La differenza di genere nella tossicità delle sostanze chimiche
Nel 2024, anche in Italia, il Testo Unico sulla Sicurezza integrerà un aspetto scientifico ben noto da decenni: l'impatto delle sostanze reprotossiche, cioè tossiche per la riproduzione. Siamo circondati da sostanze chimiche e immersi in miscele di ogni genere, che spaziano dai cosmetici ai carburanti, dai tatuaggi agli alimenti.
Le sostanze reprotossiche presentano caratteristiche diverse e colpiscono uno degli anelli biologici più delicati, quello della riproduzione. Il corpo umano, con la sua straordinaria macchina biologica, mostra significative differenze di genere di risposta all'esposizione ai reprotossici. Maschi e femmine possiedono metabolismi diversi, e alcune sostanze possono avere effetti differenti sulla fertilità rispetto allo sviluppo dell'embrione o del feto.
La conoscenza è la prima forma di prevenzione. Il Regolamento REACH, affiancato dal Regolamento CLP, ci offre strumenti fondamentali per la comprensione e l'informazione sulle sostanze chimiche ed i pericoli in esse nascosti.
Ci possiamo quindi chiedere: siamo in grado di migliorare la nostra salute?
La risposta è affermativa, a condizione che ci impegniamo ad informarci, a diffondere conoscenza e a adottare pratiche più sicure nell'uso delle sostanze chimiche presenti nel nostro quotidiano. È importante se il nostro genere biologico è maschile o femminile: fa la differenza, le sostanze reprotossiche discriminano.