Laboratorio / Workshop

To play or not to play

Strategie per potenziare la capacità di comunicare in pubblico
25 ottobre 2021
26 ottobre 2021
27 ottobre 2021
28 ottobre 2021
Sala Filarmonica di Trento, Via Verdi, 30 Trento
Organizzato da: 
Segreteria della Facoltà di Giurisprudenza
Destinatari: 
Comunità studentesca UniTrento
Partecipazione: 
Selezione
Email per prenotazione: 
Scadenza prenotazioni: 
22 ottobre 2021, 12:00
Referente: 
prof. Federico Puppo

Date del Workshop:

  • 1° incontro: lunedì 25 ottobre 2021, ore 14:00-16:00
  • 2° incontro: martedì 26 ottobre 2021, ore 17:00-19:00
  • 3° incontro: mercoledì 27 ottobre 2021, ore 17:00-19:00
  • 4° incontro: giovedì 28 ottobre 2021, ore 10:00-12:00

Luogo:

Sala Filarmonica di Trento, Via Verdi, 30 Trento

Formatore:

CHRISTIAN POGGIONI – Attore, regista, formatore

www.christianpoggioni.it

Dopo essersi laureato con 110 e lode presso l’Università Statale di Milano, viene ammesso alla prestigiosa Scuola del Piccolo Teatro di Milano, dove nel 1999 si diploma in recitazione sotto la guida di Giorgio Strehler, internazionalmente riconosciuto come uno dei più importanti registi e maestri di teatro del ‘900. Successivamente frequenta con il massimo dei voti un master in regia negli Stati Uniti, presso la rinomata School of Cinematic Arts - University of Southern California di Los Angeles, esperienza che lo porterà a lavorare come assistente alla regia presso la Kaye Playhouse di New York.
In oltre vent’anni di carriera, ha recitato in spettacoli diretti da personalità di primo piano come Giorgio Strehler, Peter Stein,Massimo Castri, Antonio Calenda, Paolo Valerio prendendo parte a tournée nazionali ed europee. Ha personalmente prodotto, diretto e interpretato spettacoli di autori classici e contemporanei, spaziando da Sofocle a Samuel Beckett, da Shakespeare a Dario Fo, da Platone a Éric-Emmanuel Schmitt e molti altri.
Come formatore ha condotto corsi intensivi di public speaking, team building e utilizzo delle tecniche teatrali per migliorare la comunicazione non verbale e paraverbale. In particolare collabora stabilmente con l’Università Cattolica di Milano, dove dal 2012 è maestro di recitazione e regista presso la Scuola di Alta Formazione Teatro Antico In Scena, e con il Collegio universitario di merito della Scuola di Como, dove dal 2013 tiene il corso Communication empowerment for management.

Descrizione:

Cosa rende un oratore eccezionale: il contenuto del suo discorso? Il tono di voce? Il linguaggio del corpo?
Naturalmente l’insieme di questi fattori! Ma se i contenuti di un discorso sono nutriti da uno specifico percorso accademico e/o professionale, il linguaggio del corpo e il tono della voce vengono usati quasi sempre istintivamente, se non addirittura inconsciamente: ci si preoccupa soprattutto dei concetti da comunicare, trascurando i segnali che il corpo e la voce inviano costantemente a chi ci ascolta, influenzando a livello sottile la sua disponibilità e addirittura il suo stato d’animo.
Possiamo avere idee straordinarie, ma per raggiungere veramente l’altro, risuonare in profondità, suscitare interesse ed entusiasmo, è fondamentale sostenere il discorso con un uso consapevole del corpo e della voce: strumenti così potenti che se non usati a nostro favore possono al contrario deconcentrare l’ascoltatore, indebolire il messaggio o addirittura sostituirlo, perché ogni volta che perdiamo il controllo di quello che fa il nostro corpo e di come moduliamo la nostra voce, il pubblico – a livello conscio o inconscio – lo percepisce e ne è distratto.
Fondamentale è dunque saper leggere anche il linguaggio del corpo altrui – i destinatari delle nostre parole – nonché interpretarne il tono di voce, per reagire in modo adeguato ai segnali negativi (cali di attenzione, irrequietezza, diffidenza) e avvalersi di quelli positivi (curiosità, apertura, sorpresa). In questo modo un discorso può elevarsi da monologo a dialogo vivo, in cui oratore e pubblico si sintonizzano veramente grazie ad un ascolto reciproco. La retorica infatti, antica arte della persuasione, non si riduce alla capacità di trasmettere concetti. Essa è anche la chiave per suscitare empatia e coinvolgimento emotivo, condizioni indispensabili affinché l’impatto e le “ricadute” di un discorso siano positivi e duraturi.

To play or not play è un workshop intensivo condotto da un attore e regista professionista. Christian Poggioni, grazie all’esperienza acquisita in anni di lavoro sia sul palcoscenico sia come formatore, guida i partecipanti a scoprire e sviluppare le proprie potenzialità comunicative, per rendere una performance (lezione, esame, conferenza, colloquio, riunione etc.) più brillante ed efficace.

Il workshop si articola in sessioni teoriche, esercitazioni pratiche e simulazioni distribuite su 4 incontri.

Contenuti del workshop:

  • Linguaggio non verbale: gestualità, appoggio, uso dello sguardo, prossemica
  • Linguaggio paraverbale: ritmo, tono, tempo, volume, articolazione, dizione, fisiologia della voce
  • Relazione biunivoca tra emozioni, linguaggio del corpo e modulazione della voce
  • Tecniche di mirroring, ascolto e lettura dei segnali provenienti dal pubblico
  • Respirazione, tecniche di rilassamento, attivazione e concentrazione
  • Come allenare il potenziale comunicativo del corpo e della voce nella vita di tutti i giorni

Modalità di iscrizione e selezione:

La partecipazione al Workshop è completamente gratuita, ma soggetta a selezione, in quanto, per ragioni organizzative, i posti disponibili sono limitati (max. 15 studenti). Per candidarsi è necessario inviare una mail al prof. Federico Puppo all'indirizzo di posta elettronica federico.puppo [at] unitn.it entro le ore 12:00 di venerdì 22 ottobre 2021, allegando il proprio CV e una lettera di motivazione specifica per la partecipazione al workshop.

Gli iscritti che verranno selezionati riceveranno una e-mail di conferma di partecipazione entro le ore 18:00 del 22 ottobre 2021. La partecipazione al workshop (composto dai singoli 4 incontri) si riterrà obbligatoria per gli studenti selezionati.

L'iniziativa è finanziata con il fondo del progetto POT-Giurisprudenza