Museo de Antropología de Xalapa

Internazionale

OLTRE I CONFINI EUROPEI CON ERASMUS+

Opportunità per studenti e docenti. Il professor Canals ci racconta la visita all’Università Veracruzana di Xalapa in Messico

22 marzo 2017
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OLTRE I CONFINI EUROPEI CON ERASMUS+
di Stefania Zanotti
Ufficio Supporto Programmi Europei e Cooperazione Internazionale dell’Università di Trento.

Si sta per concludere il primo progetto Erasmus+ International Credit Mobility, che ha visto la realizzazione di quasi 200 mobilità tra studenti e docenti in entrata e in uscita. Il progetto ha coinvolto 38 atenei dislocati in 19 paesi extra europei, dove 41 studenti UniTrento di tutti i livelli hanno potuto svolgere un periodo di studio o ricerca, e quasi 30 docenti un periodo di insegnamento, nell’arco temporale che va da fine 2015 a luglio 2017. Le università di destinazione sono atenei con cui l’Università di Trento ha attivato da tempo una collaborazione strategica che il progetto Erasmus+ ha contribuito a rafforzare. La testimonianza del professor Jorge Canals Piñas, docente di Lingua e Traduzione Spagnola presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia, sulla sua esperienza in Messico presso l’Università Veracruzana di Xalapa, partner UniTrento dal 2007, ci mostra una realtà interessante che la sua recente visita ha permesso di approfondire e che il professore è lieto di condividere con gli studenti.

Professore, ci può raccontare la sua esperienza messicana nell’ambito del programma Erasmus+?
Il programma Erasmus+ ha reso possibile la mia visita all’Università Veracruzana, presso la “Facultad de Letras Españolas” (campus di Xalapa), dipartimento che ha appena compiuto i sessant’anni di esistenza. Grazie all’interesse mostrato dalla professoressa messicana Nidia Vincent, ho tenuto un workshop che aveva come scopo quello di indagare sulle diverse posizioni editoriali mostrate dalla stampa ispanica e dagli inviati speciali di fronte a grandi avvenimenti dell’Europa contemporanea: dall’Unificazione dell’Italia allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. 

Qual è stato il valore aggiunto di questa esperienza di insegnamento?
Sia dal punto di vista professionale che umano, è stata un’esperienza di grande intensità. A contatto con la realtà universitaria veracruzana, la sensazione è quella di essermi arricchito molto di più di quanto io ritengo possa aver apportato agli studenti messicani in questo limitato periodo di tempo. Una sensazione che condivido anche con gli studenti trentini che in questi dieci anni hanno completato nel campus umanistico di Xalapa la loro formazione umanistica; o con chi, come Michele Podetti, studente della magistrale in Letterature Euroamericane, si trova tutt’ora in quella sede universitaria.

Cosa vuole dire ai nostri studenti per spingerli a intraprendere questa esperienza?
Il Messico - ma il discorso potrebbe comprendere l’intera America Latina - è uno Stato dai forti contrasti e dalle tinte stridenti. Molte zone in ombra lo contraddistinguono, ma sono numerosi i punti di luce ai quali spesso non prestiamo la dovuta attenzione per via dei nostri pregiudizi eurocentristi di cui non sempre riusciamo in tempo a liberarci. Presenta un tessuto sociale complesso. Iniziative di cambio radicale in grado di favorire sviluppi globali non sono sempre facilmente applicabili, ma al contempo resistono vivaci attivismi culturali e realtà universitarie in cui poter perfezionare la nostra formazione accademica attingendo ad aree che non sempre si trovano rappresentate nei nostri curricula. Ad uno studente del Dipartimento di Lettere e Filosofia il soggiorno a Xalapa può offrire, ad esempio, la possibilità di riempire lacune in archeologia pre-colombiana (Veracruz è stata l’area di influenza degli Olmecas, e a Xalapa si trova una fra le migliori raccolte archeologiche dello Stato del Messico), storia contemporanea dell’America Latina o in letteratura messicana. Ma anche studenti di altri Dipartimenti troveranno spazi accademici utili dove poter sviluppare i loro stimoli intellettuali e formativi.

Tra le varie destinazioni, perché gli studenti dovrebbero scegliere il Messico?
Il Messico è una vasta area geografica, con una popolazione che per numero costituisce la prima comunità ispanica dell’intero pianeta. Da un punto di vista geopolitico, si trova a occupare una posizione nodale, tenendo a nord un potente vicino (e la coscienza di questo potere economico non sempre esime i leader degli USA da atteggiamenti arroganti e prepotenti nei confronti dei chicanos) e a sud le depresse aree dell’America Centrale, che non sono ancora riuscite a intraprendere le vie di un deciso sviluppo. Agli interessati di antropologia culturale, ma anche a chi mostri un deciso interesse per i movimenti di rinnovamento economico e sociale, il territorio messicano non può che presentarsi come un incoraggiante campo di indagine. Costituisce, per di più, un mercato di grande scala che si rivolge all’UE in modo più pressante ogni giorno. E a questo riguardo mi chiedo spesso se saremo in grado di cogliere in un immediato futuro le molte opportunità che sia il Messico che l’intera America Latina ci presentano. Al contempo mi chiedo se, quando questo accadrà, sapremo essere all’altezza delle circostanze, di fronte a questa grande sfida. Chissà.... «Esperar es soñar despierto» (ndr: da Aristotele).