L’esperienza Caviro, un esempio virtuoso. Incontro con il direttore generale Giampaolo Bassetti
Dal Tavernello, all’Amarore Cesari, al Brunello di Montalcino Leonardo da Vinci: sono questi i più noti vini di Caviro, l’azienda cooperativa di secondo grado costituita da 28 soci (di cui 26 cantine sociali), 11.100 viticoltori localizzati in sette regioni italiane, per 37.500 ha di vigneti e 600 mila tonnellate di uva prodotta.
Il direttore generale Giampaolo Bassetti, enologo ex allievo di San Michele all’Adige, si incontrerà con gli studenti del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia per discutere della gestione di un’azienda di tale complessità, delle sue strategie di marketing, della situazione dei mercati di riferimento, dei futuri progetti di espansione in Sud Est asiatico ed Est Europa, del potenziamento del mercato Usa e Regno Unito. Affronterà la tematica dei rapporti con la grande distribuzione e delle problematiche connesse.
Caviro ha sede a Faenza ed è tra le aziende agroalimentari nazionali più attente al cambiamento climatico. È infatti quella che ha maggiormente ridotto il rapporto tra emissioni di CO2 e il fatturato 2023, che si è attestato sui 423 milioni di €. Caviro recupera il 99% degli scarti di cantina e lo processa e trasforma in semilavorati e materie prima per aziende farmaceutiche, alimentari e chimiche. Tavernello è il marchio con la brand awareness più alta d’Italia. Tanti argomenti e tanto spazio per il confronto e la discussione con gli studenti.