Colloquium: I matematici italiani nel ventennio fascista - Angelo Guerraggio
Abstract:
I matematici italiani nel ventennio fascista
Ovvero la storia della riforma Gentile, della “guerra dei manifesti” del 1925, del giuramento del 1931, delle leggi razziali del 1938 e dell’epurazione con alcune considerazioni suggerite dal comportamento tenuto dalla comunità dei matematici italiani in queste circostanze.
In occasione dell’evento, vogliamo anche ricordare Giannantonio Manci, nato a Trento il 14 dicembre 1901. Partito volontario nella guerra 1915-18, aveva combattuto come ufficiale nel Battaglione "Brenta" del 6° Alpini. Concluso il conflitto, si era diplomato in ragioneria e si era dato all'attività di rappresentante, che aveva dovuto interrompere quando, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, era stato richiamato. Nel 1940-41, Manci aveva prestato servizio a Trento, col grado di capitano, presso il deposito dell'11° Reggimento alpini di Trento. L'8 settembre 1943, all'annuncio dell'armistizio, era entrato nelle file della Resistenza, impegnandosi nell'organizzazione del movimento partigiano trentino. Ai primi di luglio del 1944, in seguito a delazione, Giannantonio Manci fu arrestato dai tedeschi.
Trasportato a Bolzano e rinchiuso in quelle carceri, per non cedere alle torture si tolse la vita, gettandosi da una finestra durante un interrogatorio.
Fonte: anpi.it