da sinistra: Paolo Collini, Hiroyuki Nakamura, Kazuyuki Shinohara, Chisato Mori, foto archivio Università di Trento

Internazionale

GENI E AMBIENTE NELLO SVILUPPO DEI LEGAMI AFFETTIVI

Summit scientifico Italia-Giappone promosso dall’Università di Trento e dalla Nagasaki University

10 febbraio 2016
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Gianluca Esposito
Anna Truzzi
di Gianluca Esposito e Anna Truzzi
Rispettivamente ricercatore e dottoranda presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento.

La capacità di creare legami affettivi con altre persone è alla base dello sviluppo dell’individuo e della società. Dal punto di vista dell’individuo, attraverso buoni legami e interazioni sociali tra genitori e figli si costruisce lo sviluppo non solo sociale, ma anche cognitivo ed emozionale, del bambino. Considerando, invece, la società nel suo insieme, la capacità delle persone di interagire e cooperare tra di loro, sviluppata fin dai primi anni di vita soprattutto attraverso le interazioni con i genitori, garantisce la sopravvivenza e la funzionalità della società stessa. 
E proprio i fattori che influenzano lo sviluppo dei legami affettivi sono stati l’argomento centrale del primo summit Italia-Giappone organizzato dall’Università di Trento e dalla Nagasaki University (professor Kazuyuki Shinohara) dal titolo: “The Development of Bonding: Integrating Genes, Behavior, and Environment”, che si è tenuto il 5 febbraio scorso presso Palazzo Piomarta a Rovereto, sede del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento.

Durante il simposio, che ha visto una numerosa partecipazione di studenti, sono stati presentati i risultati di recenti ricerche che mostrano come lo sviluppo affettivo delle persone è fortemente influenzato sia da fattori genetici, quindi individuali, che da fattori ambientali, quindi esterni e indipendenti dall’individuo stesso. I risultati presentati sottolineano come i geni modulino la sensibilità dell’individuo all’ambiente esterno, e come l’ambiente, a sua volta, influenzi la crescita dell’individuo sia da un punto di vista biologico che da un punto di vista comportamentale.

In relazione a questi risultati sono state inoltre presentate tecnologie e paradigmi di ricerca all’avanguardia che permetteranno un significativo avanzamento della ricerca in questo campo. È stata presentata, ad esempio, una nuova tecnica di analisi dei dati genetici che permette di mappare non soltanto il patrimonio genetico degli individui, ma anche il modo in cui questo patrimonio genetico viene espresso all’interno dell’individuo stesso in funzione della fase della vita e dell’ambiente che lo circonda. Si è parlato inoltre di nuovi paradigmi di ricerca che permettono di realizzare studi che coinvolgono la maggior parte della popolazione aiutando a capire meglio come ambienti esterni negativi siano un rischio per lo sviluppo cognitivo delle nuove generazioni e a cercare soluzioni che siano effettivamente utilizzabili dalla popolazione per fronteggiare e abbassare questi rischi.

Alcune delle ricerche presentate durante il summit sono il risultato di una collaborazione sempre più forte, e attiva ormai da due anni, tra il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento e la Nagasaki University. Durante l’ultimo anno già tre studenti e un docente dell’Università di Trento hanno avuto l’occasione di lavorare alla Nagasaki University e il numero di scambi aumenterà grazie al nuovo accordo Erasmus+ appena siglato tra le due università. Al summit hanno partecipato inoltre, oltre alle due università organizzatrici, anche altre due università cardine della realtà giapponese: la Chiba University e la Kanazawa University. Queste ultime stanno sviluppando programmi di ricerca riguardanti la medicina preventiva, cioè lo studio di come la prevenzione delle malattie possa essere migliorata adattando i trattamenti di caso in caso in considerazione del patrimonio genetico di ogni singolo individuo; con le due università si stanno già concretizzando accordi e collaborazioni che permetteranno all’Università di Trento di allargare le cooperazioni internazionali in campi altamente innovativi e tecnologicamente avanzati.