Un particolare della copertina.

In libreria

UT PICTURA POESIS. INTERSEZIONI DI ARTE E LETTERATURA

a cura di Pietro Taravacci ed Enrica Cancelliere

1 febbraio 2017
Versione stampabile

Dalla quarta di copertina
Fin dalle sue origini il pensiero estetico occidentale si è interrogato sulla relazione tra poesia e pittura, tra letteratura e arti figurative. Il volume ‘Ut pictura poesis’. Intersezioni di arte e letteratura, a cura di Pietro Taravacci ed Enrica Cancelliere, intende affrontare criticamente, ancora una volta, il tema del rapporto fra le due forme di espressione artistica, nella consapevolezza di come il fortunato sintagma oraziano «ut pictura poesis» nel corso dei secoli sia stato variamente interpretato e talvolta frainteso. Il volume raccoglie quindici contributi critici (di studiosi di letteratura, di poeti e artisti) che hanno accettato la sfida di interrogarsi sullo specifico raffronto tra letteratura e arte in diversi ambiti storici e culturali, tra i quali risaltano l’epoca rinascimentale e barocca e la contemporaneità, attraversando in particolare le letterature e le arti italiane, spagnole e americane e i generi letterari della poesia, del teatro e del romanzo. I saggi qui raccolti vogliono dunque offrire l’opportunità di una riflessione, che oggi appare particolarmente significativa, sull’intersezione delle due forme d’arte, esaminata alla luce di una varietà di prospettive critiche e di strumenti metodologici. Nel loro insieme le indagini proposte hanno permesso di sondare all’interno di uno spazio creativo intersemiotico, caratterizzato da un reciproco dinamismo tra i due linguaggi artistici, uno spazio naturalmente aperto alla contaminazione e all’ibridazione e, proprio per questo, suscettibile di sempre nuove letture interpretative in grado di testimoniare l’alleanza tra due arti sorelle ma anche la loro incommensurabilità.

Pietro Taravacci è professore di Letteratura spagnola presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento
Enrica Cancelliere è professoressa di Letteratura spagnola presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Palermo

Dall'Introduzione. "L'eterna ricerca di un'ardua analogia" (pp. 11-13)

L’apporto speculativo e pragmatico dell’analisi critica condotta secondo i princìpi del Formalismo, dello Strutturalismo e della Semiotica è stato determinante per lo studio delle affinità e divergenze dei due linguaggi (quello verbale e quello figurativo), mostrando la loro parziale sovrapponibilità, l’estensione e i limiti della loro reciproca traducibilità e le interferenze di codici che spesso producono opere di forza inattesa. [...]
Azzardando in estrema sintesi un bilancio della tradizione del tema, sento di poter osservare che da un lato troviamo il linguaggio letterario che sperimenta nuove strategie per aumentare le proprie possibilità figurative e plastiche (dalle scritture esposte medievali alla poesia visiva contemporanea e a ogni scrittura ecfrastica); dall’altro, abbiamo la poetica del ‘visibile parlare’, ossia il tentativo messo in atto dalle arti figurative per realizzare un discours temporale, una sorta di paratassi metanarrativa: basti pensare alla sequenzialità dei retablos e dei cicli di affreschi, oppure al gioco prospettico tra primo piano e sfondo.
Questo spazio creativo che si può definire intersemiotico o ‘intergenerico’, caratterizzato dal dinamismo biunivoco del linguaggio poetico e del linguaggio pittorico, naturalmente aperto alla contaminazione e all’ibridazione e, proprio per questo, suscettibile di sempre nuove letture interpretative, ci è parso un terreno d’incontro vasto e ancora ricco, oggi più che mai, di percorsi da tracciare o ritracciare con i più recenti strumenti della critica. E, oggi più che mai, appunto, come suggerisce Ciccuto, ma come ci dimostrano anche gli apporti degli artisti e poeti che hanno accettato il nostro invito a misurarsi su questo tema, appare definitivamente chiaro come da questa antichissima collaborazione secolare possa derivare una nostra intensificata cognizione della realtà, secondo quello che era il principio originario della formula ut pictura poesis che nelle intenzioni di Orazio non era un vero e proprio confronto tra le due arti, quanto piuttosto il desiderio di entrambe di potenziarsi e di essere all'altezza del mondo.
Uno dei concreti obiettivi che si è voluto perseguire con questo volume è il confronto fra studiosi già affermati, che hanno dedicato al tema una lunga porzione del loro percorso scientifico, quali Marcello Ciccuto, Enrica Cancelliere, Andrea Comboni e Marcella Trambaioli e giovani studiosi che hanno intrapreso di recente il loro cammino di ricerca, sebbene tutti con competenza e passione. L’ordine che si è voluto dare alla successione dei saggi, dopo il contributo di Ciccuto (al quale, per le sue indiscusse competenze acquisite in decenni di attenzione allo specifico ambito, è stato attribuito l’arduo compito di una ricognizione storico-teorica dell’antico «patto» fra le due arti), ha inteso seguire la cronologia di opere e personaggi, o dei fenomeni artistici presi in esame da ciascuno studioso. Nella loro disposizione diacronica i saggi hanno individuato soprattutto due epoche storiche di interesse specifico quali l’epoca rinascimentale e barocca da un lato e quella contemporanea dall’altra, e si sono rivolti precipuamente agli ambiti della letteratura italiana e spagnola, con frequenti e significativi sguardi a tutta la realtà artistico-letteraria europea e americana.

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