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PROSPETTIVE ONTOLOGICHE. REALISMI A CONFRONTO

a cura di Roberto Poli

2 dicembre 2014
Versione stampabile

Dopo un lungo periodo di oblio, da alcuni decenni l'ontologia è ritornata al centro della riflessione filosofica, da una parte riappropriandosi delle analisi che precedenti generazioni di filosofi avevano mostrato, dall'altra cercando di non rifare gli stessi errori e di far avanzare gli studi verso nuove frontiere. I saggi raccolti in questo volume offrono una panoramica dei lavori ontologici attualmente condotti in Italia, a testimonanza della diffusione dell'interesse che i temi dell'ontologia stanno incontrando, presentando prospettive innovative e riaprendo dibattiti che sembravano definitivamente chiusi.

Presentiamo qui un estratto dal libro "Prospettive ontologiche. Realismi a confronto", a cura di Roberto Poli, professore associato di Filosofia, Etica professionale e Previsione sociale presso l'Università di ternto, e (PhD Utrecht) docente UNESCO sui sistemi anticipanti.

Sezione 10 dell’articolo “Categorie ontologiche e categorie scientifiche”

Livelli di realtà
I livelli di realtà sono l’effettivo scheletro strutturale del mondo reale. L’unità del mondo reale è fornita precisamente dalla sua organizzazione stratificata. Come ogni altro capitolo dell’ontologia, anche i livelli di realtà sono caratterizzati (e quindi distinti) dalle loro categorie. Per definizione, le categorie che caratterizzano i livelli di realtà non sono universali, nel senso che non appartengono alla sfera della realtà nella sua interezza, ma caratterizzano solo specifiche famiglie di enti reali. 
Hartmann distingue quattro livelli di realtà: inanimato, biologico, psicologico e spirituale. L’ultimo include tutte le realtà storiche (la storia stessa, linguaggio, costume, legge, arte, ecc.). L’intuizione sottostante è la seguente: per quanto la struttura e le leggi della storia e degli altri processi spirituali siano differenti dalla struttura e dalle leggi degli enti – poniamo – inanimati, i primi non sono in alcun modo meno reali degli altri. La stessa posizione vale anche per gli altri livelli di realtà: i processi biologici e psicologici sono tanto reali quanto ogni altro processo. Il fatto che ogni famiglia di processi possieda le sue categorie ontologiche non li distingue dal punto di vista della loro autenticità ontologica. Inoltre, l’esistenza di relazioni di dipendenza che ne caratterizzano l’emergenza storica, non rende ciò che è dipendente meno reale di ciò da cui il primo dipende. 
Quali tipi di relazioni si possono instaurare fra i livelli di realtà? Lasciando da parte le categorie universali (che valgono per tutti i livelli), si possono distinguere due principali relazioni categoriali fra i diversi livelli: (a) Gli enti A e B sono categorialmente differenti perché le categorie su cui si fonda l’uno sono parzialmente diverse dalle categorie su cui si fonda l’altro, nel senso che il secondo presenta almeno un novum, una nuova categoria non presente nel primo; (b) Gli enti A e B sono categorialmente differenti perché le categorie su cui si fonda il primo e quelle sul quale si fonda il secondo sono due gruppi completamente diversi (disgiunti) di categorie. Seguendo Hartmann, denomineremo queste due relazioni come super-formazione (Überformung) e super-costruzione (Überbauung). 
La super-formazione (il tipo (a) di dipendenza) è più debole della super-costruzione, perché è in parte fondata su categorie già attualizzate, quelle del livello inferiore. Basti considerare la super-formazione tra molecole e cellule, cioè, tra il livello fisico e il livello biologico della realtà. In questo senso, si può dire che anche se gli organismi sono certamente più complessi dei meccanismi, il comportamento degli organismi è conforme alle leggi della meccanica. 
