Archivio di Stato di Trento, Atti dei Notai
Giudizio di Trento, Notaio Stefano Dema, 4436, anno 1584.
Sulla coperta del protocollo notarile: frammenti da Lattanzio, De opificio Dei, VIII e XII; Divinae institutiones, X e XXIII

Eventi

LA TRASMISSIONE DI TESTI IN FRAMMENTI

Riflessioni dal seminario “Testi greci e latini in frammenti: metodi e prospettive” promosso dal corso di dottorato “Le Forme del Testo” dell’Ateneo

21 ottobre 2015
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Matteo Cova
di Matteo Cova
Dottorando presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.

I testi di età antica e medievale trasmessi in forma di frammento continuano a suscitare nuovo interesse sia per l’importanza che rivestono in prospettiva filologica nella tradizione di un’opera, sia per le questioni connesse alla loro interpretazione. Questi i temi al centro del Seminario Internazionale “Testi greci e latini in frammenti: metodi e prospettive”, tenutosi il 13 e 14 ottobre presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, patrocinato dal corso di dottorato “Le Forme del Testo”, sotto la responsabilità scientifica di Caterina Mordeglia e Giorgio Ieranò.

Il seminario si è configurato come momento di dialogo tra studiosi di ambito internazionale che nel corso della propria ricerca si sono occupati di frammenti, a dimostrazione dell’interesse che tale argomento suscita a livello europeo, coinvolgendo settori disciplinari differenti. Interventi connessi dunque da un duplice filo rosso: la frammentarietà del materiale preso in considerazione e le problematiche metodologiche derivanti dalla sua analisi.

La prima sessione, coordinata da Margherita Rubino (Università di Genova) è stata dedicata ai frammenti greci della commedia antica, di mezzo e nuova, di cui hanno discusso Andreas Bagordo (Albert-Ludwigs-Universität Freiburg), Anne de Cremoux (Université Lille 3) e Annamaria Belardinelli (Sapienza, Università di Roma). Frequenti sono rischi e insidie che si manifestano nello studio di queste brevi sezioni di testo citate nelle opere dei più celebri autori greci, tra cui Aristofane e Ateneo, e costante è la necessità di sottoporle ad un continuo confronto con l’intera tradizione testuale e lessicografica. L’interpretazione del frammento risulta spesso complessa e l’analisi deve sempre tenere conto del contesto di utilizzo di quelle poche parole o versi che lo costituiscono, nonché all’uso che l’autore ne fa al momento della citazione.
L’importanza del ruolo dell’autore e le trasformazioni che i frammenti citati subiscono all’interno dei testi è stata ribadita nel caso di scrittori latini quali Cicerone ed Apuleio - nei contributi di Gianna Petrone (Università di Palermo) e Gabriella Moretti (Università di Trento) - ma anche nel curioso caso della singolare Ars Sergilii, opera grammatica di epoca altomedievale, di cui ha discusso Luigi Munzi (Università Orientale di Napoli).

Nel corso della seconda sessione l’attenzione si è rivolta al mondo medievale, considerando il frammento nella sua accezione materiale, ossia come parte smembrata di codici manoscritti. A questo sono stati dedicati gli interventi di Roberto Gamberini (SISMEL) sui lacerti conservati ad Oxford e di Donatella Frioli (Università di Trento) sull’esperienza trentina. I frammenti di manoscritti medievali, utilizzati nella legatura di registri notarili e libri a stampa, sono difatti da tempo oggetto di ricerca anche in ambito locale. La catalogazione dei frammenti è parte del censimento dei manoscritti della Provincia Autonoma di Trento, coordinato dalla cattedra di paleografia latina dell’Università di Trento. Le biblioteche del capoluogo tridentino possiedono un patrimonio di oltre un migliaio di tali manufatti, tutt’ora in fase di censimento e descrizione. Dallo spoglio sistematico dei fondi archivistici e librari emergono fogli di codici liturgici e musicali, patristici, filosofici, classici, di argomento giuridico e medico, databili tra il IX ed il XV secolo. Al momento attuale è stato catalogato il nucleo dei lacerti presente presso l’Archivio di Stato di Trento - le schede di catalogo sono consultabili sul sito Manus Online - e la mappatura del restante patrimonio permetterà di valorizzare e studiare in modo più approfondito la cultura e la circolazione manoscritta in area trentina, aprendo nuove prospettive di ricerca e fornendo a tutti gli studiosi un prezioso strumento per molteplici confronti in ottica interdisciplinare.