Eventi

EUROREGIONE TIROLO-ALTO ADIGE-TRENTINO: UN PROGETTO VERSO L'INCLUSIONE SOCIALE

Il premio Euregio per giovani ricercatori assegnato a politiche che favoriscono l'integrazione

1 ottobre 2015
Versione stampabile

Le immagini che in questi giorni giungono dalle porte d'ingresso d'Europa hanno messo sulla bocca di molti, e fatto entrare nelle case di tanti, il linguaggio e le immagini dell'immigrazione e della fuga dai conflitti. Queste, per forza e immediatezza, veicolano il solo messaggio dell'emergenza e poco spazio lasciano a progetti e pensieri capaci di guardare all'evoluzione a lungo termine di questo fenomeno. Eppure, è proprio questo lo sforzo che si richiede nel riflettere e nel provare a riempire di contenuto il concetto di integrazione. È chiaro come nessuno stato europeo possa dirsi oggi dispensato dal confronto e dalla risoluzione delle questioni che i flussi migratori portano con sé. Così, un dibattito sull'integrazione dei migranti nei territori dell'Euroregione richiede di includere nell'analisi, da un altro, la loro natura di territori di confine i quali, pur essendosi impegnati a cooperare in diversi ambiti, permangono parti di stati nazionali diversi benché uniti dalla comune appartenenza all'Unione europea, a questo proposito è ovvia l'importanza strategica che in questi mesi ha assunto il passo del Brennero. Dall'altro, il fatto che sono territori nei quali la questione dell'integrazione delle e tra le diversità può dirsi congenita perché da sempre impegnati nella ricerca di meccanismi di convivenza tra le minoranze e maggioranze che negli stessi convivono. 

Sui delicati equilibri che la relazione maggioranza-minoranze racchiude, e sui suoi possibili riflessi sull'integrazione dei migranti, si sono concentrati i progetti risultati vincitori ex aequo del "Premio Euregio Giovani Ricercatori 2015", il quale ha portato a confrontarsi sei giovani studiose - residenti o svolgenti la loro attività di ricerca nei territori dell'Euroregione - a riflettere e a proporre un progetto di ricerca sul tema: "Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, nuova casa comune: integrazione anziché esclusione". Le due ricerche potrebbero concepirsi come i due lati della stessa medaglia: entrambe, infatti, hanno riflettuto sulle specificità e sulle sfide che l'integrazione comporta in stati multinazionali. 

Verena Wisthaler (nella foto a destra), ricercatrice presso l’Istituto sui Diritti delle Minoranze dell’Accademia Europea di Bolzano, si è occupata delle politiche d’integrazione e del discorso politico sulla diversità e identità. Nello specifico, ha riflettuto sull'impatto che l’integrazione dei migranti può avere sullo sviluppo dell’identità collettiva delle minoranze tradizionali. Basandosi su una comparazione fra l’Alto Adige, i Paesi Baschi, la Corsica, il Galles e la Scozia, ha valutato come i partiti etno-regionalisti in questi territori, caratterizzati da particolari relazioni maggioranza-minoranza, usano l’immigrazione e le politiche di integrazione in modo strategico per costruire e rafforzare gli interessi della minoranza nazionale. 

Gracy Pelacani (nella foto a sinitra), dottoressa di ricerca in Studi giuridici comparati ed europei all'Università di Trento, ha guardato all'integrazione da tre distinti ma complementari punti di vista. Ha esplorato le i diverse declinazioni e contenuti assunti dal concetto di integrazione ove rivolto alle cosiddette vecchie e nuove minoranze; in che modo questa duplicità si sviluppa nello stato del Belgio, e nello specifico come si riflette nelle procedure e nei requisiti necessari all'acquisto della cittadinanza nazionale; infine, si è concentrata sui possibili risvolti discriminatori che un certo uso della lingua come veicolo di integrazione può comportare. 

Lungi dall'essere un compito semplice, bisogna, accostandosi a questo tema, abbandonare l'idea che l'integrazione possa essere un percorso lineare e univoco, consistente in pretese avanzate dalla sola società che riceve e da realizzare unicamente da parte degli individui che hanno intrapreso un percorso migratorio. Al contrario, un progetto di integrazione richiede che nessun ambito della società ne rimanga escluso e che, di conseguenza, venga da questo, cambiato.

Il 22 e 23 agosto 2015, in concomitanza con i lavori del Forum Europeo di Alpbach incentrato quest'anno sul tema dell'ineguaglianza, sei giovani ricercatrici e ricercatori, provenienti dai tre territori dell'Euregio, hanno presentato le loro idee partecipando a un concorso. Ai due progetti risultati vincitori ex aequo - presentati da Gracy Pelacani e Verena Wisthaler , è stato assegnato il Premio Euregio per giovani ricercatori.