D’altra parte, i livelli psicologico e spirituale sono differenti, perché sono caratterizzati da un’interruzione nella serie categoriale e dalla comparsa di nuove serie categoriale (relative rispettivamente al livello psicologico e a quello spirituale). La relazione tra il livello biologico e psichico, da un lato, e la relazione tra il livello psicologico e quello spirituale, dall’altro, sono entrambe relazioni di super-costruzione. Esemplificando, il gruppo di categorie incorporato negli enti psicologici è differente dal gruppo di categorie incorporato negli enti biologici. Analogamente, il gruppo di categorie incorporato negli enti spirituali è differente dal gruppo di categorie incorporato negli enti psicologici.
Ci sono leggi valide per tutti i livelli: i livelli superiori richiedono quelli inferiori; i livelli inferiori condizionano quelli superiori, la conformazione e le leggi dei livelli superiori sono autonome rispetto alla conformazione e alle leggi dei livelli inferiori. Nel caso delle relazioni di super-formazione, alcune categorie dei livelli inferiori “ritornano” anche nei livelli superiori – le categorie del livello inferiore che si ripresentano in quello superiore acquisiscono valenze nuove, perché interagiscono con un diverso gruppo di categorie. Il novum di un livello superiore non è mai caratterizzato dalle categorie inferiori. 
Ognuno dei quattro livelli distinti da Hartmann contiene altri livelli, anche se la loro struttura categoriale è meno nota di quella dei quattro livelli principali. Le differenze categoriali tra i diversi sotto-livelli potrebbero non essere così rigorose e chiare come le differenze che distinguono i quattro principali livelli dell’essere reale. 
Due aspetti caratterizzano la relazione di super-costruzione: in primo luogo, come già visto, le categorie incorporate nelle entità dei due livelli che caratterizzano la relazione sono completamente diverse, in secondo luogo, un rapporto di dipendenza esistenziale lega il livello superiore a quello inferiore. Questo è l’aspetto che determina l’ordine dei livelli e che ci consente di affermare che il livello spirituale dipende esistenzialmente dal livello psicologico, che a sua volta dipende esistenzialmente da quello biologico. Per complemento, il livello biologico funge da portatore del livello psicologico e questo funge da portatore del livello spirituale.
La nostra conoscenza dei diversi livelli (e dei loro sotto-livelli) non è omogenea. Per la maggior parte dei livelli conosciamo solo alcune delle loro categorie, forse non le più importanti. In realtà, non conosciamo ancora le categorie centrali del livello biologico. Lo stesso si può sostenere per il livello psicologico e per quello spirituale. Questa mancanza di conoscenza ha conseguenze drammatiche sulla nostra capacità di cogliere correttamente il loro tessuto categoriale. Per meglio capire cosa questo significa, si consideri il caso del piano fisico, quello che conosciamo meglio.
Il gruppo di categorie che include tempo, spazio, processo, causa e sostanza, insieme con gli effetti che esse esercitano reciprocamente l’una sull’altra, determina gli enti fisici. Un ente fisico non può essere temporale senza essere spaziale, né può presentare una qualsiasi delle altre determinazioni senza essere un processo. Un processo non può esistere senza una base sostanziale, e lo spazio e il tempo sono impossibili senza processi. Ancora una volta, nessuno di essi può esistere senza essere causalmente condizionato. Tutte le determinazioni che appartengono a un livello lavorano insieme, e insieme vincolano gli enti di quel livello. 
Nulla di altrettanto preciso può essere ripetuto per gli altri livelli. In ogni caso, per quanto carente sia la nostra conoscenza dei livelli superiori, alcuni aspetti della loro determinazione categoriale sembrano chiari. Tipicamente, più alti sono i livelli e più ricca e complessa è la loro struttura. I livelli superiori non possono modificare le leggi di quelli inferiori, ma le possono usare per i propri scopi. Gli esseri umani in questo senso sono in assoluto gli enti più vulnerabili, condizionati e dipendenti, ma hanno conoscenze, possono consapevolmente adattarsi e possono utilizzare gli enti dei livelli inferiori per i loro scopi. Ciò significa che i processi causali possono essere influenzati. Categorialmente, questo implica che i nessi causali sono aperti e accettano extra-determinazioni causali. Diremo che i nessi categoriali possono essere super-formati.

Per gentile concessione di Morcelliana editore.