Mercoledì, 19 gennaio 2022

"Uni4Justice": anche UniTrento nel progetto che studia modelli innovativi per il sistema giudiziario

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Il Ministero di Giustizia ha finanziato con 8,89 milioni di euro un progetto di ricerca finalizzato al raggiungimento di un obiettivo di importanza strategica primaria del PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: un’organizzazione degli uffici giudiziari, civili e penali, più efficiente, più efficace e più vicina ai cittadini.

UNI 4 JUSTICE – questo è il nome del progetto – è finanziato dal PON (Programma Operativo Nazionale), che ha come obiettivo quello di migliorare la capacità amministrativa delle strutture che operano nel settore pubblico e, più in generale, della public governance

Il progetto, che ha come capofila l’Università di Bologna e vede la partecipazione anche dell’Università di Trento, sotto il coordinamento della Facoltà di Giurisprudenza, si fonda sul parternariato tra numerosi atenei italiani: oltre all’ateneo di Trento, sono partner del progetto quattro università della Emilia-Romagna (Università di Bologna; Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma), tre università del Veneto (Università di Padova, Università di Venezia, Università di Verona), due università della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Università di Trieste, Università di Udine) e quattro università delle Marche (Università di Camerino; Università di Macerata, Università Politecnica delle Marche; Università di Urbino Carlo Bo). 

Il progetto vede coinvolti cinque distretti di Corte d’Appello (Ancona, Bologna, Trento, Trieste, Venezia), con i quali il rapporto di collaborazione sarà stretto e costante. UNI 4 JUSTICE è stato infatti concepito per instaurare una relazione sinergica fra mondo accademico e sistema della giustizia. Un’idea, questa, che è stata proficuamente sperimentata, già a partire dal 2018, proprio in Emilia-Romagna, grazie ad una iniziativa congiunta avviata tra la Regione, la Fondazione CRUI e l’Università di Bologna.

Gli uffici giudiziari di primo e di secondo grado dei cinque distretti, nonché le istituzioni che interagiscono quotidianamente con la giurisdizione - in particolare, i Consigli dell’Ordine degli Avvocati - saranno quindi attori di primo piano nell’attuazione del progetto. 

Nel corso dei prossimi mesi, si tratterà di realizzare le otto azioni previste dal PON, che consistono nella individuazione di soluzioni organizzative di successo; nella elaborazione di modelli per l’Ufficio del Processo; nella loro sperimentazione anche da un punto di vista organizzativo-gestionale; nella diffusione di prassi virtuose; nell’elaborazione di strumenti e metodi di potenziamento della digitalizzazione dei flussi documentali (e.g., standard XML come LegalDocML); nella definizione di modelli di intelligenza artificiale e legal data analytics, capaci di favorire l’ottimizzazione dei processi decisionali; nella creazione di strategie di comunicazione e interazione con il cittadino capaci di potenziare l’accesso e la fiducia nella giustizia (e.g., Legal Design)

L’obiettivo finale è ambizioso: lasciare una legacy forte rafforzando nel sistema della giustizia la capacità di costruire competenze rispondenti ai bisogni e di valorizzare le risorse assegnate – umane tecnologiche e infrastrutturali – in una prospettiva di sostenibilità, resilienza, efficienza. 

Il finanziamento conseguito conferma l’eccellenza dell’Ateneo trentino nella ricerca. Soprattutto, è segno di una volontà di creare rete con altre Università, con le istituzioni giudiziarie e gli organismi di governo, a vari livelli, per favorire la crescita complessiva ed armonica del sistema Giustizia: un obiettivo imprescindibile per una ripresa del Paese effettiva e duratura.