Zahra Bisadi. Foto di Giuseppe Froner. Archivio Università di Trento.

Innovazione

Da Tehran a Trento

La ricerca nel gruppo di Nanoscienze e il lavoro nel campo del trasferimento tecnologico. Intervista a Zahra Bisadi

18 febbraio 2019
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di Marinella Daidone
Lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

Zahra Bisadi è una giovane ricercatrice che si occupa di trasferimento tecnologico al Dipartimento di Fisica dell’Ateneo.

Zahra, può parlarci della sua storia e del suo percorso formativo?

Sono nata il 30 marzo 1986 a Tehran dove ho fatto il mio percorso di studi. Mi sono laureata in Fisica applicata (in Iran la laurea dura 4 anni) e poi ho conseguito la laurea magistrale in fisica dello stato solido. Dopo aver fatto un anno di dottorato presso il Materials and Energy Research Center, vicino Tehran, ho deciso di fare il dottorato all’estero. Ho fatto la domanda alla Scuola di dottorato del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, che è una delle migliori in Italia, e sono stata ammessa.

Da questo momento inizia la mia storia in Italia. Sono arrivata a Trento nel dicembre 2013 e ho cominciato a lavorare nel gruppo di Nanoscienze, sotto la supervisione del professor Lorenzo Pavesi. Ho partecipato all’interessante progetto SiQuro, durante il quale sono stati sviluppati dei generatori quantistici di numeri casuali. Il 24 luglio 2017 ho conseguito il dottorato di ricerca discutendo la mia tesi dal titolo: “All-Silicon-Based Photonic Quantum Random Number Generators”.

Di cosa si occupa attualmente?

Da febbraio 2018 lavoro come assegnista di ricerca al Dipartimento di Fisica. Mi occupo delle attività di trasferimento tecnologico e stage aziendali. Lavorando in questo campo ho capito l’importanza della protezione dei risultati della ricerca attraverso la proprietà intellettuali, un aspetto che viene di solito trascurato dai ricercatori. Ho notato che la mia esperienza e il mio background in fisica sono molto utili in questo lavoro. Questo nuovo ambito è diverso dalla ricerca in laboratorio, comunque mi dà molta soddisfazione fare consulenza ai professori e ricercatori sul trasferimento tecnologico, collaborare con le aziende per creare legami tra università e imprese e dare informazione agli studenti riguardo ai tirocini aziendali.

Lei ha collaborato all'iniziativa IPSP2018. Può dirci di cosa si tratta?

Industrial Problem Solving with Physics (IPSP) è un’iniziativa organizzata dal Dipartimento di Fisica, dalla Scuola di dottorato in Fisica e dalla Divisione Supporto Ricerca Scientifica e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Trento, in collaborazione con Confindustria Trento e Polo Meccatronica - Trentino Sviluppo. Lo scopo dell'evento è quello di promuovere la connessione tra il mondo della ricerca e il mondo delle imprese. I giovani ricercatori hanno l’opportunità di mettere alla prova le proprie conoscenze e capacità, mentre le aziende sperimentano l’opportunità unica di collaborare con cervelli di talento.

Ho collaborato all’organizzazione della quinta edizione di questa iniziativa. I cervelli hanno lavorato una settimana full-time in maniera entusiastica cercando la soluzione a problemi industriali presentati dalle imprese. I risultati sono stati molto soddisfacenti sia dal punto di vista degli organizzatori sia delle aziende. È stata un’esperienza davvero piacevole, anche se impegnativa. In seguito al successo di IPSP2018, le aziende partecipanti hanno manifestato interesse a definire progetti di collaborazione con l’Università.


From Tehran to Trento
Research in the Nanosciences group and work in technology transfer. An interview with Zahra Bisadi

Zahra Bisadi is a young researcher working in the area of technology transfer at the Department of Physics, University of Trento.

Zahra, can you tell us about your background?

I was born on March 30, 1986 in Tehran, where I pursued my studies. I completed a bachelor’s degree program in applied physics (in Iran a bachelor’s degree is 4 years long), and I earned my master’s degree in solid state physics. After a year of a PhD course at the Materials and Energy Research Center, near Tehran, I decided to go abroad for my doctorate. I applied to the Doctoral School of the Department of Physics, University of Trento, which is one of the best in Italy, and I was admitted.  

That is where my story begins in Italy. I arrived in Trento in December 2013 and started working in the Nanosciences group, under the supervision of Professor Lorenzo Pavesi. I participated in the interesting project SiQuro during which some quantum random number generators were developed. On July 24, 2017 I received my PhD degree, defending my thesis entitled “All-Silicon-Based Photonic Quantum Random Number Generators”.

What are you working on now?

Since February 2018 I have been working as a research fellow at the Department of Physics, working on technology transfer and company internships.Working in this field, I have understood the importance of protecting the results of research through intellectual property rights, an aspect to which researchers usually do not pay much attention.My experience and background in physics are very useful in this job. This field is very different from doing research in the laboratory, but it is really satisfying giving professional advice to professors and researchers regarding technology transfer, working with companies to create collaborations with the University, and helping students find the appropriate internships in companies.

You were involved in IPSP2018. Can you tell us about that?  

Industrial Problem Solving with Physics (IPSP) is an event organised by the Department of Physics, the Doctoral School in Physics, and the Scientific Research and Technology Transfer Division of the University of Trento, in collaboration with Confindustria Trento and the Mechatronics Hub of Trentino Sviluppo, the regional development agency. The aim of the event is to strengthen the links between the world of research and the world of industry. Young researchers have the chance to put their knowledge and skills to the test, and companies have a unique opportunity to collaborate with young talented minds.   

I was involved in organizing the fifth edition of IPSP. The students worked enthusiastically for a full-time week, searching for solutions to the industrial problems proposed by the companies. The results were extremely rewarding, both for the organisers and for the companies. It was a very enjoyable experience despite a lot of hard work. After the success of IPSP2018, the participating companies expressed their interest in developing collaborations with the University.