L’armata Brancaleone (1966)
In un'Italia medievale famelica e stracciona Brancaleone (Vittorio Gassman), soldato di ventura, vaga al comando di un'armata di velleitari e disperati ancor più malmessi.
Uno dei più grandi successi del cinema italiano del dopoguerra, un'idea divertentissima realizzata con grandissima ironia da un terzetto di sceneggiatori che ci hanno regalato diversi capolavori (Mario Monicelli, anche regista, Agenore Incrocci, in arte Age, e Furio Scarpelli).
Fu un successo enorme e, una volta tanto, lo merita in pieno: divertentissimo, pieno di annotazioni buffonesche, satiriche e umoristiche sui poemi cavallereschi, interessante, con un Gassman eccellente e irrefrenabile (L. e M. Morandini, Telesette)
All'epoca, un successo strepitoso e una ventata d'originalità nel marasma della commedia nazionale. Oggi, probabilmente, un effetto meno dirompente e un po' di nostalgia. Nel suo piccolo, un punto fermo del cinema italiano popolare. Indimenticabile la caratterizzazione di Gassman (F. Mininni, Magazine italiano tv).