Seminario di informazione ed approfondimento
Ore: 15:00-18:00
Luogo: Dipartimento di Giurisprudenza, Via Verdi 53, Sala Conferenze
Il regionalismo italiano, introdotto nella Costituzione del 1948 generando molte aspettative di qualificazione della nascente democrazia repubblicana, ha vissuto alterne vicende - nel tempo e nello spazio - quanto alla sua attuazione effettiva, alla dimostrazione della sua capacità istituzionale, alla verifica della sua vocazione al radicamento nel consenso dei cittadini. La revisione costituzionale del 2001 ha innovato profondamente il sistema regionale originario, in generale rafforzandolo ma, sotto qualche profilo, andando anche oltre i margini fisiologici del potenziale di governo concretamente esercitabile. Quest’ultimo, peraltro, è stato fortemente ridimensionato dal successivo cospicuo contenzioso costituzionale e dal progetto di revisione costituzionale del 2016. Nondimeno, lo stesso progetto del 2016 avrebbe confermato ed anzi riqualificato – in un sistema già caratterizzato da una vocazione asimmetrica espressa dalle autonomie speciali – una dinamica verso nuovi assetti di autonomia regionale differenziata, già introdotta nel 2001, attivabili da parte di Regioni che assumano l’iniziativa di espandere la propria autonomia in taluni ambiti, raggiungendo un’intesa con lo Stato (art. 116, 3° comma Cost.).
La Regione Veneto ha assunto un’iniziativa attuativa di questa possibilità, che presenta profili prevalentemente politico-costituzionali – connessi anche alla previsione di un referendum consultivo regionale (previsto dalla l.r. 19 giugno 2015, n. 15) che la Corte costituzionale ha giudicato ammissibile in quanto “si colloca nel quadro della differenziazione delle autonomie regionali prevista” dalla Costituzione (sentenza n. 118 del 2015) – e profili marcatamente giuridici, connessi all’identificazione delle materie, alla definizione dei limiti, alla destinazione di risorse, alla configurazione del metodo e della fonte (intesa fra Stato e Regione e successiva legge del Parlamento). L’iniziativa della Regione Veneto si qualifica pertanto come una rilevante prima occasione per sollecitare lo Stato a dare attuazione alla Costituzione (anche nelle prospettive di sviluppo dell’art. 5 che esprime uno dei suoi principi fondamentali) e si presta a costituire un precedente che potrebbe produrre ulteriori iniziative analoghe, confermando così l’interesse di sistema per le prospettive di questa esperienza sull'intero assetto regionale.
Relazione introduttiva:
Maurizio Gasparin, Dirigente Responsabile della Regione Veneto
Discussants:
Fulvio Cortese, Università di Trento
Maurizio Malo, Università di Padova
Francesco Palermo, Università di Verona, EURAC Bolzano, Senato della Repubblica
Roberto Toniatti, Università di Trento
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