L’onda di Einstein - scoperta la prima onda gravitazionale

Conferenza pubblica
12 febbraio 2016
Venerdì 12 febbraio 2016

Ore 18.00
Luogo: Dipartimento di Lettere e Filosofia, via Tomaso Gar, 14 - Trento, Aula 6

Einstein aveva ragione: le onde gravitazionali esistono e ci aprono una nuova finestra sull'universo. Per la prima volta gli scienziati sono riusciti a catturare il loro segnale. A questa straordinaria scoperta ha partecipato anche un gruppo di ricercatori dell’Università di Trento.

Al Dipartimento di Fisica di UniTrento e al Tifpa (Trento Institute for Fundamental Physics Applications) è attivo un gruppo di ricerca che da più di vent’anni è impegnato nella caccia alle onde gravitazionali e ha preso parte attivamente anche a questa scoperta.

Il team, coordinato dal fisico sperimentale Giovanni Andrea Prodi, comprende per la sola parte di analisi dati, ricercatori dell'INFN di Padova e giovani dottorandi di Trento. Collaborano al gruppo anche l'Albert Einstein Institute di Hannover e la University of  Florida. Il gruppo è attivo anche sugli sviluppi sperimentali per migliorare la sensibilità dei rilevatori con ricercatori dell'INFN Padova e alcuni dottorandi di Trento e Padova.

Ma cosa sono le onde gravitazionali? Sono increspature nello spazio tempo, generate da potentissimi eventi cosmici, come la collisione di buchi neri e di stelle di neutroni o l’implosione di una stella, avvenuti in qualche punto dell’universo, lontano dalla Terra.

Le onde gravitazionali sono state rilevate lo scorso 14 settembre alle 11.51 del mattino (ora italiana) da entrambi gli interferometri laser LIGO per l’osservazione di onde gravitazionali negli Stati Uniti a Livingston (Louisiana) e Hanford (Washington), ideati e guidati dal Caltech e dall’MIT.

Questa scoperta dà il via a una nuova era nella fisica perché apre una finestra di osservazione finora inaccessibile sull’universo, il suo presente e la sua storia. La notizia, con i dati rilevati dai due interferometri, è stata resa nota in un articolo pubblicato oggi dalla rivista scientifica Physical Review Letters, congiuntamente ad opera dei consorzi americano LIGO e di quello europeo VIRGO. 

Una doppia scoperta perché non solo si sono rilevate per la prima volta le onde gravitazionali, ma si è anche potuto captare - nelle stesse - la collisione e successiva fusione di due buchi neri, un'eventualità già predetta ma finora mai documentata. Un evento durato due decimi di secondo.

Trento insieme ai colleghi di Padova e alle unità di ricerca di Hannover e della Florida, ha messo a punto un algoritmo di analisi, un programma informatico che setaccia i dati prodotti dai rilevatori alla ricerca di segnali dalla forma sconosciuta: le onde gravitazionali. 

E lo scorso 14 settembre dopo solo tre minuti dal rilevamento, è stato proprio il gruppo di Prodi con Hannover a certificare per primo i dati, a classificarli come probabili onde gravitazionali e a segnalare agli altri scienziati questa importante osservazione. 

Le spiegazioni scientifiche ma anche i retroscena e le curiosità di una scoperta scientifica epocale sono i temi di questo incontro che si svolgerà, a poche ore dall'annuncio internazionale, con gli scienziati dell'Università di Trento coinvolti nel progetto. 

Saranno presenti, fra gli altri, Lorenzo Pavesi, Direttore del Dipartimento di Fisica e  Marco Drago dell’Albert Einstein Institute di Hannover.

 

Video 

Photogallery 
Virgo panoramica - Credits: Piwigo - © 2015 Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Virgo, European Gravitational Observatory (Cascina (PI): al lavoro sugli specchi dell’interferometro Virgo - Credits: Piwigo - © 2015 Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Banco ottico dell’interferometro Virgo, nel laboratorio Ego dell’Infn e Cnrs francese a Cascina, Pisa - Credits: Piwigo - © 2015 Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Banco ottico dell’interferometro Virgo, nel laboratorio Ego dell’Infn e Cnrs francese a Cascina, Pisa - Credits: Piwigo - © 2015 Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Banco ottico dell’interferometro Virgo, nel laboratorio Ego dell’Infn e Cnrs francese a Cascina, Pisa - Credits: Piwigo - © 2015 Istituto Nazionale di Fisica Nucleare