Seminario

Significato funzionale della stenosi coronarica: pratica clinica e modellazione matematica

***EVENTO ANNULLATO***
29 maggio 2024
Orario di inizio 
16:00
Palazzo Consolati - Via S. Maria Maddalena 1, Trento
Aula 203
Organizzato da: 
Dipartimento di Matematica in collaborazione con CISMed e APSS
Destinatari: 
Professionisti del settore
Comunità universitaria
Comunità studentesca UniTrento
Partecipazione: 
Ingresso libero

***EVENTO ANNULLATO***

16:00 - Lo studio del significato funzionale della stenosi coronarica: perché e come effettuarlo in sala di emodinamica

Roberto Bonmassari - Direttore U.O. Cardiologia Ospedale S. Chiara Trento, Professore a.c. Facoltà Infermieristica e Scuola di Specializzazione Malattie Apparato Cardiovascolare, Università di Verona

La valutazione funzionale di una stenosi coronarica mira a dare risposta ad una delle domande fondamentali nel trattamento della patologia coronarica : è in grado quella stenosi coronarica di determinare sofferenza ischemica miocardica? Sempre? O soltanto in condizioni di aumentato fabbisogno di ossigeno (per esempio sotto sforzo)? Se sì quella stenosi deve essere eliminata , se no può essere lasciata ma comunque va curata utilizzando farmaci. Si comprende quindi come in clinica la  risposta a questa domanda comporti scelte terapeutiche cruciali e potenzialmente opposte.

La valutazione funzionale di una stenosi coronarica può essere fatta con esami non invasivi oppure in corso di coronarografia, un esame invasivo. Nel primo caso utilizzando un sistema rilevazione di ischemia (elettrocardiogramma, ecocardiogramma o detettore di radioisotopi) si cerca innanzitutto di provocarla con un test stress (per esempio lo sforzo) in grado di determinare un incremento del  fabbisogno di ossigeno miocardico. In presenza di una stenosi coronarica la possibilità di apporto di sangue ossigenato viene limitata e ad una determinata soglia compare la discrepanza tra fabbisogno e apporto di ossigeno e si sviluppa l’ischemia (sofferenza del tessuto che non riceve sangue ossigenato a sufficienza). Molto spesso questa valutazione non viene però effettuata prima di eseguire una coronarografia e durante questo esame possono evidenziarsi delle stenosi che non sappiamo se sono in grado di essere ischemizzanti cioè funzionalmente in grado di determinare ischemia durante uno sforzo. Risulta quindi molto utile avere a disposizione una metodica in grado di valutare il significato funzionale delle stenosi durante una
coronarografia . Questa metodica utilizza lo studio della caduta di pressione, misurabile in vivo, che si determina a valle della stenosi, per ottenere un indice, Fractional Flow Reserve FFR, in grado di distinguere le stenosi funzionalmente critiche (in grado di indurre ischemia ) da quelle non critiche (non in grado di indurre ischemia).

Verranno presentate le basi anatomiche, fisiologiche e fisiopatologiche che spiegano le basi, le ragioni e l’utilità di questa metodica nelle sale di emodinamica.

17:00 - Cos'è il CT-FFR? Diagnostica per immagini assistita da modelli matematici

Lucas Omar Müller - Professore associato, Dipartimento di Matematica, Università di Trento

Nell'ultimo decennio la TAC coronarica si è affermata come metodo diagnostico non-invasivo per indirizzare il percorso clinico di pazienti affetti da coronaropatia stabile. L'accuratezza diagnostica di questo metodo si misura confrontando le raccomandazioni effettuate tramite l'analisi delle TAC rispetto al gold standard nella definizione della gravità delle lesioni coronariche, il Fractional Flow Reserve (FFR). Più recentemente, questa modalità è stata potenziata mediante la comparsa di metodi di screening mirati a migliorare l'accuratezza diagnostica tramite la combinazione di informazione anatomica derivata direttamente dalla TAC con modelli matematici mirati a riprodurre il flusso sanguigno e quindi a produrre una stima del FFR senza la necessità di passare dal laboratorio di emodinamica. Praticamente tutte le grandi aziende produttrici di scanner TAC hanno sviluppato o stanno sviluppando metodi di questo tipo e ci sono esempi eccellenti di aziende approvate dal FDA (USA) per la loro applicazione nella prassi clinica.

In questo seminario verranno descritti gli aspetti fondamentali di queste tecniche, identificando punti di forza e problematiche non ancora risolte. Per questo prof. Müller attingerà alla più recente letteratura clinica e modellistica sull'argomento, così come ad una pluriennale esperienza maturata in collaborazione con la Norwegian University of Science and Technology (Trondheim, Norvegia) ed il suo ospedale universitario St Olav, che ha coinvolto cardiologi, radiologi, ingegneri e matematici, così come quasi 200 pazienti reclutati in modo prospettico.