Immagine tratta dalla copertina del libro

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Facing the Challenges of a Multi-age workforce. A use-inspired approach

a cura di Lisa M. Finkelstein, Donald M. Truxillo, Franco Fraccaroli, Ruth Kanfer

23 giugno 2016
Versione stampabile

Nel novembre 2011 a Rovereto, nell’attuale Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive, ha avuto luogo una conferenza internazionale intitolata “Aging at Work” alla quale hanno preso parte psicologi del lavoro e delle organizzazioni di diversi paesi. Quell’incontro è stato il momento costitutivo di un network internazionale, tuttora attivo, centrato sulle problematiche dell’invecchiamento della popolazione al lavoro, la gestione della tarda carriera e la transizione al pensionamento, le dinamiche inter-generazionali sul lavoro e le politiche aziendali di age management.
Il volume qui descritto nasce dalla collaborazione di numerose persone appartenenti a tale network. La sua pubblicazione rappresenta un punto di arrivo che permette di fissare alcune conoscenze acquisite su tali tematiche. Ma soprattutto costituisce un punto di partenza per future ricerche e nuove prospettive di intervento in quanto ogni capitolo del volume è prevalentemente centrato sull’indicazione di tematiche emergenti e su nuove esigenze conoscitive. I capitoli adottano un approccio use-inspired, come indicato nel sottotitolo, cioè orientato ad affrontare reali problematiche individuali e organizzative e a proporre soluzioni operative. Il tema dell’età e dell’invecchiamento nei luoghi di lavoro viene esplorato da diversi punti di vista. A titolo di esempio, vi sono capitoli dedicati ai seguenti temi: come le persone di diverse fasce d’età si percepiscono nei luoghi di lavoro dando vita a stereotipi e possibili comportamenti discriminatori; come si può gestire l’invecchiamento per professioni ad elevato contenuto emozionale o per occupazioni altamente logoranti; quali sono le implicazioni dell’età nei gruppi di lavoro virtuali; come si può progettare una formazione specifica per i lavoratori maturi; quali sono le opportunità e i rischi dei cosiddetti bridge-employment, quelle occupazioni-ponte sempre più diffuse a cui fanno ricorso numerose persone dopo il pensionamento. Il volume si completa con una serie di punti di vista di sociologi, gerontologi, economisti ed esperti del mercato del lavoro a sottolineare la forte interdisciplinarietà delle problematiche affrontate.

Lisa M. Finkelstein è professoressa in psicologia presso la Northern Illinois University, USA. Donald M. Truxillo è professore di psicologia presso la Portland State University, USA. Franco Fraccaroli è professore di psicologia del lavoro e delle organizzazioni presso l'Università di Trento. Ruth Kanfer è professoressa in psicologia presso il Georgia Institute of Technology, USA.

 

Dall’introduzione
(libera traduzione da)

Questo volume tratta quella che presumibilmente è una delle principali sfide delle società industrializzate all’inizio di questo 21° secolo; vale a dire, come promuovere al meglio l’occupabilità e il benessere della forza lavoro che sta invecchiando all’interno di organizzazioni di lavoro sempre più caratterizzate da ampie differenze d’età. In America del Nord, Asia e Europa l’invecchiamento della popolazione, la riduzione dei tassi di natalità e i nuovi modi di partecipazione al mercato del lavoro da parte di persone mature hanno già iniziato ad influenzare le norme sociali, le politiche pubbliche e le pratiche organizzative. Gli studiosi di problematiche organizzative e del lavoro hanno iniziato ad occuparsi in modo sistematico alle questioni associate a questi trend socio-demografici, come è evidenziato dal crescente numero di articoli in riviste e libri dedicati alla gestione efficiente di una forza lavoro sempre più anziana. In questo volume cercheremo di fornire al lettore una rassegna dei progressi sostanziali avuti su questi temi e alcune idee su cosa è necessario fare nel prossimo futuro. Le problematiche associate con l’invecchiamento delle forze di lavoro comportano una comprensione interdisciplinare delle forze psicologiche, economiche e socioculturali che dinamicamente danno forma al comportamento individuale e alle pratiche organizzative. In psicologia, la ricerca accumulata nell’ambito della prospettiva dell’arco di vita documenta le diverse traiettorie di crescita, stabilità e declino della cognizione umana, delle competenze, delle abilità e delle preferenze nel corso della vita. Presi nel complesso, questi dati definiscono una quadro complesso di un individuo come “work in progress” il cui contributo nei luoghi di lavoro si sviluppa e cambia nel corso della vita in funzione di fattori biologici e delle condizioni di lavoro e di vita extra-lavorativa. La ricerca in psicologia del lavoro e delle organizzazioni descrive un quadro simile e altrettanto intricato per quanto riguarda il ruolo che le differenze per età possono giocare nelle pratiche manageriali e nelle scelte organizzative che riguardano la selezione e formazione del personale. Allo stesso modo è complesso l’impatto esercitato dalle organizzazioni sulle principali scelte di vita dei lavoratori fatte in età matura, come ad esempio, la scelta di quando e come andare in pensione. I dati dell’economia del lavoro mostrano il ruolo che le norme sociali, le leggi, i carichi familiari, il livello di educazione e il genere possono avere nel determinare il tasso di partecipazione alle forze di lavoro in età matura, particolarmente a seguito di periodi di disoccupazione. Come ripreso da numerosi contributi del volume, una moderna comprensione dell’arco della vira lavorativa richiede il contributo di dati da prospettive disciplinari multiple. 
(…)

Per gentile concessione di Routledge.