Ph. Paolo Ghisu

Internazionale

Quei 7500 chilometri per una tesi

Da Trento al Mozambico esperienze di studio e di vita grazie al Cam

8 marzo 2023
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di Lorenzo Perin
Studente collaboratore Ufficio stampa e relazioni esterne

Valentina, Ada, Alice e Stella hanno condotto la loro ricerca tesi dall’altra parte del mondo. E, come loro, sono almeno una trentina gli studenti e le studentesse UniTrento che sono partiti alla volta del Mozambico per uno stage o per un periodo di studio grazie alle attività promosse dal Consorzio Associazioni con il Mozambico. Dopo oltre vent’anni di collaborazione l’accordo stretto nel 2022 con UniTrento si allarga e si rafforza.

Ada Castellucci e Valentina Caminati, nel 2021 sono studentesse del corso di laurea in Ingegneria per l'ambiente e il territorio al Dicam. Il loro interesse per la cooperazione internazionale le spinge a iscriversi all’Honours Programme Talete, il percorso formativo promosso dall’Ateneo con il Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento. Ma la vera avventura è nel cuore del Mozambico dove trascorrono mesi di studio e lavoro. Grazie al Consorzio Associazioni con il Mozambico (Cam) partecipano al progetto Limpamos per la gestione dei rifiuti solidi urbani delle città di Beira e Nampula.

In un paese che affronta una crescente urbanizzazione è necessaria una riforma logistico-organizzativa in grado di gestire i cambiamenti nei consumi e nelle pratiche nelle città. E loro si mettono subito al lavoro. Districandosi fra le gite nei mercati caratteristici di Beira, le blatte che abitano la cucina del loro appartamento, il caldo umido della pianura mozambicana, gli aperitivi in spiaggia e tutto ciò che di bello e difficile ha da offrire un Paese così distante dal nostro, Ada e Valentina si occupano proprio di gestione dei rifiuti. Foto e sensazioni di quella esperienza sono ancora molto vive. Ada si occupa della gestione dei rifiuti solidi ospedalieri del Centro de Saude de Ponta-Gea, un piccolo ospedale di fronte alla sede del Cam e del problematico inceneritore che tratta quasi tutti i rifiuti ospedalieri della città. Valentina sviluppa invece un progetto sulla gestione dei rifiuti organici che provengono dalla ristorazione e da due grandi mercati di Beira: il Mercado de Maquinino e il Mercado de Goto. Il loro destino finale non sarà più la pericolosa e devastante discarica cittadina, ma il CeCom, il centro di compostaggio previsto dal progetto Limpamos.

L’esperienza di Ada e Valentina assomiglia a quelle che hanno vissuto oltre trenta fra studenti e studentesse dell’Università di Trento negli ultimi anni, partiti per il Mozambico per svolgere ricerche sul campo o anche, per 22 di loro, attività di stage. Tutto grazie all’accordo firmato nel 2016 con il Cam dal Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica. Una convenzione che ora si rafforza e si estende a nuove aree disciplinari dell’Ateneo trentino per coinvolgere, oltre all’area ingegneristica anche i dipartimenti di Economia e Management, Sociologia e Ricerca sociale e la Scuola di Studi internazionali.

La collaborazione tra mondo accademico e cooperazione internazionale non è però una questione recente. La realtà della Cooperazione internazionale per lo Sviluppo nel nostro paese ha infatti radici storiche consolidate e ad oggi (Legge 125/2014), passando per diverse traiettorie storiche, giuridiche e istituzionali, è arrivata a includere in modo sostanziale anche l’università italiana, che vi partecipa attraverso il Coordinamento universitario per la cooperazione allo sviluppo (Cucs). Proprio all’interno del Cucs, l’Università di Trento svolge attività di cooperazione allo sviluppo con partner in molti paesi, con la partecipazione di numerosi docenti, ricercatori e, ad oggi, più di cento studenti e studentesse.

