©Margherita Brunori

Eventi

Le università e il cibo

Buone pratiche per un'alimentazione sostenibile negli atenei

10 novembre 2020
Versione stampabile
Margherita Brunori
di Margherita Brunori
Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e referente operativo del gruppo di lavoro RUS Cibo.

L’Università di Trento, insieme ad altri 77 atenei italiani, fa parte della Rete delle Università per la Sostenibilità (RUS). Dal 2018 all’interno della rete è attivo il gruppo di lavoro RUS Cibo, che si occupa di studiare e promuovere le pratiche sostenibili legate al cibo in università. 

Nell’ambito del festival biennale Terra Madre, il gruppo di lavoro RUS Cibo, coordinato da Egidio Dansero ed Eleonora Sirsi, ha organizzato la sua prima attività rivolta al pubblico: l’evento Università e cibo: gli atenei come laboratori di buone pratiche. 

L’incontro ha raccolto varie voci e impressioni sul significato di ‘buona pratica’, partendo dalla presentazione del volume Le università e il cibo. Buone pratiche verso un'alimentazione sostenibile negli atenei, a cura di Egidio Dansero, Franco Fassio, Eleonora Sirsi, Nadia Tecco (Celid, 2019).

Tra le tante aree tematiche di cui si occupa la Rete delle Università per la Sostenibilità, ha spiegato la presidente Patrizia Lombardi, il cibo ha un’importanza centrale, perché coinvolge quotidianamente tutta la popolazione universitaria, composta da studenti, studentesse, docenti, personale di ricerca, tecnico e amministrativo. Promuovere la sostenibilità del cibo all’interno dell’università è un primo passo verso la coerenza interna per far sì che l’università riesca a influenzare, con l’esempio oltre che la produzione di conoscenza, il territorio in cui è inserita.

La RUS ha infatti come obiettivo quello di intessere una rete di persone, discipline e competenze, che attraverso l’osservazione delle diverse realtà, e l’azione all’interno delle università stesse, riescano a contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. 

Per delimitare l’ambito di azione del gruppo, e quindi non disperdere gli sforzi di fronte al caleidoscopio di questioni che il binomio università e cibo fa scaturire, il gruppo si è concentrato, nella prima fase, sugli aspetti di produzione, distribuzione, consumo, post-consumo e monitoraggio delle buone pratiche. La conoscenza prodotta dal lavoro dei delegati RUS dei vari atenei è volta alla produzione di vademecum, linee guida che possano orientare quegli atenei che volessero migliorare la propria sostenibilità alimentare verso azioni già messe in pratica da altri atenei e individuate come pratiche virtuose. In questo modo, RUS-Cibo mira a stimolare una competizione sana e positiva tra università.

La riflessione sul concetto di buona pratica in relazione al cibo in università è stato oggetto di approfondimenti. Su un piano metaforico, è stato messo in luce il ruolo dell’università come punto di contatto tra uomo e ecosistema; ci si è interrogati su come trasformare un successo (come il caso delle vending machines sostenibili istallate dall’Università di Torino) in domande utili per stimolare la diffusione del comportamento virtuoso. 

Si è parlato anche dell’importanza di una riflessione e coordinamento tra indicatori che concorrono a promuovere le buone pratiche, e sono state illustrate le indagini di Food Insider nelle mense universitarie, con una panoramica sulle strategie messe a punto dei vari atenei per promuovere la sostenibilità e l’inclusività dei pasti offerti nelle mense universitarie. In chiusura dei lavori ci si è soffermati sul concetto di nudging, e del ruolo che le università possono avere nel dare quella ‘spinta gentile’ verso la sostenibilità.

Il mio contributo è stato quello di raccontare l’uso del disegno come strumento per facilitare il dialogo e la comprensione dei fenomeni studiati a un livello più immediato ed empatico.

Le iniziative future della nostra Università 
L’Ateneo ha individuato Francesca Forno, docente del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale (DSRS), come sua delegata nel gruppo RUS Cibo. La professoressa Forno col suo gruppo di ricerca si occupa del ruolo che i movimenti del cibo e le innovazioni socio-tecniche hanno nella transizione verso un consumo alimentare sostenibile.

Sono già molte le iniziative che l’Università di Trento porta avanti su questo specifico tema, tra cui il coordinamento del tavolo multi stakeholder Nutrire Trento, un progetto nato nell’ambito del protocollo d’intesa UniCittà che coinvolge Comune e Università di Trento. 

Nei prossimi mesi, anche il nostro Ateneo si unirà alla riflessione sul ruolo che le università possono avere nella transizione ecologica e su come garantire una maggiore sostenibilità nel consumo del cibo a cominciare da vari luoghi e contesti in cui si consuma negli spazi universitari: dall’approvvigionamento delle materie prime alimentari per bar universitari, mense, catering, e vending machines, allo smaltimento degli imballaggi e degli scarti alimentari.