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Formazione

PREVENIRE LA DISPERSIONE SCOLASTICA ATTRAVERSO STRATEGIE INCLUSIVE

Se ne parla all’Università di Trento nel corso del convegno sul progetto europeo PREDIS

8 febbraio 2017
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PREVENIRE LA DISPERSIONE SCOLASTICA ATTRAVERSO STRATEGIE INCLUSIVE
di Olga Bombardelli
Professoressa ordinaria di Pedagogia presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento.

Nella nostra società altamente complessa è richiesto a tutti un buon livello culturale per una vita dignitosa, per un buon inserimento nel mondo del lavoro e per la partecipazione civico-politica. Purtroppo ci sono ancora milioni di ragazzi (nell'Unione Europea sono 6 milioni tra i 18 e i 24 anni) che non riescono ad ottenere un diploma e si trovano spesso svantaggiati. Il problema è riconducibile a molteplici ragioni, dalla situazione culturale e socio-economica, a condizioni individuali, all’impostazione del sistema dell’istruzione. Occorre il massimo impegno da parte delle istituzioni per un'inclusione generalizzata di tutti, contro ogni discriminazione.

L’inserimento nella società ai nostri giorni è problematico per i giovani, data la scarsità e la precarietà di occupazioni lavorative. I soggetti che abbandonano la scuola senza arrivare ad un diploma finale si trovano in una posizione di debolezza, nella maggior parte dei casi non solo per la mancanza del “pezzo di carta“, ma anche per la carenza di competenze e, spesso, per la condizione di scoraggiamento e di scarsa autostima che accompagna le condizioni di disagio. L’Italia brilla purtroppo per la percentuale elevatissima di NEET (Not in Education, Employment or Training), che arriva al 30 % fra i giovani fra i 20 ed i 24 anni e questo stato di cose affonda le radici anche nelle possibilità di riuscita a scuola.

L'Università di Trento organizza il convegno PREDIS "Prevenzione della Dispersione scolastica attraverso Strategie Inclusive" il 10 febbraio 2017, proprio per dibattere su possibili misure di orientamento, di motivazione e di insegnamento adatte a rinforzare le capacità di apprendimento ed i risultati dei ragazzi, con un'attenzione speciale per le scuole professionali. Il convegno fa parte del Programma europeo Erasmus Plus ed ha proprio l’obiettivo di prevenire la dispersione scolastica diffusa fra i gruppi svantaggiati, attraverso un confronto internazionale che comprende attività mirate sul campo e ricerche nel settore. Si opera per sviluppare strumenti (ad esempio un manuale internazionale) e strategie per stimolare processi di riflessione e di confronto delle pratiche quotidiane e delle politiche della formazione al fine di ridurre il tasso di abbandono della scuola e potenziare la professionalità docente.

Nel corso del convegno relatori locali, nazionali ed internazionali condividono dati, esperienze, studi, materiali e buone pratiche per analizzare la situazione e identificare soluzioni percorribili per favorire la riuscita di tutti a scuola. Dopo un’introduzione della coordinatrice di PREDIS per l’Italia, Olga Bombardelli, si tratteranno diverse tematiche: strategie per il successo scolastico (Dulce Martins, Portogallo), orientamento (Yolanda Rodriguez, Carmen Poblador, Spagna), consulenza agli alunni in occasione del tirocinio (Filipo Bignami, Svizzera),  proposte attuate nelle scuole Cosf fap (Giuseppe Tacconi, Italia), buone pratiche nelle scuole professionali italiane (Andrea Bortolotti, progetto CLAP, Italia), lotta alla demotivazione (Luigi Rossetti, Italia).

Il convegno PREDIS è aperto agli insegnanti, ai dirigenti agli esperti interessati e in particolare alle scuole professionali, che sono invitate ad avere un ruolo attivo nel convegno, soprattutto nei lavori di gruppo. Si prendono in considerazione informazioni di base, conoscenze e metodi pedagogici innovativi, competenze relazionali ed interculturali (gestione dei conflitti), strategie di empowerment per rafforzare le competenze chiave, approcci per una positiva integrazione nel mercato del lavoro, uso della certificazione Europass.

Combattere la dispersione e l’abbandono della scuola, contrastando l'insuccesso formativo, aiuta a prevenire conseguenze negative per la vita personale e professionale delle persone, ed anche a sviluppare una società migliore, dove la qualità non sia solo privilegio di pochi ma sia un percorso rigoroso accessibile a tutti. Il progetto, che è stato selezionato e finanziato dall’Unione Europea, comprende Italia, Germania, Romania e Slovenia.