A livello organizzativo, la cooperazione allo sviluppo vede un coordinamento tra il delegato del rettore per la Cooperazione allo Sviluppo e docenti di diverse strutture (dipartimenti e centri) con il supporto della Divisione Relazioni internazionali, nell’ambito del progetto strategico UNITN4D, che ha consentito anche lo sviluppo di pagine dedicate sul portale istituzionale.

In questo quadro, l’ateneo ha formalizzato l’accordo con il Consorzio Associazioni con il Mozambico che oggi viene ampliato e rinnovato. La collaborazione fra Università e Cam prevede attività di ricerca e supporto tecnico a progetti di cooperazione e sviluppo. Ma anche attività formative, come il supporto alla stesura di tesi di laurea, tirocini e stage per studenti, laureati, dottorandi e assegnisti di ricerca.

L’allargamento della convenzione ad altri tre ambiti disciplinari permetterà a molti altri studenti e studentesse di dare ai propri lavori non solo un valore accademico, ma anche e soprattutto un valore umano e sociale, non misurabile su una scala di centodecimi. Economia della sostenibilità, processi di democratizzazione, valutazione delle politiche pubbliche, gestione delle acque, dei rifiuti e nessi con sviluppo e sicurezza: questi sono solo alcuni degli ambiti di ricerca menzionati nell’accordo. Un nuovo capitolo della collaborazione, che già porta i primi frutti.

Anche Alice e Stella si sono trovate catapultate da Trento a Beira, nel corso dei loro studi. Alice, laureanda in Ingegneria edile e Architettura, spera che il suo progetto di riqualifica urbanistica per il quartiere Macuti possa concretizzarsi al fine di dare, a una zona molto vulnerabile della città, maggiore stabilità e sicurezza. Stella, studentessa della Scuola di Studi internazionali, focalizza la sua ricerca sulla condizione dei catadores, raccoglitori spontanei di rifiuti solidi urbani e sui fattori che li rendono vulnerabili e marginalizzati dalla società.

Che l’esperienza sia stata la realizzazione di un “sogno d’Africa” coltivato sin dall’infanzia, o una sola fra le mete possibili di una tesi all’estero, o ancora il desiderio di mettersi in gioco per aiutare con le proprie competenze un paese in via di sviluppo, i percorsi accademici di queste quattro studentesse sono arrivate a convergere a Beira. Non solo tesi e tirocini, ma la collaborazione tra Cam e Università si ritrova anche nel Dottorato di Ada, presso la Scuola di Scienze sociali, nel programma interdipartimentale Susteems (Sustainability: economics, environment and society).

Tante sono le opportunità che sono aperte per studenti e studentesse dell’Ateneo per esperienze simili a quelle di Ada, Valentina, Alice e Stella. Per scoprire cosa si può fare e come partecipare, il Consorzio Associazioni con il Mozambico organizza per “CAMpioni e CAMpionesse. Storie di cooperazione, ricerca e molto altro in Mozambico”, una serata informativa a ingresso libero, che si terrà giovedì 16 marzo alle 18.30 a Trento alla Bookique (via Torre d’Augusto, 29). Info: www.trentinomozambico.org.

Da alcuni anni la collaborazione si realizza anche in progetti europei, come Mudar (Mozambique Integrated Urban Development by Actions and Relationships: Empowering Local Governance), coordinato dalla Provincia autonoma di Trento e avviato lo scorso anno per la riqualificazione del quartiere informale di Macuti a Beira. In futuro, la collaborazione fra Ateneo e Cam entrerà in una proposta didattica dell’Erasmus Mundus Joint Master (Erasmus+) sul tema Engineering for Environmental Sustainability and International Cooperation (EESIC), coordinato da UniTrento e presentato insieme alle università Politècnica de València e all’Instituto Superior Técnico di Lisbona cui anche il Cam ha aderito in qualità di partner associato.