Foto Priscilla du Preez, unsplash.com

In libreria

Diritto e genere. Temi e questioni

a cura di Stefania Scarponi

6 luglio 2020
Versione stampabile

I saggi raccolti nel volume approfondiscono rilevanti tematiche di natura giuridica ma non solo, come nel contributo dedicato alla ricerca di un linguaggio rispettoso delle differenze di genere in ambito burocratico e istituzionale (Covi). Altre analisi riguardano le politiche dell’Unione europea a sostegno dell’occupazione femminile (Gottardi) e il concetto di cittadinanza di genere nel campo dell’azione amministrativa (Simonati). Specifici approfondimenti riguardano inoltre l’ambito del lavoro e i divieti di discriminazione a fronte delle nuove istanze di eguaglianza (Scarponi); quello penalistico e il contrasto alla violenza nei confronti delle donne (Virgilio); infine l’ambito delle unioni civili e la questione cruciale della filiazione (Pasquino). Un contributo a carattere comparato infine è dedicato all’incidenza delle religioni nel diritto di famiglia con particolare attenzione alle questioni legate ai matrimoni misti (Camassa).

Stefania Scarponi è stata professoressa ordinaria di Diritto del lavoro della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento. In pensione dal 2015, ha conservato alcuni incarichi a titolo gratuito.

Da La cittadinanza di genere: una possibile chiave di lettura dell’evoluzione normativa (pag. 39 ) e da La parità di genere nel lavoro e le nuove frontiere dell’antidiscriminazione (pag. 49-50)

La lente della ‘cittadinanza di genere’ può essere utilizzata, innanzi tutto, per collocare sistematicamente alcuni istituti recenti, che sono stati espressamente disciplinati – benché con diverso livello di approfondimento – con il preciso intento di dare applicazione al principio di parità di genere nel diritto pubblico. Si tratta, in primo luogo, degli strumenti posti a garanzia della presenza femminile nei cosiddetti “luoghi del potere” (fra cui certamente spiccano le cosiddette “quote di genere”). In secondo luogo, rilevano meccanismi come il bilancio di genere, rispetto al quale, tuttavia, il contributo normativo è stato ad oggi complessivamente deludente. Infine, si riscontra una crescente attenzione da parte dei legislatori regionali, che talora hanno financo esplicitato il riferimento alla ‘cittadinanza di genere’ (se pur, anche in questo caso, con un livello variabile di approfondimento) nella propria normativa (in particolare, si pensi agli esempi virtuosi nella l.r. Toscana 2 aprile 2009, n. 16, e nella l.r. Emilia-Romagna 27 giugno 2014, n. 6).

L’evoluzione in materia di eguaglianza di genere nel rapporto di lavoro ha trovato nella giurisprudenza più recente in tema di discriminazione risposte in grado di affrontare le sfide poste dall’emergere di nuove istanze sociali. Alcune di esse risultano dall’evoluzione in campo biomedico, come nel caso della procreazione medicalmente assistita (d’ora in poi PMA), di cui è stata ampiamente riconosciuta la legittimità; altre sono connesse al fenomeno di “intersezionalità”, sempre più frequentemente percepito e analizzato , che vede sommarsi ulteriori fattori discriminatori a quello di “genere” come nel caso di discriminazioni per appartenenza religiosa, oppure quelle connesse alla tematica “di genere” intesa in senso più ampio, riferita anche all’orientamento sessuale; infine quelle rivolte ad ottenere un apparato maggiormente efficace per contrastare le molestie sessuali nel lavoro percepite oramai come fenomeno inaccettabile sull’onda dei movimenti delle donne come nonunadimeno e #metoo. Nell’esaminare la giurisprudenza nazionale in materia di antidiscriminazione non si può trascurare l’apporto delle giurisdizioni sovranazionali, in particolare della Corte di giustizia europea (d’ora in poi Cgue) che ha svolto costantemente un ruolo determinante in materia. Ciò non significa che vi sia stata, e tuttora vi sia, una completa omogeneità tra giurisprudenza nazionale e comunitaria, anche se si profila una maggiore tendenza in questa direzione.

Libro in Open Access scaricabile gratuitamente dall’archivio IRIS – Anagrafe della ricerca con licenza CC-BY-NC-ND 3.0