Foto Adobe Stock

Eventi

Curarsi con i libri

A Rovereto un incontro con lo scrittore Fabio Stassi dedicato alla biblioterapia

6 febbraio 2020
Versione stampabile
Monica Agostini
di Monica Agostini
Lavora presso la Direzione Ricerca e Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università di Trento.

300 pagine di Henry James per guarire dall’ansia e 200 di Charlotte Brontë per riprendersi dopo una delusione amorosa. Un gioco? Un po’ sì, ma non del tutto.

Fin dall’antichità ai libri è stato riconosciuto un valore terapeutico tanto che, riportano gli storici, alcune biblioteche dell'antico Egitto recavano sopra l’ingresso la scritta clinica dell’anima. Nel Settecento la pratica della lettura veniva sperimentata in alcuni ospedali psichiatrici come mezzo per distrarre e rilassare i pazienti. A partire dal secolo scorso questa pratica è stata impiegata diffusamente in molti ambiti, prima negli Stati Uniti nelle cliniche di riabilitazione dei veterani di guerra, che tornavano destabilizzati dal fronte, e successivamente anche in Europa nei gruppi di mutuo aiuto o nelle carceri, dove le statistiche dimostrano che la presenza di una biblioteca contribuisce a ridurre il numero dei suicidi.

Ma in fondo, anche se in maniera inconsapevole, tutti noi crediamo nella biblioterapia quando consigliamo a un amico un libro che pensiamo possa aiutarlo a uscire da una sua crisi personale.

Di rimedi letterari ha parlato lo scrittore Fabio Stassi, ospite a Rovereto di un incontro presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive. Alla biblioterapia si è avvicinato quasi per caso, quando gli è stato proposto di occuparsi della parte relativa alla letteratura italiana del libro The novel cure, dove per ogni malanno viene prescritto un romanzo con cui curarsi. Ora è diventato una voce autorevole nel campo, anche se tiene a precisare di non essere uno psicoterapeuta ma semplicemente uno scrittore che crede nel potere della letteratura.
Per Stassi la letteratura è essa stessa una malattia, in quanto dissociazione dalla realtà. Ma al tempo stesso è un mezzo perfetto per conoscere la condizione umana: pur essendo finzione, infatti, fornisce una mappa impietosa di quello che in realtà siamo e ci costringe a guardare le cose come stanno, anche se non le vogliamo vedere.

La letteratura è una sorta di vaccino perché inietta nel lettore dosi controllate di situazioni e possibilità, che possono provocare dolore e turbamento, ma che poi rendono il lettore più consapevole di sé stesso e della vita, proteggendolo dai pericoli. E ogni libro è un richiamo che lascia nella memoria un segno perenne. 

Ma come può curare un libro? 
Una prima risposta, forse la più semplice, è che la lettura distrae e rilassa. Ma il suo potere va ben oltre. Siamo sdraiati sul divano di casa nostra, ma i nostri pensieri e i nostri sensi sono in mondi lontani e percorrono assieme ai protagonisti del libro un viaggio dal quale difficilmente si torna uguali a prima. Una storia che ci coinvolge ci fa instaurare con i personaggi una relazione personale, che ci aiuta a cambiare prospettiva e ci suggerisce altri modi di affrontare le situazioni. Il libro giusto letto al momento giusto può davvero cambiarci la vita. 

La lettura di un libro, se affrontata in gruppo, ha anche un forte valore sociale perché può essere un modo, per gli anziani ma non solo, per vincere solitudine e isolamento e mantenere la capacità di relazionarsi e confrontarsi con le altre persone. Molte volte il primo bisogno è quello di parlare dei nostri problemi e di essere ascoltati e, dice Stassi, il libro è un ponte meraviglioso fra le persone.

La biblioterapia propone dunque delle semplici ricette, uno o più libri da somministrare a intervalli regolari. Non tutte porteranno alla guarigione, ma sicuramente allevieranno i sintomi, offrendo distrazione e facendoci sentire meno soli.

Il 24 gennaio 2020 Fabio Stassi è stato ospite dell’incontro Biblioterapia: curarsi con i libri del ciclo di seminari Attraversamenti, organizzato dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive in collaborazione con l’Associazione culturale Rapsodia-Musica libri e scrittori e con il patrocinio del Comune di Rovereto. Fabio Stassi, ha curato la sezione italiana del libro di Ella Berthoud e Susan Elderkin Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno ed è autore di due romanzi che hanno per protagonista un biblioterapeuta.