@Foto Alessio Coser. Archivio UniTrento

Formazione

25mila motivi per partecipare al Premio Demattè

Entro il 30 giugno le candidature per l’edizione 2022

26 aprile 2022
Versione stampabile
di Alessandra Saletti
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne dell'Università di Trento

Di borse di studio e opportunità per andare all’estero ce ne sono tante. Ma alcune sono più interessanti di altre. È il caso del Premio Demattè, assegnato regolarmente dal 2006 per ricordare la figura del grande economista. La borsa dà la possibilità a chi si sta per finire l’università o l’ha appena finita di proseguire i propri studi o specializzarsi all’estero. Di speciale il Premio Demattè ha innanzitutto l’importo: ben 25 mila euro da impiegare per un progetto di approfondimento o di ricerca della durata tra i 9 e i 12 mesi. Il periodo all’estero potrà servire per la tesi, specializzarsi post laurea o svolgere una parte del dottorato in un’altra università, centro di ricerca o istituzione straniera.

Una borsa intitolata a un grande economista, che però premia tutti. Questo è l’altro punto di forza del Premio Demattè che riconosce l’attenzione per l’analisi economica ovunque si trovi, in ogni ambito disciplinare. Possono infatti concorrere all’assegnazione della borsa progetti di approfondimento da tutte le aree scientifiche e umanistiche, purché presentino al loro interno una declinazione di carattere economico, manageriale o aziendalistico. E le premiazioni delle ultime edizioni lo dimostrano: nel 2020 il premio è andato alla matematica Eleonora Anna Romano; nel 2019 a Ilenia Paparella, laureata magistrale in Psicologia e a Stefano Nones, laureato in Viticoltura ed Enologia; nel 2018 a Stefano Pelizzari, laureato in Filosofia. 

Il bando per partecipare alla prossima edizione è uscito nei giorni scorsi e rimane aperto fino al 30 giugno. Possono presentare la propria candidatura laureati e laureate, dottorandi e dottorande dell’Università di Trento oppure di altri atenei italiani o stranieri purché residenti in Trentino. Anche nell’edizione di quest’anno verrà data priorità ai progetti di ricerca riconducibili ad alcuni temi chiave individuati dalla commissione di selezione. Quest’anno le aree sono: imprenditorialità, imprenditorialità sociale, innovazione sociale e social care, fintech e innovazione finanziaria, coesione sociale e capitale sociale, sostenibilità e transizione energetica, approccio umanistico e basi filosofiche a supporto delle decisioni economiche e manageriali o ricerca di nuovi paradigmi economici e modelli di business.

«Il Fondo che alimenta la borsa di studio e altri progetti è stato costituito dall’Associazione Amici di Claudio Demattè dopo la scomparsa dell’economista nel 2004» spiega il coordinatore Michele Andreaus. «Il Fondo è infatti nato allo scopo di finanziare percorsi di specializzazione nello spirito di sostegno e valorizzazione di giovani promettenti che animava l’economista e che ancora oggi costituisce un elemento guida per l’attività dell’Associazione. Tra i principali finanziatori del Fondo, anche l’Università di Trento che partecipa accanto alle donazioni di molti privati, tra cui vari imprenditori». 

E che il premio Demattè porti lontano lo testimoniano le carriere dei quattordici vincitori. Tra loro, la prima a riceverlo nell’edizione 2006 è stata Maria Laura Frigotto, divenuta poi docente all’Università di Trento e attuale presidente dell’Opera Universitaria. 

Come partecipare

Per partecipare è necessario compilare la domanda disponibile sul sito dell’Associazione Amici di Claudio Demattè.

Nella candidatura vanno esplicitati anche gli obiettivi, la durata del soggiorno, l’istituzione e l’area geografica di destinazione, una previsione dei costi e allegati le eventuali referenze e descrizioni in caso di master o dottorato, oltre all’indicazione o lettera di accettazione da parte del soggetto ospitante. I progetti valutabili devono aver inizio entro il 30 giugno 2023 o essere appena iniziati (non superare un quinto della durata dal 30 giugno 2022).