Martedì, 21 dicembre 2021

"Al museo mi diverto anch’io!"

Al via un progetto per aprire i musei alle persone con autismo

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Quattro musei, un gruppo di cooperative, associazioni e fondazioni, oltre alle amministrazioni comunali di Trento, Rovereto e San Michele, messi in rete per un progetto che sa di scommessa: offrire alle persone con autismo la possibilità di godere appieno della visita al patrimonio museale del territorio, apprezzandone la bellezza e le possibilità di arricchimento individuale.

È l’iniziativa “Al museo mi diverto anch’io!”, promossa dall’Università di Trento con il suo progetto TRAIN - Trentino Autism Initiative e dalla Cooperativa sociale “Il Ponte” di Rovereto e finanziato dalla Fondazione Caritro nell’ambito del Bando Cultura e Sport per il sociale 2021.
Primo passo del progetto è stato il coinvolgimento delle realtà che si occupano di autismo sul territorio: Cooperativa socio sanitaria Albero blu, AGSAT-Associazione genitori soggetti autistici del Trentino, Fondazione trentina per l’autismo, Locanda dal Barba, Cooperativa sociale TimeAut. Per studiare insieme le modalità migliori per strutturare il coinvolgimento delle persone con autismo sono stati poi inclusi ASD Tersicore Spazio Danza e i quattro musei provinciali: Mart, MUSE - Museo delle Scienze, Castello del Buonconsiglio e Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele.

I primi incontri sono in corso in questi giorni a Rovereto, Trento e San Michele. La collaborazione è infatti un elemento cruciale per la buona riuscita di iniziative come questa. Per questa ragione è prevista nei primi mesi del 2022 la somministrazione di un questionario nelle province di Trento e di Bolzano rivolto alle famiglie di persone con autismo, che servirà agli organizzatori a disegnare percorsi più adatti e rispettosi delle loro esigenze e desideri.
Un secondo passo sarà il coinvolgimento del personale museale, che verrà formato ad hoc sul tema dell’autismo dagli esperti e dalle esperte delle cooperative e associazioni, in collaborazione con TRAIN, avviando una riflessione sull’adattabilità degli spazi e sulla progettazione di percorsi inclusivi. «Come ci ricordano la Strategia europea 2021-30 e la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, l’accesso alla cultura è una priorità per consentire una reale inclusione e per sostenere un’esistenza appagante e stimolante», commenta Filippo Simeoni, responsabile della cooperativa Il Ponte. «Quando l’Università ci ha proposto di partecipare al progetto, ci è sembrata un’occasione preziosa per mettere a frutto e condividere l’esperienza maturata negli ultimi anni dalla nostra cooperativa insieme al MART, tra cui la realizzazione della guida ad alcune opere del museo con la “Comunicazione aumentativa alternativa” – un approccio nuovo per includere chi finora è stato escluso dalla fruizione di un’esperienza – , allargandola ad altri enti del terzo settore, forti ciascuno della propria esperienza. Si tratta di un primo tentativo di fare rete attorno ad un’esigenza di promozione della cultura e dell’arte per persone con autismo. Ma è anche un’occasione per ideare e testare un metodo di lavoro in rete fra realtà territoriali che operano a livelli diversi, per poi applicarlo in altri contesti sociali e su altre tematiche».
 
«Musei ed enti culturali del territorio sono da anni impegnati nella realizzazione di percorsi inclusivi finalizzati ad una migliore fruizione alla cultura da parte di visitatori con problemi di accessibilità fisica, sensoriale e cognitiva» aggiunge Yuri Bozzi, docente CIMeC-UniTrento e coordinatore del progetto TRAIN. «Poche sono però ad oggi le esperienze che riguardano l’accessibilità per persone con autismo, principalmente a causa della complessità che si ha nel gestire questa tipologia di visitatori. Trovare una via utile e piacevole di fruizione dell’arte e della cultura anche per queste persone è un obiettivo che possiamo raggiungere attraverso la collaborazione e il confronto fra mondo della ricerca e soggetti del territorio attivi in ambito sociale e culturale. Siamo partiti dai contatti già esistenti tra l’Università e cooperative impegnate nell’autismo, grazie al Laboratorio di osservazione, diagnosi e formazione (ODFLab) dell’Ateneo trentino, coordinato da Paola Venuti e al Laboratorio per l’autismo e i disturbi del neurosviluppo (LAND) di IIT, coordinato da Michael Vincent Lombardo, entrambi parte di TRAIN. Abbiamo fatto tesoro di esperienze precedenti di accessibilità sensoriale condotte da CIMeC dell’Università di Trento e dal Castello del Buonconsiglio, per creare una rete di collaborazione tra associazioni, musei e istituzioni di ricerca sul tema dell’autismo. La nostra idea ha convinto anche la Fondazione Caritro, che finanzia questo progetto all’interno del bando Cultura e Sport per il sociale 2021».
 
TRAIN - L’iniziativa rientra nell’ambito di un più vasto progetto che prevede una serie di azioni volte, in particolare, a promuovere la ricerca scientifica sull’autismo e che coinvolge alcuni dipartimenti e centri dell’Ateneo trentino (CIMeC - Centro mente e cervello, Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata - CIBIO, Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive), l’Istituto Italiano di Tecnologia- IIT, la Fondazione Bruno Kessler e IN – Istituto di Neuroscienze del CNR. 
Per approfondimenti: https://projects.unitn.it/train/