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CERCARE IL DIRITTO

Consultazione delle banche dati con nuove tecniche e strumenti informatici. Un incontro nell’ambito del corso "Le abilità del giurista - Legal skills"

18 novembre 2015
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Giovanni Pascuzzi
di Giovanni Pascuzzi
Professore ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.

Il dottor Giovanni Gifuni, coordinatore dell'Osservatorio di legislazione straniera presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, ha tenuto, lo scorso 28 ottobre, un interessante seminario dal titolo: “Il caso è felicemente risolto. Tecniche e strumenti di ricerca dell'informazione giuridica in ambito nazionale ed europeo”. L’evento si è svolto nell’ambito dell’insegnamento denominato “Le abilità del giurista – Legal skills” che da molti anni è impartito a Giurisprudenza suscitando grande interesse negli studenti.

Il giurista lavora applicando regole a problemi. Si pensi al giudice che deve decidere chi ha ragione in una controversia sottoposta al suo esame nel processo. Oppure all’avvocato che deve individuare le norme che danno fondamento alle pretese del proprio cliente. O, ancora, al funzionario pubblico che deve enucleare le norme che lo legittimano ad emanare un certo provvedimento amministrativo.
In tutte queste ipotesi il giurista deve individuare il diritto applicabile. Possiamo dire che egli deve “cercare il diritto”, ovvero le leggi, i casi giurisprudenziali, i contributi dottrinali (in sintesi: i “dati giuridici”) necessari a risolvere il problema che sta affrontando. L’impresa non è per niente semplice. Sono migliaia le leggi in vigore. E l’ordine di grandezza non cambia se si guarda al numero di sentenze e agli articoli di dottrina. Si consideri che la sola Cassazione civile emette più di 30.000 sentenze all’anno e che in Italia vengono pubblicate più di 250 riviste di interesse giuridico. Inutile dire che il tutto lievita in modo esponenziale se abbiamo la necessità (sempre più ineludibile) di guardare anche ai documenti prodotti dall’Unione Europea o in altri Paesi.

Fino a qualche tempo fa i dati giuridici (leggi, sentenze, letteratura) erano conoscibili unicamente consultando pubblicazioni cartacee. Adesso gli stessi materiali sono disponibili su supporto elettronico: banche dati, per lo più a pagamento, che contengono miriadi di documenti. Nasce la necessità di padroneggiare le abilità connesse alla ricerca dei dati giuridici. Occorre innanzitutto sapere in quale banca dati cercare un certo tipo di documento: ad esempio, non ha senso cercare una sentenza in una banca dati che contiene solo legislazione. Ma, soprattutto, occorre essere in grado di consultare la banca dati utilizzando i diversi canali di ricerca (esempio: ricerca per parole chiave ovvero ricerca full text) e i connettori booleani utili a comporre le stringhe di ricerca. Si tratta di comandi specifici che chiedono al motore di ricerca della banca dati di trovare tutti i documenti che presentano determinate caratteristiche: ad esempio tutti i documenti che contengono le parole «interesse legittimo».

Più si è abili, più si è in grado di trovare in tempi brevi tutti i documenti che servono evitando di farsi sfuggire documenti importanti ovvero di farsi sommergere da documenti irrilevanti per il problema affrontato.
Gifuni ha svolto il proprio intervento iscrivendolo nel contesto descritto. Dopo aver spiegato che l’Osservatorio di legislazione straniera attivo presso la Camera funge da supporto ai parlamentari che vogliono documentarsi prima di redigere un progetto di legge, ha illustrato le principali fonti di documentazione attive nei principali paesi europei.
Egli ha illustrato contenuti e strategie di consultazione delle principali banche dati giuridiche europee e internazionali. Molte di queste sono disponibili presso il sito della biblioteca di Ateneo.

Il seminario è stato molto interessante; studentesse e studenti hanno rivolto tante domande al dottor Giovanni Gifuni. Certamente non mancheranno nuove occasioni di collaborazione tra il nostro Ateneo e i servizi di documentazione della Camera.