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BITCOIN: LA VALUTA DIGITALE DEL FUTURO

Cos’è e come funziona il Bitcoin. Per il ciclo “Scienze dietro le quinte” la conferenza del matematico Massimiliano Sala, responsabile del Laboratorio di Matematica industriale e Crittografia dell’Ateneo

28 maggio 2014
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Riccardo Aragona
Pietro Peterlongo
di Riccardo Aragona e Pietro Peterlongo
Collaboratori di ricerca presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Trento.

C’è chi pensa che, dopo i personal computer nel 1975, Internet nel 1993, nel 2014 il Bitcoin sarà protagonista della prossima rivoluzione digitale. Lo ha dichiarato esplicitamente Marc Andreessen, cofondatore del primo browser Netscape e finanziatore di Twitter, in un articolo del New York Times ad inizio anno.

Il Bitcoin è una valuta digitale basata sulla crittografia, ovvero una crittovaluta. Non esiste come moneta di carta e metallo, ma solo come successione di bit. Sono gli algoritmi crittografici che la definiscono a ridare “materialità” ai Bitcoin.

Qual è la differenza tra il Bitcoin e i sistemi di moneta elettronica usata nei pagamenti online? Hanno in comune il fatto di essere solo un flusso di informazione digitale, ma quando si tratta di capire da dove vengono tali informazioni e come sono gestite, le cose differiscono profondamente. In primo luogo Bitcoin è totalmente decentralizzato, non esiste alcuna terza parte che abbia il controllo sul sistema e che abbia la possibilità di amministrarlo a beneficio di se stessa. È un network in cui centinaia di computer lavorano in ogni momento per raccogliere e validare le transazioni. Altra grande differenza con i sistemi di pagamento classici è che usa una nuova moneta, il Bitcoin appunto, e non le valute tradizionali, come dollari, euro o yen. Il suo valore è cresciuto enormemente negli ultimi anni: se nel maggio 2010 con 10.000 bitcoin si poteva comprare un paio di pizze, oggi si può comprare una casa (sono circa 3 milioni di euro). Infine, il Bitcoin è nativo digitale, ovvero è nato quando Internet era già una realtà affermata ed anch’esso è basato sul concetto di rete. Il DNA digitale del Bitcoin è quello che ci fa credere che possa davvero diventare la valuta del futuro.

Come facciamo ad essere sicuri di possedere dei Bitcoin e di poterli scambiare in sicurezza? La risposta ce la dà la crittografia, la quale provvede a fornire un grado di sicurezza di base congenito alla valuta stessa, più naturale e molto più sicuro dei sistemi anticontraffazione usati dalle banconote. Due sono gli strumenti crittografici alla base del bitcoin. Il primo è il concetto di “crittografia a chiave pubblica”, che serve a spiegare come mai un Bitcoin è nostro e non di altri. Il secondo è il concetto di “hash crittografico” che serve a spiegare come mai un possessore di Bitcoin non possa spendere due volte lo stesso Bitcoin, o meglio spiega come la rete sceglie come spendere un Bitcoin che qualcuno ha tentato di spendere più di una volta.

Da dove viene il Bitcoin? Viene realmente creato dal nulla? In un certo senso, sì. Infatti, chiunque abbia abbastanza potenza computazionale da spendere può provare a creare del Bitcoin scavando nel fecondo terreno crittografico. Chi cerca di creare Bitcoin è la stessa persona che valida le transazioni e si chiama miner. Un miner raccoglie le transazioni da validare dalla rete e cerca di spremere da un calcolo di hash - ovvero un calcolo che ha un output (pseudo) casuale - una stringa di bit che abbia un certo numero di zeri iniziali. Se ce la fa, vince dei Bitcoin. Ogni 10 minuti la rete Bitcoin effettua con successo tale calcolo ed aggiunge un blocco alla catena delle transazioni valide effettuate con Bitcoin. Tale catena è il libro mastro delle transazioni in Bitcoin ed è visibile pubblicamente. Il primo anello di questa catena, fu creato il 3 gennaio 2009 da Satoshi Nakamoto, pseudonimo sotto il quale si nasconde il misterioso inventore del protocollo Bitcoin. Ad oggi non si sa chi sia Satoshi, né se si tratti di un singolo sviluppatore o di un gruppo di persone.
Nonostante la sua origine misteriosa e la complessità del protocollo, pagare con i Bitcoin è semplicissimo, soprattutto vista la diffusione attuale di Smartphone e Tablet sempre connessi in rete. Un domani potreste trovarvi a pagare il pranzo alla mensa scannerizzando un QR code con il vostro telefono, oppure potreste fondare una start up che accetta pagamenti da tutto il mondo in modo semplice ed economico, grazie proprio al Bitcoin.

Buona rivoluzione digitale a tutti.