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Internazionale

Nuovi programmi di ricerca ECIU

Collaborazioni e finanziamenti con il progetto SMART-ER. Intervista a Maurizio Marchese

28 marzo 2022
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di Matteo Largaiolli
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne dell'Università di Trento.

Stabilire reti di collaborazione, lanciare progetti di ricerca, promuovere città e comunità sostenibili. Sono questi gli obiettivi del nuovo progetto SMART-ER, nato nell’ambito di ECIU, il consorzio tra università smart (European Consortium of Innovative Universities) di cui fa parte anche il nostro Ateneo.

Abbiamo parlato di queste opportunità con Maurizio Marchese, prorettore allo sviluppo delle relazioni internazionali.

Professor Marchese, SMART-ER è uno strumento che permette di creare reti di ricerca grazie a collegamenti tra università già esistenti, facilmente attivabili. 
Sì, e la cosa importante è che è già una realtà attiva: ci sono fondi per viaggiare, per stringere rapporti con le altre università, per progettare corsi, per mettere in campo piccoli progetti di ricerca applicata. 
È il caso di “Smarter Seed Project”: gruppi di ricercatori e ricercatrici di almeno tre università possono ottenere finanziamenti fino a 50mila euro, per iniziare a elaborare progetti di ricerca, legati all’Obiettivo di sviluppo dell’ONU numero 11 (Città e comunità sostenibili). 

Maurizio MarcheseI temi di ricerca di SMART-ER si muovono su quattro assi principali: energia e sostenibilità, economia circolare, trasporto e mobilità, comunità resilienti ai cambiamenti.
Questi ambiti sono stati scelti per il loro legame con il territorio, che è una delle caratteristiche fondamentali del consorzio ECIU. Siamo partiti da un’analisi delle “smart specializations” di ogni zona e abbiamo individuato delle attività di ricerca mirate. Concretamente, ogni regione europea, e nel caso di Trento la Provincia, ha indicato le sue priorità: ad esempio, per il Trentino, la sostenibilità energetica, il turismo, le biotecnologie. Dall’analisi dei fattori comuni alle dodici università ECIU sono emersi i quattro assi d’azione. 

Le attività di SMART-ER sono pensate per diversi ambiti. Come si articola l’offerta?
Finora sono partite tre principali attività. La prima, Academy, che si rivolge a PhD e post-doc per arricchire le offerte formative dei dottorati, come in un’accademia virtuale. I Seed Programs sono nati invece per favorire la collaborazione tra università. Scopo invece delle attività di Citizen Science è coinvolgere la cittadinanza in programmi di ricerca pubblica. 
La logica che guida tutti questi progetti è una logica bottom-up, non top-down: sono i ricercatori e le ricercatrici che propongono le loro idee in prima persona, per progetti che rientrano nei loro campi di interesse. Si tratta di opportunità pensate soprattutto per le generazioni più giovani, ma rivolte in ogni caso a tutta la comunità accademica.
SMART-ER è anche un mezzo di public engagement, che può aiutare l’università a dialogare, a entrare in contatto con il mondo che le sta attorno. La speranza è che favorisca l’interesse di giovani ricercatori e ricercatrici per tematiche vicine al territorio, individuate dagli attori locali. 

La terza componente, Citizen science, è quella che ha un rapporto più diretto con la cittadinanza.
L’ambizione è quella di coinvolgere la cittadinanza, non soltanto con eventi di disseminazione ma con vere e proprie esperienze e attività di ricerca. In alcuni casi ci si rivolge a gruppi specifici, come persone anziane che partecipano alla raccolta di dati per costruire mappe storiche del territorio, o studenti delle scuole superiori per progetti mirati. In altri casi, il target può essere più generico. A Barcellona, per esempio, hanno sviluppato una app per segnalare l’avvistamento di zanzare tigre o altri animali. All’Università di Trento un progetto esistente è per esempio “ApeLab”, un FabLab mobile, cioè un piccolo laboratorio sperimentale itinerante per l’innovazione sociale al servizio della comunità territoriale in grado di attivare in chi lo frequenta processi di apprendimento formale ed informale, co-progettazione creativa e innovativa e empowerment.

Come è nato questo nuovo progetto? Qual è la sua posizione nel contesto di ECIU? 
L’obiettivo di ECIU è unire ricerca, didattica, imprese, società per risolvere problemi reali. Nel 2019 l’Ateneo di Trento ha aderito al consorzio proprio perché si riconosce in questa spinta verso una didattica innovativa e di qualità, nell’apertura internazionale, in una ricerca che crede nell’innovazione e nel trasferimento tecnologico.
Finora ECIU ha lavorato soprattutto sulla didattica. Il programma EU Horizon2020 ci ha permesso di finanziare anche i progetti orientati alla ricerca. In questo contesto, proprio con l’obiettivo di rivolgersi alla comunità accademica di ricerca, è nato SMART-ER. L’aspirazione è quella di creare un istituto di ricerca europeo per le regioni smart.
Il consorzio ECIU ha lanciato questo nuovo progetto per immaginare come potrà essere l’università europea nel 2030. Il consorzio è nato nel 1997 per unire università anche di centri periferici ma contraddistinte da una forte tensione verso l’innovazione, in grado di competere a livello internazionale. 

