders, enti finanziatori, policy maker - interessati a vario titolo a questa tematica. I partecipanti saranno chiamati a formare gruppi di lavoro e di dibattito per confrontarsi sulla medicina di precisione e sulle sfide etiche, giuridiche e di sostenibilità economica a essa associate.

Vi aspettiamo...