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Formazione

METEOROLOGIA: LA PRIMA LAUREA MAGISTRALE IN ITALIA

Iscrizioni aperte fino al 17 luglio

28 giugno 2018
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di Marinella Daidone
Lavora presso l'Ufficio Web, social media e produzione video dell'Università di Trento.

Fino al 17 luglio sono aperte le iscrizioni alla nuova laurea magistrale “Master of Science in Environmental Meteorology” in collaborazione con l’Università di Innsbruck. Ne abbiamo parlato con il coordinatore Dino Zardi, professore di Fisica dell’atmosfera presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica.

Professor Zardi, prenderà il via nel prossimo anno accademico la laurea magistrale in Environmental Meteorology. Ce ne può parlare?
Si tratta di una vera novità in Italia perché è un corso di studi di secondo livello specificamente centrato sulla meteorologia e con una forte caratterizzazione sulle applicazioni di interesse ambientale, compresi i processi che controllano il clima terrestre e i suoi cambiamenti a scala globale.

Quali sbocchi dà questo titolo di studio?Dino Zardi
La qualifica ottenuta preparerà per una serie di possibili impeghi: da quello di previsore nei servizi meteorologici, sia pubblici che privati (settore quest’ultimo in continua crescita), esperti nelle analisi climatologiche, consulenti a supporto delle valutazioni di impatto ambientale, della valutazione delle risorse energetiche da fonti rinnovabili, della gestione delle operazioni agricole, periti per l’accertamento dei fattori meteorologici nella stima dei danni e dei relativi risarcimenti da parte delle compagnie assicurative e in sede di controversie legali.

Quali competenze devono avere il meteorologo e la meteorologa di domani?
Gli esperti e le esperte del futuro dovranno conoscere bene i processi fisici che governano i fenomeni atmosferici, ma anche molti aspetti tecnici delle diverse misure atmosferiche e dei modelli matematici e numerici che grazie ai calcolatori ci consentono di simulare in anticipo questi fenomeni e fare le previsioni. Le competenze di base dei meteorologi sono stabilite a livello internazionale dall’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (OMM), l’agenzia dell’ONU competente per il coordinamento internazionale della meteorologia di cui l’Italia fa parte assieme ad altre 198 nazioni. Il Rappresentante Permanente d’Italia presso l’OMM ha esaminato il percorso degli studi e ne ha attestato la conformità con le raccomandazioni dell’OMM.

Lei è il responsabile scientifico del Festivalmeteorologia, diventato ormai un appuntamento annuale. A cosa è dovuto, a suo parere, questo interesse diffuso per il meteo da parte delle persone, delle aziende e della comunità scientifica?
È dovuto alla crescente consapevolezza che il meteo condiziona la nostra esistenza ogni giorno, quindi è meglio sapere in anticipo che cosa ci attende e poterci organizzare meglio. Anche perché con internet, le app e i social, ormai l’informazione meteo è disponibile ovunque. Ma giustamente sempre più persone vogliono sapere che cosa c’è dietro, e quali sono più affidabili.