Quindi, adesso è il momento di farsi avanti, di proporre. 
Certamente. La prossima finestra per le application di questi progetti si aprirà a maggio (cfr. pdf Linee guida). Il suggerimento per chi lavora sui temi di ECIU e di SMART-ER è proprio quello di utilizzare il consorzio per proporre progetti di ricerca in queste aree, sapendo che c’è già una rete di contatti, di persone, di esperienze che si può via via ampliare.

Le informazioni sugli ambiti di azione (Cotutela di tesi di dottorato e dottorati industriali, Programmi di mobilità per la creazione di reti, SMART-ER Seed Projects e le indicazioni sulle call si possono trovare sul sito ECIU. Il programma ECIU-SMART-ER Seed promuove lo sviluppo delle carriere nel settore della ricerca e l'attuazione di un'agenda condivisa nell’ambito della ricerca e innovazione attraverso iniziative internazionali, interdisciplinari e intersettoriali di formazione, mobilità e collaborazione per ricercatori e ricercatrici delle università della rete ECIU. Tutte le iniziative mirano al raggiungimento dell'obiettivo numero 11 degli Obiettivi di sviluppo del millennio dell'ONU


The new research programs of ECIU
Opportunities for collaboration and funding with the SMART-ER project. An interview with Maurizio Marchese

by Matteo Largaiolli

Establishing collaborative networks, launching research projects, promoting sustainable cities and communities: these are the objectives of the new SMART-ER project, created within ECIU, the European Consortium of Innovative Universities, of which our University is part.

We spoke about it with Maurizio Marchese, vice rector for the development of international relations.

Professor Marchese, SMART-ER makes it possible and simple to create research networks thanks to connections between universities. 
That is right, and it is important to underline that the project is already in place: there are funds to travel, to establish relationships with other universities, to design new courses, to implement small applied research projects. 
That is the case with "Smarter Seed Projects", where groups of researchers from at least three universities can obtain of up to 50,000 euro funding to start developing a research project in the area of the UN sustainable development goal 11 "Sustainable cities and communities". 

SMART-ER research is focused on four main themes: energy and sustainability, circular economy, transportation and mobility, communities resilient to change.
These thematic areas were chosen because of their local importance, which is crucial for the member of the consortium. We conducted an analysis of the "smart specializations" of every European region and identified a number of research targets. In practice, each European region and, in the case of Trento, the Autonomous Province, has indicated its priorities: for Trentino, they are energy sustainability, tourism, biotechnologies. The analysis of the priorities shared among the 12 ECIU universities led to the identification of the four research themes. 

SMART-ER has been designed to address different needs. How does it work?
The project so far offers three main components. Academy, for PhDs and post-docs, aims to provide more opportunities for postgraduate study, as in a virtual academy. Seed Programs, on the other hand, were created to promote collaboration between universities. While Citizen Science activities are designed to involve citizens in public research programs. 
All the activities follow a bottom-up approach, not a top-down one: it is the researchers who propose their ideas in person, for projects that they are interested in. These opportunities are designed especially for younger generations, but the entire academic community can participate.
SMART-ER is also a means for public engagement, that can help the university get in touch with its community. Our hope is that the project will attract the interest of young researchers for local issues, identified by local actors. 

The third component, Citizen science, aims to establish a relationship with the city community.
We hope to encourage citizens to participate in dissemination activities, but also in real research work. Some initiatives are designed for a specific group, for example elderly people can participate in the collection of data to build historical maps of the territory, and high school students can take part in targeted projects. In other cases, the target may be more generic. In Barcelona, for example, citizens have developed an app to report the presence of tiger mosquitoes or other animals. At the University of Trento, we have an ongoing project called "ApeLab", a small mobile FabLab for social innovation in the local community: the laboratory offers formal and informal learning opportunities, creative co-design activities and empowerment courses.

How did this new project come about? How is it positioned within ECIU? 
The goal of ECIU is to combine research, education, the business world and society to solve real problems. In 2019, the University of Trento joined the consortium precisely because it recognizes its commitment to innovative and quality teaching, international openness, research based on innovation and technology transfer.
So far, ECIU has focused mostly on education. The EU Horizon 2020 program has also given us the opportunity to fund research-oriented projects. SMART-ER was conceived in this context, precisely with the aim of meeting the needs of the research community. The project's mission is to create a European research institute for smart regions.
ECIU has launched this new project to imagine what the European university will be like in 2030. The consortium was founded in 1997 to bring together universities, including small ones from small cities, that are driven by research and innovation and can compete at the international level. 

So, now it's time to come forward and present proposals. 
Of course. The next opening for applications will be in May (see pdf Guidelines). Researchers who work on the themes of ECIU and SMART-ER are invited to take advantage of the consortium to present research projects in these areas, knowing that they can count on is a network of contacts, people, experiences that can gradually be expanded.

[Traduzione Paola Bonadiman]

Information on the areas of action (co-tutelle of doctoral students and industrial doctorates, blended mobility to create networksSMART-ER Seed Projects and information on the call can be found on the ECIU website. ECIU-SMART-ER Seed promotes the development of research careers and the implementation of a shared R&I agenda through international, interdisciplinary and cross-sector initiatives for international education, mobility and collaboration among researchers from ECIU member universities. All initiatives aim to achieve Goal 11 of the UN Millennium Development Goals.